Davanti ai giornalisti che gli hanno regalato il tradizionale ventaglio, Giorgio Napolitano ha difeso orgogliosamente stile e correttezza del suo operato, e anche le scelte concrete che più hanno fatto discutere.
E ha indicato "uno dei banchi di prova" per la ripresa di settembre nella ricerca di "soluzioni appropriate e il più possibile condivise" sulle intercettazioni, per le quali chiede a tutti "spirito di apertura e senso della misura".
"Un problema di revisione delle regole esiste; ed è la premessa per cercare di arrivare a regole condivise", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo a una domanda sulla riforma del sistema delle intercettazioni.
Per Napolitano, il rinvio a settembre dell'esame del ddl intercettazioni del governo al Senato è stato "opportuno".
"Sulla sicurezza c'è stata una promulgazione a tutti gli effetti, accompagnata con una lettera in cui c'erano delle valutazioni critiche.
A chi ha criticato questa modalità consiglio di andare a rileggere il libro 'Lo scrittoio del Presidente', scritto da Luigi Einaudi, in cui lui stesso si rivolgeva al ministro del Tesoro di quell'epoca.
È stata una strada dunque imboccata molte volte in passato". "In generale -aggiunge il Capo dello Stato- quel che faccio in varie occasioni è richiamare problemi, a cominciare da quelli relativi a riforme da tempo auspicate; quel che faccio è porre esigenze largamente diffuse tra gli italiani: e senza abbandonarmi né a ingenue speranze né a facili pessimismi, lascio alle forze politiche la libertà e l'onere delle risposte". (RAINEWS24)