San Camillo de Lellis
Nasce il 25 maggio 1550 a Bucchianico, e muore a Roma il 14 luglio 1614.
E’ il fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi: i Camilliani.
Camillo nasce da una famiglia appartenente alla piccola aristocrazia della cittadina abruzzese di Bucchianico.
Alla nascita, gli venne imposto il nome della madre Camilla de Compellis, originaria di Loreto Aprutino, località dell’attuale provincia di Pescara, sempre in Abruzzo, che lo aveva partorito a quasi 60 anni di età e che morì quando Camillo aveva 13 anni; il padre, Giovanni, era un capitano di ventura al servizio di Carlo V, re di Spagna.
Giovane pigro e rissoso, il padre decide di avviarlo alla carriera militare, conducendo una vita sregolata ed avventurosa al punto che, ridotto in miseria dalla passione per il gioco, è costretto a svolgere i lavori più umili.
Ma, nel 1570, un'ulcera al piede lo costringe ad abbandonare la compagnia.Per farsi curare è costretto a recarsi a Roma, nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili dove era già stato ricoverato in precedenza, e qui ha modo di vivere a stretto contatto con la sofferenza umana.
Dopo la guarigione venne assunto come inserviente presso l'ospedale, ma l'esperienza è breve: per la sua scarsa propensione al lavoro, venne allontanato.
Intanto il padre era morto. Torna quindi a dedicarsi alle armi, come soldato di ventura, mettendosi a servizio prima di Venezia, poi della Spagna.
Ma presto torna a condurre una vita dissoluta.Inizia a vagabondare per l'Italia, fino a quando non viene assunto dai Cappuccini del convento di Manfredonia.
È qui che inizia il suo percorso verso la conversione, nella Valle dell'inferno tra Manfredonia e San Giovanni Rotondo.
Nel 1575 ha una crisi spirituale e decide di abbracciare la vita religiosa per diventare frate cappuccino a Trivento.
Ma l'antica piaga al piede torna a dargli problemi: è così costretto a tornare a Roma per curarsi.
Rimane nell'Ospedale degli Incurabili per ben quattro anni.
Qui maturò definitivamente la sua vocazione all'assistenza dei malati e, insieme ai primi cinque compagni che, seguendo il suo esempio, si erano consacrati alla cura degli infermi, decide di dare vita alla "Compagnia dei Ministri degli Infermi" i cui primi statuti vengono approvati da Papa Sisto V il 18 marzo 1586.
Camillo si trasferisce nel convento della Maddalena e inizia a prestare servizio presso l'ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Intanto, sotto la guida spirituale di Filippo Neri, riprese gli studi e, il 26 maggio 1583, fu ordinato sacerdote.
La sua "Compagnia" si distingue subito e il 21 settembre 1591 è stata riconosciuta come Ordine religioso: Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi da Papa Gregorio XIV rimasto impressionato dall'eroismo con cui Camillo e i suoi compagni avevano assistito i malati durante la carestia del 1590 a Roma.
L'8 dicembre 1591 Camillo e i suoi primi compagni emisero la Professione religiosa di voti solenni con un quarto voto di assistenza dei malati anche con pericolo della vita.
Era nato un nuovo Ordine religioso.
L'Ordine si espande rapidamente in molte città italiane in cui Camillo fondò nuove comunità tutte al servizio dei grandi nosocomi cittadini.
Le prime comunità sorsero a Napoli, Milano, Genova, Palermo, Bologna, Mantova.
Gravemente malato, nel 1607 lascia la direzione dell'Ordine ma continua ad assistere i malati fino alla morte, avvenuta il 14 luglio 1614 nel Convento della Maddalena, diventato sede del suo Ordine, dove fu tumulato.
La reliquia del suo cuore fu traslata a Bucchianico.
Fu beatificato il 7 aprile 1742 da Papa Benedetto XIV.
Il 29 giugno 1746 Papa Benedetto XIV lo proclama santo.
Nel 1886 Papa Leone XIII lo dichiara, insieme al fondatore dei Fatebenefratelli San Giovanni di Dio, Patrono degli ospedali e dei malati.
Nel 1930 Papa Pio XI, con il Breve expendit plane, lo proclama solennemente, sempre insieme a San Giovanni di Dio, Patrono degli infermieri. L’1 giugno 1964 Papa Paolo VI, con lettera apostolica, lo proclama Patrono dell’Abruzzo.
La sua memoria viene celebrata il 14 luglio come solennità nelle Chiese dell'Ordine e come memoria nelle altre chiese.
Vedi anche: Anna D’Arcangelo e i suoi primi 100 anni; Bucchianico e i Banderesi; Bucchianico Story; San Filippo Neri