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San Lidano d'Antena, noto anche come San Lidano da Sezze, nasce nel 1026 ad Antena, oggi Civita d’Antino, e muore a Sezze il 2 luglio 1118.

E’ compatrono di Sezze assieme a San Carlo da Sezze.

La sua festa si celebra il 2 luglio.

E’ un religioso ed abate benedettino, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica.

I suoi genitori lo offrirono come oblato a San Benedetto, nel Monastero di Montecassino, dove entrò all’età di 9 anni..

Morti i genitori e venduto la parte del patrimonio che gli spettava, Lidano chiese all'abate di Montecassino, Richerio I (1038-1055) - al cui monastero oramai apparteneva come monaco - di potersi recare nelle Paludi pontine per fondarvi una comunità.

Giunse a Sezze nel 1046 e vi edificò il monastero benedettino di Santa Cecilia, di cui divenne abate.

Con i suoi monaci si dedicò alla bonifica del territorio paludoso del comprensorio monastico, che si estendeva tra la città e i territori del ducato di Sermoneta.

San Lidano morì nel 1118. La sua opera fu distrutta durante la lotta tra l’imperatore Federico II (1194-1250) e il papato.

In seguito Gregorio IX nel 1232 trasferì i restanti beni del monastero al convento Florense di Anagni.

Per volontà del vescovo Drusino, alla sua morte il suo corpo venne trasferito nella cattedrale di Santa Maria, dove riposa tuttora, nel nuovo altare maggiore eretto nel 1606

Celebrata la sua canonizzazione dal vescovo di Sezze, secondo la normativa allora in uso, a partire da quella data venne eletto patrono della città e della diocesi, sostituendo in questo San Luca, tradizionale evangelizzatore di Sezze.

A Civita d'Antino gli è dedicata la chiesa parrocchiale di Pero dei Santi.

Altri Atti ufficiali ci ricordano il culto tributatogli nella zona pontina; nel 1312 la più grande delle campane della cattedrale, tuttora esistente, venne dedicata a San Lidano e nel 1473, il magistrato della città, s’impegnò con atto notarile ad offrire in onore del santo, un calice d’argento ogni due anni.

Papa Leone X (1475-1521) ne confermò il culto e disciplinò la festa stabilita dagli Statuti della città setina (Sezze); nel 1606 ci fu la ricognizione delle reliquie, con la costruzione di un nuovo altare, completato nel 1672, con una tribuna in legno dorato.

San Carlo da Sezze francescano del 1670, portava sempre con sé una reliquia del santo e con essa benedisse, l’ammalato papa Clemente IX.

Pio VI il 9 aprile 1791, concesse l’ufficio proprio e la solenne festività del 2 luglio. Un codice del secolo XIV, conservato nell’Archivio capitolare di Sezze, contiene la più antica immagine di Lidano con la narrazione della sua vita, egli è raffigurato con abiti monacali benedettini, con nelle mani il libro della Regola ed il pastorale di abate.

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