“Campana della Legalità” 2009
Dalla Ugl-Abruzzo a Renato Cortese, l’uomo che ha reso possibile la cattura di Bernardo Provenzano.
Gli è stata consegnata sabato 18 luglio, durante la “Giornata della Legalità” che il sindacato annualmente organizza per ricordare i Giudici Falcone, Borsellino ed i ragazzi delle scorte, “per aver dimostrato eccezionali capacità investigative, senso del dovere e notevole coraggio nel perseguire ed infine consegnare alla Giustizia un uomo che da oltre 40 anni era ricercato da ogni forza dell’ordine: Bernardo Provenzano”.
“La nostra Regione, -ha commentato il segretario regionale, Geremia Mancini-, è stata ed è purtroppo interessata da vicende che hanno visto intervenire la Magistratura su una classe dirigente molto spesso dimostratasi corrotta, per questo è indispensabile tenere alta l’attenzione sulla Questione Morale”.
Presente alla cerimonia anche il procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, che, parlando in maniera diretta e informale del caso Villa Pini e della vicenda legata all'arresto dell'ex Presidente della Giunta regionale Ottaviano del Turco, ha voluto chiarire come stanno le cose per la Procura.
La situazione, che è stata definita veramente drammatica, “è resa ancora più drammatica, -ha detto-, da una serie di sciocchezze che si vanno dicendo in giro. Non voglio approfittare di questo microfono -ha spiegato il procuratore alla platea- per fare l'autodifesa del mio ufficio.
Non ne ho interesse, non ho mai replicato e non replico a quello che si dice, perchè -ha sottolineato- ritengo che i magistrati debbano parlare con i loro atti e nelle aule di giustizia, non nelle trasmissioni televisive.
I processi si fanno in tribunale, né da Bruno Vespa, né da Piroso né in altre amene trasmissioni televisive”Trifuoggi ha rilevato di non poter accettare le affermazioni di chi “illude i lavoratori facendo loro credere che un intervento miracoloso della Procura della Repubblica di Pescara li reintegrerebbe in tutte le loro spettanze economiche”. Si tratta, forse, di dichiarazioni fatte da chi vuole “recuperare un consenso perso per altri motivi”.
“Ma in questa vicenda, -ha chiarito il Procuratore-, la Procura non si è mai rifiutata di ricevere i lavoratori e tutti quelli che hanno chiesto di essere ricevuti, e ha sempre spiegato di avere una posizione di grande solidarietà personale e di tentare un aiuto in tutti i modi.
Ma la Procura è nella impossibilità di avere uno strumento concreto per risolvere questi problemi.
Quello che ci si chiede, -ha detto ancora Trifuoggi-, e cioè di togliere Villa Pini dalle mani di Angelini, comporterebbe il fallimento della struttura entro qualche giorno e la definitiva perdita dei posti di lavoro, sempre ammettendo che ciò fosse giuridicamente possibile.
Non è questo il nostro obiettivo, non è il momento delle vendette, e la giustizia non è vendetta, non è il momento neanche di una giustizia repressiva su questo punto. Quello che ci interessa in questo momento, andando probabilmente al di la di quelli che sono i nostri compiti, è che ci sia benessere.
Noi facciamo il possibile e probabilmente, anche qualcosa di più. Basta piangere, la situazione è quella che è. E' sotto gli occhi di tutti, ci vogliamo arrendere? Neanche per idea”.
Trifuoggi non esclude affatto che la Procura sia immune da critiche.
“La Procura della Repubblica di Pescara -ha detto infatti- può essere criticata anche 24 volte al giorno: noi andiamo avanti per la nostra strada quando siamo convinti di avere ragione.
Se poi qualcuno ci convince che stiamo sbagliando correggeremo la nostra rotta. Non siamo tanto presuntuosi da ritenere di essere infallibili. Sarebbe veramente ridicolo”
“Abbiamo, da queste parti, -ha continuato il Procuratore- il dramma di migliaia di dipendenti di una struttura sanitaria, e dei loro familiari, che vedono non il futuro ma il presente appeso ad un filo.
Questo si è verificato per il mancato rispetto delle regole, perché da una parte c'è stato qualcuno dalla ingordigia insaziabile, che ha messo in moto dei meccanismi di illiceità, e dall'altra parte ci sono state delle istituzioni che, a loro volta, hanno messo in atto una politica sanitaria dissennata, le cui origini hanno radici in tempi non recenti”.
“Prima o poi - ha proseguito Trifuoggi- si devono fare i conti con la realtà.
Ogni volta che qualcuno di noi va in una farmacia e paga un ticket salato è perchè nessuno si è mai preoccupato di far funzionare la Sanità in Abruzzo in una certa maniera.
Oggi i dipendenti del gruppo Villa Pini non sanno se e quando riusciranno a ricevere gli stipendi arretrati, a parte quella piccola percentuale che la Regione ha sbloccato superando anche una serie di problemi di tipo giuridico.
E devo dire -ha concluso Trifuoggi- che per arrivare a questa conclusione c'è stata la massima buona volontà da parte di organi regionali, ma per quanto ne so io i soldi che doveva avere Angelini dalla Regione sono finiti: sono quelli che sono stati dati ai lavoratori, non credo che ci siano grosse possibilità”.
Vedi anche: L'arresto della Giunta Del Turco