Pietro Antonio “Tony” Narducci, pittore, nasce il 1° febbraio 1919 a Pietracamela, e muore a Denville, nel New Jersey, il 1° marzo 1999.
di Geremia Mancini*
Uno dei più grandi pittori dell’Espressionismo astratto era nato a Pietracamela, era amico personale di Fiorello La Guardia.
Nel 1929 lasciò l’Abruzzo per raggiungere il padre negli Stati Uniti, nel New Jersey.
Nel 1933 si iscrisse alla “Leonardo da Vinci Art School” di Greenwich Village per studiare pittura, scultura e affresco.
Per la sua straordinaria bravura, nel 1934, gli fu consigliato di trasferirsi a Manhattan. Già l’anno successivo arrivarono i primi importanti riconoscimenti.
Nel 1936, a 21 anni, Narducci frequentò un corso di scultura presso Beaux-Arts Institute of Design.
Ebbe come maestri Thomas Hart Benton, Isamu Noguchi e l’italo-americano Joseph Stella.
Nei primi anni ’40 si sostenne economicamente come scultore presso la “Bernardini Studio”.
Sempre in quegli anni continuò ad avere un ruolo di assoluto primo piano nella “Leonardo da Vinci Art School” e, in questa veste, conobbe e divenne amico di Fiorello La Guardia l’allora Sindaco di New York.
Nell’estate del 1940 conobbe Conrad Marca-Relli che lo introdusse nelle “The Artists’ Club” con sede nel famoso “Fort Lee Castle” sul fiume Hudson.
Dopo poco, abbandonata definitivamente l’arte classica, abbracciò l’espressionismo astratto divenendone una delle massime espressioni.
Nel 1943, sposò Muriel Koud, una ballerina di danza classica.
In quegli anni progettò una versione di un logo per la “American Airlines”.
Intanto si susseguivano con grande successo le sue esposizioni.
Curò importanti restaurazioni per il “Metropolitan Museum” e aprì un negozio di antiquariato.
Aprì due studi/gallerie una sulla 5th Avenue e l’altra sulla 31st Street a New York. Divenne un assiduo frequentatore della “Cedar Tavern” (o “Cedal bar”) luogo di ritrovo e “pensatoio” dei più importanti pittori dell’espressionismo astratto, tra questi Bill de Kooning, Jackson Pollack, Landes Lewitin, Franz Kline.
Il 1952 gli cambiò, purtroppo, la vita.
Prima la delusione del divorzio dall’amata Muriel e subito dopo la morte del piccolo Bill, suo terzo figlio, in un incidente automobilismo.
Questo successivamente lo spingerà ad abbandonare, prima parzialmente e poi definitivamente, ogni forma di esposizione pubblica (una forma di agorafobia).
Nel 1956 sperimentò la pittura elettronica al servizio dell'espressionismo astratto.
Nel 1957 si trasferì in un nuovo studio/galleria che chiamò “PAN” (da Pietro Antonio Narducci) a Denville nel New Jersey.
Continuò a dipingere su tela finalizzando il tutto all’astrattismo e cercando di utilizzare elementi della natura, come luce e sole, il tutto finalizzato alla sua pittura.
Insegnò agli studenti delle scuole superiori d'arte ed anche privatamente.
Negli ultimi anni aprì, nel 1985, il Museo d’Arte Moderna “PAN” che lui definì un "workingmuseum".
Inventò una nuova tecnica per la pittura con acrilici, inchiostro nero, acqua piovana e ammoniaca.
Il critico d'arte britannico Adrian Dannatt scrisse: "Quasi nessuno ha più sentito parlare di Antonio Narducci, nonostante fosse uno dei fondatori del movimento espressionista astratto.
Meraviglioso artista Narducci è stato un pittore professionista altamente qualificato e parte integrante del più importante movimento di arte americana del 20 ° secolo.
Ha passato anni alla scuola d'arte.
Dedicandosi poi all'insegnamento e lavorando in importanti commissioni governative. Tutti debbono sapere che è stato rispettato dai più famosi artisti della sua epoca.” Narducci morendo ha lasciato la sua straordinaria collezione che oggi è finalmente in fase di studio ed esposizione.
La sua arte di " Estetica trascendentale” non andrà, quindi, né dispersa né dimenticata.
*Presidente onorario “Ambasciatori della fame”