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Erminio IacobacciErminio Iacobacci, una vita nei Salesiani dell’Aquila

Nasce il 10 agosto 1913 a Carrito, una frazione del comune di Ortona dei Marsi, in provincia dell’Aquila.

Trascorre la sua esistenza, insieme all’adorata mamma (Don Bosco docet) nell’Istituto Salesiano dell’Aquila.

Dal 1936 guida e consiglia i giovani aquilani che frequentano l’oratorio dei Salesiani, molti raggruppati come scout del gruppo Asci L’Aquila 2

Ordinato sacerdote nel 1979

Muore in Patagonia il 14 aprile 1988

Verso la metà degli anni ’80 ebbi la fortuna di incontrarlo all’oratorio dell’Aquila:

“Sor Ernio !!!!!!!!!!!!!!!, che gioia rivederti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

“Don Erminio, prego”

“Per me sei sempre il Sor Erminio del Passavolante, il Sor Erminio dei Lupetti, il Sor Erminio degli Esploratori, il Sor Erminio dei Rover, il Sor Erminio dell’Oratorio”

Non ho mai usato il termine “Ex allievo” in quanto non sono un ex Salesiano, ma sono un componente di questa grandiosa famiglia.

La domenica all’Aquila con i Salesiani

Alle 9,00 tutti puntuali in Chiesa per partecipare con devozione alla celebrazione della Santa messa.

Normalmente si entrava dal portone di via Pretatti.

Si entrava dalla parte finale della chiesa, in leggera penombra; ai due lati due sacerdoti per confessare i fedeli.

Si racconta che entrando tutti dovevano confessarsi, ma tale obbligo fu abolito proprio da Don Bosco.

Due file di banchi; tre gradini per inginocchiarsi e ricevere l’ostia sacra; una balaustra separava i fedeli dal celebrante (balaustra eliminata in tutte le chiese dal “Concilio Vaticano II)

Nei banchi della fila di sinistra si posizionavano i “piccoletti” mentre la fila di destra era destinata ai “grandi”

Per il rispetto della regola ci pensava Sor Erminio, sempre in movimento lungo le file.

Finita la Messa si usciva ordinatamente dalla porta alla sinistra dell’altare dove l’onnipresente Sor Erminio ci consegnava una rosetta di pane con mortadella (alle volte anche un gianduiotto).

Quindi al “passavolante”, oppure a correre dietro a un pallone, solo per poterlo calciare, senza regole.

Nel pomeriggio nella sala teatrale per assistere alla proiezione di un film oppure ad una recita, realizzata in loco da attori in erba, molto in gamba, veramente.

In tali occasioni erano presenti le autorità religiose, politiche oltre ai famigliari e gli amici degli attori!

tutti pazzi per la Civita

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