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Gabriele Tedeschi, patologo, nasce il 17 febbraio 1859 a Villa Santa Maria, da Don Giovanni e da Donna Clementina Capone, e muore a Napoli nel 1936.

Fin dall’ adolescenza dette segni non dubbi d’ essere un precoce, dall’anticipato ardere desiderio di apprendere e distinguersi; infatti già negli studi classici si fece singolarmente notare, ed essi furono da lui compiuti in modo assai brillante, avendovi posto serietà e la passione di chi vuole affrontare la vita professionale con quel corredo indispensabile di cultura generale che dà alla personalità intellettuale una completezza necessaria ed estetica.

Allorché si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia egli ubbidì ad una sicura vocazione, con la consapevolezza intima e divinatrice che quella fosse la via che avrebbe condotto alle mete ideali a cui tendevano tutte le forze del suo spirito pronto.

Aveva appena finito il primo biennio delle scienze naturali quando prendeva parte ad una gara bandita dal celebre chimico Prof. De Luca sul tema “Acqua e suoi elementi” riportandovi il primato e conquistando un ambito premio d’incoraggiamento.

Nel 1883, consegui la laurea e, forte di una eccezionale cultura, dette inizio, a Napoli, a quella carriera professionale e scientifica che doveva elevarlo alle più alte vette della fama e della gloria.

Giovanissimo ancora entrò nella clinica del Prof. Cantani ed in questa fu prima assistente, poi Preparatore e Direttore dell’Istituto antirabico annesso alla Clinica stessa, mentre sotto la guida di quel sommo maestro che fu Luciano Armanni, attendeva appassionatamente agli studi di Istologia ed Anatomia Patologica.

Di tale periodo sono i suoi primi lavori originali e la collaborazione geniale al giornale “Il Morgagniì” che accolse importantissime sue riviste sintetiche.

Nel 1891 conseguì per titoli la Libera docenza in Patologia Medica e Clinica Medica generale nella Università di Napoli, dove per ben quarantacinque anni dettò la sue meravigliose lezioni, alle quali accorsero numerosissimi studenti e medici, attratti dalla smagliante e persuasiva sua parola e dalla metodica eccezionale che fecero di lui un singolare Maestro.

Nel 1891 concorse alla Cattedra di Patologia Medica nella Università di Modena e più tardi si cimentò per quella di Clinica Medica alla università di Messina, ottenendo una eleggibilità quando mai lusinghiera, ma per l’ingiustizia partigiana degli uomini di quel tempo non fu dato accedere all’insegnamento ordinario.

D’altra parte potrebbe dirsi che questo ventura per la Libera Docenza italiana che ebbe da lui lustro immenso, poiché dalla sua scuola pareggiata egli dettò lezioni di clinica che furono considerate degne delle più grandi cattedre ufficiali.

Intanto nel campo professionale pratico Gabriele Tedeschi andava affermandosi in maniera superba ed in breve il consulente più quotato e ricercato non solo dalla città, ma di tutto il mezzogiorno d’Italia, giacché la fama del suo valore e dei suoi successi si era andata diffondendo, assieme all’ entusiasmo quasi fanatico che egli aveva saputo infondere nell’ anima di migliaia di allievi sparsi dovunque, nei grandi e piccoli centri.

Ha fondato la Scuola Medica Ospedaliera Napoletana con maestri e collaboratori: Prof. Antonio Cardarelli, Prof. Luciano Armanni, Prof. Giuseppe Moscati.

tutti pazzi per la Civita

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