Pietro Boccabella, giornalista, commediografo, editore, nasce il 19 febbraio 1919 a Notaresco, e muore a Pescara il 27 ottobre 2005.
Era figlio di Pietro senior (proprietario terriero) e di Rosa De Galitiis.
Nel 1940 si laurea in legge presso l'Università di Roma discutendo brillantemente una tesi sulla giurisprudenza tributaria.
Ricco di iniziative, dotato di ottima creatività, antepone all'attività di legale quella di giornalista, di commediografo e di editore.
Scrive opere teatrali presentate al teatro comunale di Teramo.
Nel 1941, dà vita, a Teramo, alla Editrice Sabella.
Nel 1958, trasferitosi a Pescara, fonda l'Editoriale Trebi.
A Pescara, con lo stabilimento tipografico "L'arte della stampa", rilevato, nel 1970, dalla ditta Stracca, svolge una considerevole attività imprenditoriale.
Disponendo di un proprio stabilimento tipografico crea la Società A.G.E.A.,Arti Grafiche Editoriali Abruzzesi.
Pubblica edizioni in folio e volumi d'arte ottimamente rilegati.
Secondo antichi canoni tipografici stampa ancora a braccia avendo in ditta l'impressore Giovanni Patané.
Muore a Pescara il 27 ottobre del 2005 nella sua abitazione di via Milano.
Collabora da critico teatrale al settimanale Il Solco.
Dirige il periodico politico 23 Marzo.
Da giornalista firma anche articoli con lo pseudonimo di Corrado Galizi.
Da regista, anagrammando il suo nome e cognome, si presenta sulla stampa pubblicitaria teatrale con lo pseudonimo: "Loberto Cap-Cabeli".
La passione per il teatro lo spinge ad editare il mensile Palcoscenico Italiano, da avvocato tributarista pubblica anche il mensile Selezione Commerciale
Dal 1939 al 1943 è direttore del "Teatro GUF" (Gioventù Universitaria Fascista) di Teramo: uno dei sette teatri stabili italiani allora in fervente attività.
Nel teatro comunale di Teramo mette in scena alcune sue opere teatrali tra le quali si ricordano: Ho visto brillare una stella, Un tipo straordinario, Mia moglie vuole sposarmi, Una segretaria in gamba e la commedia in tre atti È fuggita una ragazza.
Per la scenografia si avvale della collaborazione di Giancamillo Rossi.
Il regista Ruggero Jacobbi presenta alcune sue commedie anche all'estero.
Nel 1958, dopo 12 anni di attività editoriale e teatrale nel teramano, trasferisce la Trebi a Pescara, in Via Teramo.
Ai testi dedicati alle problematiche storiche artistiche e culturali d'Abruzzo si aggiungono opere scolastiche.
La Trebi comincia a pubblicare volumi di carattere didattico relativi all'insegnamento del latino, dell'inglese, della matematica, dell’algebra e del disegno.
Nel 1962, la legge istitutiva della Scuola Media Unica non prevede più l'insegnamento del latino nella secondaria di primo grado.
La Trebi è costretta a mandare al macero gli ottimi testi latini redatti da Sabatino De Patre, Armando ed Ernesto Villani, Raffaele Passino, Ettore Lombardo Fiorentino, Virgilio Lo Giudice, Carmine Auriemma e Giuseppino Mincione.
Trascorse queste malavventurate contingenze, la Trebi torna a pubblicare opere protese alla valorizzazione della cultura regionale.
Nel 1967 fonda la rivista La Regione, mensile di politica-cultura-documentazione.
Nel 2001, il presidente dell'Ordine dei giornalisti Abruzzesi gli conferisce un'onorificenza per gli oltre 50 anni di giornalismo attivo.
Nel 1984 riceve dall'Amministrazione Comunale di Pescara, città nella quale ha svolto una considerevole attività di editore e stampatore, l'onorificenza di "Maestro della stampa pescarese".
Pietro Boccabella non aveva alle spalle insegnamenti accademici relativi all'arte dell'editare, né aveva frequentato scuole del libro o vissuto in tipografie di rinomati maestri stampatori, eppure le sue edizioni risultano tecnicamente ineccepibili.
Conoscitore di edizioni aldine e bodoniane, studioso di incunaboli, di codici miniati, di cinquecentine venete, di evangelari ambrosiani e di Exsultet campani, rimase ancorato all'impianto tipografico di antica memoria.
Per le sue imprese editoriali richiese matrici xilografiche per rendere eleganti le aperture delle sue pubblicazioni, protese verso orizzonti editoriali d'arte. Pietro Boccabella, quindi, è stato editore dal talento naturale.
Si era formato da solo studiando soprattutto i miniaturisti abruzzesi, a cominciare da Muzio Di Cambio da Teramo, per finire ai prototipografi aquilani e ai maestri stampatori di Chieti e Teramo.
Conosceva bene anche gli "stampa - santi" camplesi e il loro patrimonio iconografico. Autodidatta sin dalle prime pubblicazioni ha dimostrato di possedere conoscenze di tecniche impressorie, di caratteri onciali, di iconografie classiche e di sistemi tipografici legati alle macchine piane.
Per queste innate qualità, Pietro Boccabella è considerato, ancora oggi, punto fermo nella storia della produzione libraria abruzzese.
Per un'obiettiva ricostruzione dell'editoria aprutina, compresa tra l'antico e il nuovo modo di intendere e realizzare il libro, non si può prescindere dalle sue edizioni.