Se ci mangi ci salvi
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Se ci mangi ci salvi
a Cena con i prodotti del Mercato Contadino d’Abruzzo
sabato 8 Agosto a Scerni
Alcuni contadini, coltivatori e trasformatori dell’agro alimentare abruzzese si sono associati formando una associazione delle eccellenze gastronomiche.
A questa Associazione dovevano far parte anche alcuni coltivatori ed allevatori dell’Aquila ma il triste evento sismico ne ha ritardato il loro ingresso momentaneo, nel corso dell’anno sicuramente perfezioneremo anche la loro partecipazione.
Le finalità sono quelle di valorizzare il tipico agro alimentare abruzzese, salvaguardare il consumatore sia nel proporre l’alta qualità generata nel servire cibi freschi del luogo e poi fatto non trascurabile, una riduzione dei costi evitando intermediazioni e lunghi spostamenti delle derrate alimentari.
L’associazione conta già trentaquattro membri e coprono tute le filiere alimentari, si passa dal pane al vino,dai formaggi ai salumi e poi le verdure e frutta fresca , olio extravergine, miele e confetture.
Al momento dell’ingresso nell’associazione ogni membro ha sottoscritto un impegno ad assumere comportamenti etici ed una propensione professionale a fare cibo di alta qualità.
“Per l’anno prossimo -ci riferisce il Vice Presidente Luigi Di Lello- è previsto un disciplinare che tuteli ancora di più il consumatore, l’ambizione è quello di avere certificazioni territoriali per il biologico ma la strada è lunga in quanto ci vorrebbe una linea guida comune tra pubblico e privato nel destinare la vocazione di un territorio allo sviluppo agricolo con finalità turistiche in alternativa pensare di fare sviluppo con le turbogas ed i centro oli.
Pensare di fare biologico in zone dove sono previsti insediamenti industriali impattanti è una presa in giro per tutti”.
Intanto l’otto agosto negli spazi all’aperto della Fattoria dell’Uliveto a Scerni, questi valorosi coltivatori ed allevatori proporranno ai consumatori i loro prodotti sia tal quale che cucinati anche con possibilità di acquisto.
Lo sforzo che si sta compiendo è quello di non far finire la grande epopea della tradizionale cucina contadina abruzzese.
Tramandare alle future generazioni uno stile di vita sul mangiare e sul bere che è in linea con il rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo è una prerogativa che non ci possiamo permettere di perdere. Il consumatore poi, deve essere edotto che ogni volta che acquista prodotti da mangiare compie un atto agricolo.
Per questo abbiamo creato il motto per la salvaguardia di questi prodotti di qualità e della tradizione,
“ Se ci mangi ci salvi”
Quindi se vogliamo conoscere quali sono e come si cucinano i cibi di qualità vi aspettiamo numerosi all’appuntamento dell’otto agosto, perché solo così possiamo salvare questi presidi agro alimentari sparsi sul territorio abruzzese.
I Consiglieri dell'opposizione al Sindaco di Pescara
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pubblichiamo la lettera inviata dai Consiglieri dell’opposizione al Sindaco di Pescara
Palazzo di Città, 04 agosto 2009
Al Signor Sindaco di Pescara
Avv. Luigi Albore Mascia
Palazzo di Città
Ogg: Avv. Giuliano Grossi – incarico di coordinatore degli uffici di staff del sindaco.
Egregio Signor Sindaco,evidentemente gli atti di ordinanza e di decretazione rientranti nelle sue competenze devono risultarLe molto ostici se continua, secondo la nostra modesta interpretazione, ad averne un approccio approssimativo e superficiale tali da renderli palesemente illegittimi e senza che nessun organo competente intervenga al riguardo.
Infatti, dopo le ordinanze, erronee nei presupposti e nelle finalità, riguardanti il parcheggio sui marciapiedi e le deroghe agli esercizi commerciali, si cimenta con il decreto n. 1126 del 3.07.2009 con il quale attribuisce un incarico “ad alto contenuto di professionalità” all’Avv. Grossi (nulla di personale con l’Avv. Grossi al quale va tutta la nostra stima e simpatia) anch’esso palesemente illegittimo.
L’istituto invocato per l’affidamento dell’incarico risiede nell’art. 38 del “Regolamento degli Uffici e dei Servizi” che ai commi 5 e 6 espressamente recita:
“5 - Gli uffici possono avvalersi di collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità.”
“6 - La responsabilità di queste strutture, per obiettivi determinati, può essere affidata anche a collaboratori esterni, ai sensi dell’art. 110, comma 6, T.U. Enti Locali…..”
