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Galeazzo Ciano, politico, nasce il 18 marzo 1903 a Livorno, e muore fucilato a San Procolo, l’11 gennaio 1944.

Figlio dell'Ammiraglio Costanzo, medaglia d'onore nella 1a guerra mondiale.

Nell'ottobre del 1922 partecipò alla marcia su Roma.

Dopo aver lavorato nel campo del giornalismo, nel 1925 entrò in politica.

Tra i primi incarichi ci fu quello di ambasciatore a Pechino, Rio de Janeiro, Buenos Aires.

Nel 1930 sposò Edda, figlia di Benito Mussolini.

Pilota volontario dello squadrone di bombardieri "La Disperata" durante la guerra in Etiopia, nel 1935, fu decorato con due medaglie d'argento al valore di guerra.

Nel giugno di 1936 fu nominato ministro degli esteri, incarico che mantenne fino alla fine di febbraio del 1943.

Il 22 maggio 1939 firmò assieme a Ribbentrop, ministro degli esteri tedesco, il "Patto d''Acciaio" tra Italia e Germania.

In principio Ciano fu tra i fautori dell'asse con i tedeschi, ma dopo la riunione a Saltzburg, nel 1939 con Hitler e Ribbentrop, cominciò ad opporsi alla loro politica di guerra.

Quando il 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia, riuscì a convincere Mussolini a dichiarare lo stato di "non-belligeranza". 

Ma quando il 10 giugno del '40 Mussolini dichiarò guerra a Francia e Inghilterra, Ciano continuò a servirlo con zelo.

Nel '42, però, cominciò a dubitare sulla possibilità di vincere la guerra.

L'anno dopo fu sollevato dalla carica di ministro degli esteri e designato ambasciatore.

Il 25 luglio del '43, alla riunione del Gran Consiglio del fascismo, fu tra i sostenitori della mozione Grandi, che portò alla caduta di Mussolini.

Si trasferì con la famiglia in Germania, nella speranza di poter trovare ospitalità in Spagna.

Dopo l'armistizio e la costituzione della Repubblica Sociale, fu arrestato e tradotto nelle carceri di Verona.

Nel Processo di Verona, davanti al tribunale speciale per alto tradimento, Galeazzo Ciano fu condannato a morte e fucilato l’11 gennaio 1944 a San Procolo, vicino Verona.

La moglie tentò invano varie volte di salvargli la vita.

Mussolini non intervenne.

tutti pazzi per la Civita

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