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Vincenzo Bindi, storico, umanista, nasce il 21 gennaio 1852 a Giulianova, e muore a Napoli il 2 maggio 1928.

Studiò a Napoli, dove seguì sia il corso di giurisprudenza che quelli di letteratura e filosofia alla Scuola Normale Superiore.

Nel 1881 ricevette la patente definitiva per l'insegnamento umanistico nelle scuole del Regno, sebbene fino a quel momento avesse ricevuto delle nomine triennali presso il Liceo Ginnasio Pietro della Vigna di Capua. Successivamente insegnò presso il Liceo Mazzocchi di Santa Maria Capua Vetere.

Nel 1900, dopo una lunga reggenza interinale, assunse la direzione definitiva della Scuola Normale Femminile di Santa Maria Capua Vetere.

Fu storico dell'arte, particolarmente di quella abruzzese, e nel 1889 pubblicò l'opera Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi, dal secolo IV al secolo XVIII che portò ad una valorizzazione culturale dell'intero patrimonio artistico della regione Abruzzo.

Sposò Rosina Carelli, figlia del celebre pittore Consalvo Carelli, importante rappresentante della cosiddetta “Scuola di Posillipo”.

Viaggiò per mezza Europa visitando Inghilterra, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Svizzera.

Morì a Napoli il 2 maggio 1928.

Alla morte lasciò al comune di Giulianova la sua raccolta di opere d'arte, soprattutto dipinti di scuola napoletana, nonché la sua ricca biblioteca, che comprende libri molto rari fra cui due incunaboli e trentadue cinquecentine.

La collezione Bindi è esposta nel museo d'arte dello Splendore a Giulianova.

Oggi la biblioteca civica e la pinacoteca civica sono a lui intitolate.

È sepolto nel cimitero di Giulianova.

tutti pazzi per la Civita

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