Ed infatti, lart. 110, comma 6, T.U. Enti Locali espressamente dispone: “Per obiettivi determinati e con convenzioni a termine, il regolamento può prevedere collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità.”
Tale previsione, peraltro, risulta comprovata e rafforzata dal comma 6 dell’art. 7 del D.Lgs 165/2001, che così dispone:
“Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza dei seguenti presupposti di legittimità:
a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall'ordinamento all'amministrazione conferente, ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione conferente;
b) l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;
c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata;
d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione.”
A rendere ulteriormente cogente le disposizioni legislative sul tema sono intervenute più circolari esplicative, da ultima la n. 2 del 11 marzo 2008 da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E’ di tutta evidenza che il combinato disposto degli articoli sopra riportati mal si attaglia con il Suo Decreto n. 1126/2009 che nella premessa individua nella “opportunità di assicurare il miglior esercizio delle funzioni di supporto agli organi istituzionali…” le finalità per l’assunzione di una alta professionalità a cui successivamente si affida il compito di: “Coordinatore degli uffici di staff del Sindaco nei rapporti con la Direzione Generale, Segreteria Generale, il settore Gabinetto del Sindaco e sovrintendenza del protocollo cerimoniale”.
Risulta difficile ipotizzare l’assenza all'interno dell'ente di struttura adeguata ai compiti richiesti, nel caso di specie trattasi di compiti di competenza del Settore Gabinetto del Sindaco che prevede al suo vertice un Dirigente al momento il dr. Marco Molisani.
Risultano, altresì, completamente assenti nel decreto le motivazioni vere che sono alla base della previsione normativa e legislativa, ancorché ne individui la temporalità dell’incarico, vale a dirsi:
- obiettivi determinati e non a contenuto generico;
- il non configurarsi di un rapporto di lavoro;
- l’assenza di espletamento di funzioni
- l’assenza di alcun tipo di rapporto diretto con le strutture interne dell'amministrazione.
Invero, dalla lettura della convenzione stipulata tra il professionista e l’amministrazione comunale risultano attribuite competenze e funzioni totalmente in contrasto con i principi stabiliti dal legislatore in virtù di norme regolamentari comunali che non hanno recepito quanto disposto dal comma 6-ter del D.Lgs 165/2001: “I regolamenti di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si adeguano ai principi di cui al comma 6” (comma sopra riportato).
In riferimento alla corretta applicazione della normativa che precede non può trascurarsi l’orientamento della Corte dei Conti che, con propria sentenza del 2007, ne configura l’ammissione in presenza di:
“I presupposti di legittimità del conferimento di incarico di consulenza a soggetto esterno sono: l'impossibilità oggettiva di reperire risorse umane disponibili all'interno della P.A., la straordinarietà della situazione che giustifica il ricorso alla convenzione e la natura temporanea, determinata ed altamente qualificata della prestazione.”
Sulla scorta delle considerazioni sopra svolte siamo certi che Lei, ponendo una pacata e riflessiva valutazione sui provvedimenti assunti non possa non convenire sul fatto che questi provvedimenti – decreto di nomina e convenzione - sono carenti e superficiali e fuori dalla sfera normativa vigente.
Ciò non toglie che Lei non possa avvalersi della collaborazione dell’Avv. Grossi; ma ciò non può prescindere dall’utilizzo della normativa in maniera coerente ed utilizzando in maniera confacente le prerogative che Le sono attribuite.
Considerato il silenzio degli organi statali sulle precedenti comunicazioni e sollecitazioni svolte dai medesimi consiglieri, sollecitazioni legate anche dall’urgenza delle scadenze dei provvedimenti adottati, con nota a parte ci pregiamo di interessare delle diverse questioni l’Ufficio competente del Ministero degli Interni.
Distinti saluti
I Consiglieri comunali
Regione Abruzzo - Di Pangrazio su tagli DPEF
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La tratta ferroviaria Sulmona –Avezzano –Roma resta scritta nel “diario delle intenzioni” del Governo Chiodi.
Così come il completamento della S.S. 261 della Subequana L’Aquila-Molino Aterno, la S.S. 690 Avezzano–Sora e le vasche di accumulo per impianti irrigui della Piana del Fucino.
Nonostante i proclami dell’attuale Giunta Regionale - che a inizio anno aveva annoverato 6 miliardi di euro per infrastrutture strategiche nella Regione Abruzzo -
ieri con l’intesa Quadro Firmata a Palazzo Ghigi è sfumata nuovamente la possibilità di dotare la Provincia dell’Aquila di una vera rete ferroviaria e di altre importanti opere viarie.
