investe sul nuovo, trascura l'antico
di Raffaello Masci
Il New York Times ha deciso di colpire - e con veemenza - un bersaglio fin troppo facile: se l'è presa con Roma e con il modo in cui tratta i propri monumenti antichi che, si sa, non godono di grande salute, come gli stessi governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni hanno dovuto ammettere, loro malgrado. Tuttavia l'autorevole quotidiano, nel ricordare questo problema al mondo intero, ha fatto un ragionamento: non è che Roma trascuri l'arte, tant'è che negli ultimi anni - dice l'articolo a firma di Michael Kimmelman - si è dotata di opere di grande pregio, come l'Auditorium di Renzo Piano, il Maxxi di Zaha Hadid, la nuova controversa teca dell'Ara Pacis, di Richard Meyer, per non dire del centro congressi di Massimiliano Fuksas in corso d'opera.E qual è - allora - la grave pecca dell'Urbe? Quella di favorire il nuovo lasciando nell'abbandono ciò che fa di Roma la città d'arte per antonomasia, cioè l'eredità dell'antico. E qui l'elenco si fa lungo e penoso: il Colosseo fatiscente, la Domus Aurea prima aperta e poi richiusa perché pericolante, il Palatino che non sta in piedi, e tutto il resto.
Di chi è la responsabilità?, si chiede il giornale. Degli scarsi finanziamenti che il governo dedica alla cultura, «appena lo 0,21% del suo bilancio, un quinto di quanto la Francia consacra a teatro, cinema, mostre, musica e musei».
Tutto vero, ovviamente, sia la parsimonia nello spendere per la cultura, sia l'effettiva fatiscenza di alcuni monumenti, tant'è che il responsabile Cultura del Pd, Matteo Orfini, fa notare come il Nyt segnali un problema noto: «Gli investimenti in cultura sono assolutamente inadeguati e la scelta del governo di ridurli ulteriormente è un'assurdità».
Il ministero dei Beni culturali non ci sta, però, a finire sul banco degli imputati. Il sottosegretario Francesco Giro parla di un articolo «pieno di lacune», tant'è che trascura la «riqualificazione del Palatino, il restauro del Tempio di Venere e Roma e la prossima riapertura del Tempio delle Vestali. Quanto al Colosseo sono aperti ben quattro cantieri».
Insomma, il patrimonio dell'antichità sarà pure in sofferenza, ma prima di denunciare è bene venire a vedere «invece di scrivere a tavolino».
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