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Felicetto Giuliante, scultore, nasce il 1º novembre 1885 a Pennapiedimonte, e muore a Chieti il 24 luglio 1961. Padre di Guido Giuliante.

Felicetto iniziò la sua attività di scultore a Pennapiedimonte nel laboratorio dove esercitava il padre Pietro e, prima ancora, il nonno Feliciantonio dal 1802.

Eseguì i suoi primi lavori a Casoli, al Palazzo di Mosè Ricci e a Palombaro dove, a completamento della parte terminale del campanile della Chiesa dell'Assunta, realizzò la cornice di coronamento, elogiata da Francesco Verlengia.

Nel 1923 a Bocca di Valle, realizzò il sarcofago dove fu sepolto Andrea Bafile, eroe abruzzese della prima guerra mondiale.

Il sarcofago è situato all'interno di una grotta scavata nella roccia ed è circondato da pareti ornate con pannelli in ceramica realizzati da Basilio Cascella.

L'inaugurazione del monumento avvenne alla presenza di Emanuele Filiberto duca di Aosta, di Mafalda di Savoia e dei capi di Stato Maggiore.

Precedentemente, sul fianco della stessa montagna, aveva inciso un epitaffio di Raffaele Paolucci su un'imponente lapide commemorativa, per celebrare i caduti in guerra.

L'inaugurazione avvenne il 20 settembre 1920.

A Guardiagrele nel 1927 realizzò il portale della Chiesa di Santa Chiara e nel 1930 restaurò il campanile ed il cornicione della Collegiata di Santa Maria Maggiore.

Altra opera di questo periodo è la Vera di Pozzo collocata al centro del chiostro del Conventino di Santa Chiara a Bucchianico che Raffaele Paolucci racconta essere stata "tratta in un blocco solo dalla pietra della Majella Madre".

Nelle lunette circostanti vi sono gli affreschi raffiguranti la vita di Santa Chiara realizzati da Tommaso Cascella.

Ebbe l'amicizia di illustri personaggi abruzzesi, artisti e uomini di cultura: Francesco Paolo Michetti, Basilio Cascella, Modesto Della Porta, Federico Spoltore, Tommaso Cascella.

Con Federico Spoltore collaborò alla realizzazione dei lavori nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Castiglione Messer Marino: lui costruì l'altare, due amboni, la balaustrata, il fonte battesimale ed una lastra in terracotta rappresentante l'ultima cena.

Il pittore realizzò le tele delle pareti e l'imponente "Crocifissione" dell'altare centrale.

Nel periodo post bellico ha realizzato monumenti su commissione pubblica e privata dedicandosi alla creazione di strutture e decorazioni nelle Chiese e nei Cimiteri.

Francesco Verlengia, nei riguardi della sua attività di scultore, così si è espresso: "Felice Giuliante, in ordine di tempo, è l'ultimo rappresentante dei marmorari della Maiella, è il discendente spirituale di quel maestro Nicodemo, il più grande scultore medievale abruzzese".

Durante il restauro di Santa Maria del Canneto a Roccavivara (CB) ebbe un incidente sul lavoro che minò profondamente la sua salute.

Morì il 24 luglio del 1961.

Oltre quelle già citate, tra le maggiori opere pubbliche si segnalano la Facciata della Chiesa parrocchiale di San Cristinziano (San Martino sulla Marrucina), la Balaustrata nel Duomo di San Leucio (Atessa), l 'Altare, la Balaustra, gli Amboni, la Fonte Battesimale nella Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo (Castiglione Messer Marino), l 'Altare nella Chiesa di Santa Maria Stella Maris (Pescara).

Tra le opere private si ricordano il gruppo scultoreo interno nella Villa Piattelli (Francavilla al mare), la Villa del notaio De Simone (Schiavi D'Abruzzo), l'Acquasantiera nel Castello Chiola (Loreto Aprutino), la cappella gentilizia della famiglia Pianese (Civitanova del Sannio).

Tutte queste opere sono tutt'oggi rintracciabili in loco così come la villa di famiglia realizzata a Chieti.

La sua attività artistica è stata argomento della tesi di laurea di Antonietta Orsatti presentata all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1967.

Il 2 giugno 1954 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Il 25 giugno 1956 la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Chieti gli ha attribuito il Diploma con Medaglia d'Oro come "Premiazione della fedeltà al lavoro e del progresso".

Nel 1974 il Comune di Chieti ha intitolato a "FELICE GIULIANTE scultore" una via della città.

tutti pazzi per la Civita

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