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Alessandro Sallusti"Rifiutare il vaccino? Faccia pure ma non chieda l'applauso"

Di seguito, vi proponiamo il botta e risposta tra un lettore, Giovanni Bertaccini, e il direttore, Alessandro Sallusti, sul vaccino:

"Rifiutare l'iniezione è un diritto", "Faccia come vuole ma non chieda l'applauso".

Gentile Direttore Sallusti,

quale affezionato e giornaliero lettore di Libero sono rimasto alquanto sorpreso nel leggere la proposta di far pagare le spese mediche a coloro che dovessero contrarre il virus avendo scelto di non vaccinarsi. Leggendo poi il suo articolo di fondo di due giorni fa, ho capito che l'intero giornale si è allineato alla caccia ai non vaccinati, e al pensiero che sia giusto restringere le libertà dell'individuo pur se garantite dalla legge e dalla Costituzione.

Ricordo anche a Lei la sentenza 308/1990 della Corte Costituzionale.

«Non è permesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio di quella collettiva.

È sempre fatto salvo il diritto individuale alla salute, anche di fronte al generico interesse collettivo».

L'assemblea del Consiglio d'Europa sancisce che «i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria... nessuno deve essere discriminato per non essere stato vaccinato per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare».

Le sembra che la minaccia di dover pagare le spese in caso di infezione sia giusta?

Specie se, come indicato ne bugiardini delle case farmaceutiche che hanno prodotto sieri sperimentali (non vaccini), il siero fornisce protezione contro l'infezione ma non contro la malattia?

E non ravvisa nell'obbligo della green card un illiberale metodo per obbligare quanti dubitano a vaccinarsi?

Non è questo "essere discriminati per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare?"

Non ricordo che né Libero né il giornale da lei precedentemente diretto abbiano fatto a suo tempo campagne per far pagare i salvataggi delle vispe Terese partite verso Paesi in guerra come se andassero al ballo di fine anno, e che siamo stati costretti a riportare a casa pagando milioni di euro.

E contrariamente da coloro che ottemperano ad un loro diritto non avevano pagato quote dei loro stipendi sotto la voce "riscatti".

Come invece pagano tutti i cittadini, vaccinati e non, come quota al servizio sanitario.

Dovremmo pagare due volte?

Quanto poi al curioso concetto della "maggioranza" è citato a sproposito.

Anche un solo individuo è titolare dei diritti che la Costituzione gli riconosce.

La ricordavo strenuo combattente per le libertà dell'individuo contro i soprusi.

Questo scivolare verso il conformismo, verso l'ossequio al cocchiere della carrozza come tante primedonne dei talk show tv mi lascia amareggiato.

di Giovanni Bertaccini

***

Caro lettore,

mi spiace che lei, come probabilmente anche altri, abbia frainteso le nostre parole e la linea di Libero che dal suo primo giorno di vita si batte e sempre si batterà a difesa di tutte le libertà, compresa quella di vaccinarsi o non vaccinarsi.

Noi sosteniamo un'altra cosa, cioè che delle libertà inviolabili se ne può fare buon o cattivo uso.

Ognuno di noi è libero di gettarsi dal balcone, di bere fino a sfinirsi, di fumare fino a morire soffocato, di avere decine di amanti, di passare le notti a stordirsi in discoteca, insomma di usare la sua vita come meglio crede, anche nel modo più dissennato.

Ma se dovessi dare un consiglio a una persona del genere mi permetterei di dirgli: fai pure ma se la smetti di fare il cretino è meglio per te e per tutti.

Ecco, io non discuto il suo diritto a non vaccinarsi, dico che a mio avviso è una scelta di libertà stupida e assolutamente inutile.

Cosa vuole dimostrare?

Che lei è invincibile al Covid, che non ha paura di morire?

Che non le importa di poter provocare danni a persone che le sono vicine e magari anche care e magari più fragili di lei?

Lo faccia, ma non chieda il mio consenso né il mio appoggio.

Perché vede, l'unica scelta di libertà intelligente è proprio quella di vaccinarci.

Se lo facessimo tutti saremmo tutti liberi di circolare e vivere senza precauzioni e limitazioni.

Fino a che lei e milioni di italiani continuerete a rifiutare il vaccino la possibilità che il virus torni a colpire duramente resta alta, e quando - Dio non voglia - ciò accadrà sia io che lei saremo costretti a rinchiuderci in casa per l'ennesima volta e non sarà colpa mia, né del governo ma solo e soltanto vostra.

Questo lei intende per libertà?

In tempo di guerra lei sarebbe stato libero di andarsene a spasso sotto i bombardamenti invece che mettersi al sicuro in un rifugio, cioè libero di decidere come e quando morire stupidamente.

Ma qui è diverso, quale è il confine tra la sua libertà di infettarsi e la sua non-libertà di diventare un untore frequentando luoghi chiusi e affollati come se nulla fosse?

Il problema non è chi paga (che per altro meno posti in ospedale occupiamo più risparmiamo tutti) né di principi astratti.

Il buon senso, caro lettore, è la più grande e utile forma di libertà.

Chi lo ha lo usi.

di Alessandro Sallusti

*www.liberoquotidiano.it

tutti pazzi per la Civita

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