“ E’ ingiusto e ingiustificato – dice il Consigliere Regionale del Pd Giuseppe Di Pangrazio - quello che è accaduto ieri a Roma.
Con un colpo di spugna, il Governo Centrale ha cancellato milioni di euro per l’Abruzzo, compromettendo enormemente lo sviluppo infrastrutturale della provincia dell’Aquila”.
Il DPEF approvato ha disposto il taglio di 168 milioni di euro per la tratta Sulmona –Avezzano – Roma, 70 milioni di euro per il completamento della S.S. 261 della Subequana L’Aquila-Molino e 300 milioni di euro per la S.S. 690 Avezzano–Sora.
“Un taglio spropositato – prosegue Di Pancrazio – è stato registrato per le vasche di accumulo per impianti irrigui della Piana del Fucino; si tratta di oltre 99 milioni di euro accantonati fino al 2013 che potevano servire all’agricoltura abruzzese.
Si è compromessa, con questo gesto, la dignità di migliaia di famiglie aquilane che con essa lavorano”.
Movida pescarese
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dal Consigliere al Comune di Pescara Enzo Del Vecchio riceviamo e pubblichiamo: no alle regole: la città secondo Mascia Si accappona la pelle a leggere le dichiarazioni del Sindaco di Pescara sul concetto di turismo e commercio che attribuisce alla Città.Quella che dovrebbe essere l’attività regolatrice di una buona amministrazione comunale, capace di valorizzare e contemperare le diverse aspettative di una pluralità di settori dell’economia locale, compresi quelli che favoriscono l’attrazione di una moltitudine di persone, in armonia con le necessità della popolazione residente, viene completamente negata con lo scopo neanche tanto celato di favore una sola di queste realtà.Il Sindaco, al fine di giustificare le improvvide ordinanze che prolungano l’intrattenimento notturno, in assenza di un serio e concreto programma di controllo della sicurezza, oltre che delle legittime esigenze di quanti hanno diritto ad un giusto riposo, assunte in controtendenza rispetto a tutte le altre città italiane, arriva a sostenere che Pescara è ad esclusiva vocazione commerciale e turistica: e tanto basta.Riduce a borghi dimenticati ed abbandonati Città come Firenze, Venezia, Milano, Roma ecc… i cui Sindaci, consapevoli di ciò che accade e che le cronache giornaliere amaramente ci ricordano, utilizzano tutti gli strumenti per prevenire l’imponderabile che è dietro l’angolo e che necessariamente va prevenuto e non curato.E’ vero, invece, che la Città di Pescara vive una realtà economica che la rende unica per le sue capacità e propensioni a sostenere ed accogliere economie diverse: terziario, terziario avanzato, commercio, turismo.Assecondare e favorire lo sviluppo armonico di queste realtà senza calpestare i diritti di nessuno è compito dell’amministrazione comunale. L’adozione di regole elementari di convivenza civile rappresentano il quadro entro il quale ogni soggetto può soddisfare i propri legittimi interessi e passioni. Il rispetto delle regole va perseguito attraverso l’adozione di tutti gli strumenti di vigilanza, controllo e repressione a disposizione degli organismi competenti: siano essi amministrazione pubblica e forze di polizia e con la imprescindibile partecipazione dei soggetti privati interessati.Ogni altra considerazione al di fuori di un quadro di regole, peraltro fortemente invocate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, rappresenta la evidente giustificazione per saldare impegni elettorali assunti con alcune categorie ed è quello che in questo momento sta facendo il Sindaco Mascia.Riscontro ne è la totale assenza di controlli sulla sosta nelle vie centrali della Città: Via N. Fabrizi, Via Firenze, Via Venezia, Viale R. Margherita, L.Mare Matteotti (proprio su questa strada nella giornata di ieri 5 agosto una persona è stata investita ed è ricoverata in fin di vita all’Ospedale cittadino) ecc…; assenza di controlli sui rumori negli esercizi che svolgono intrattenimento; senza controllo il commercio ambulante.Le richieste di attenzione e rispetto che la Città “non commercializzata” fa salire ai piani alti del Palazzo comunale riceve un non curante “non possumus” a conferma della impotenza di questa amministrazione nei confronti di chi realmente ha le chiavi in mano del potere cittadino.La carenza di adeguati strutture e servizi collettivi in una realtà che cresce a dismisura rispetto alle sue potenzialità non può essere la scusa per chiudere occhi e negare regole con il solo scopo di favorire alcuni: il Sindaco Mascia farebbe bene ad essere più amministratore della collettività che rappresenta “tutta” e meno sostenitore di singole lobby.
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