Antonino Giannangeli, sindacalista, anarchico, bracciante, minatore, nasce il 16 novembre 1899 a Secinaro, e muore in un incidente automobilistico l’11 novembre 1933
Espatria negli anni Venti negli USA. Nel 1928 è a Steubenville, Ohio, poi a Wheeling, Virginia Occidentale.
Propagandista tra i lavoratori dei bacini minerari di quella zona.
A giudizio della PS è «capo del gruppo anarchico di questa città ed al suo recapito pervengono tutte le pubblicazioni sovversive dirette gli iscritti del gruppo stesso»: è un «irriducibile antifascista».
Così scrive in una lettera alla madre, rimasta a Secinaro:
«L'Italia è in mano ai ladri, a cominciare dal Re e Mussolini.
E se il popolo italiano si sveglia, se arriverà ad aprire gli occhi vedrà chi sono i ladri e li appenderà tutti ai lampioni.
E allora finiranno anche le nostre pene.
Io credo mamma che tu non puoi credere a queste cose perché non vedi e non senti nulla, o se pur vedi e senti non sai distinguere, ma pure è così.
Se tu mamma sentissi quella gente parlare di noi avversari del fascismo sentiresti dalle loro bocche che siamo dei mascalzoni, dei delinquenti ...
Sai perché? Perché non pieghiamo alle loro malefatte o truffe e bandiamo ai quattro venti il loro operato.
Pure mamma se tu non credi a tuo figlio noi siamo onesti e l'onestà non fallisce mai».
Documenti d'archivio testimoniano che effettivamente sono molti gli immigrati che, arrivati negli USA, entrano in contatto con Giannangeli; un vero e proprio punto di riferimento per chi ha bisogno di trovare lavoro nella speranza di condizioni di vita migliori, ma anche per i molti che scelgono di organizzarsi nelle battaglie sindacali e per la ricomposizione del movimento antifascista italoamericano.
Tra costoro vi è Leonardo Anile, anch'egli di Secinaro (nato il 26 aprile 1901).
Era espatriato negli USA nell'agosto 1920, stabilendosi a Weirton.
Collabora attivamente al fianco di Giannangeli.
Per la PS, «in Weirton sono molti gli anarchici provenienti da Secinaro».
Anile è promotore di manifestazioni anticolonialiste ed antifasciste durante la campagna italiana in Africa Orientale.
Vigilato per tutti gli anni Trenta perché militante della Lega anarchica di Steubenville.