Alfonso De Albentiis, ingegnere, nasce il 10 febbraio 1871 a Teramo, dove muore il 28 gennaio 1942.
Conseguì a Napoli prima il diploma di scienze matematiche e fisiche, poi la laurea di ingegnere civile e il diploma di igiene pratica nel 1899.
Quindi si trasferì a Torino conseguendovi il diploma di ingegnere elettrotecnico.
Iniziò l'attività professionale nei cantieri Armstrong di Napoli.
Tornato a Teramo proseguì la sua attività professionale di ingegnere civile.
Fin dal 1904 iniziò ad elaborare uno studio di fattibiltà per la captazione delle sorgenti del torrente Ruzzo, avvalendosi della collaborazione del suo assistente e socio geom. Giovanni Bona.
Il progetto prese una veste formale nel 1912.
Era convinto più di altri della necessità di portare l'acqua corrente alle popolazioni della Provincia di Teramo, servite solo di pozzi o fontanili alimentati da sorgenti locali facilmente soggette ad inquinamento. Le difficoltà furono molte, non soltanto tecniche ma anche amministrative e politiche.
Impegnativo fu il lavoro per illustrare, persuadere, coordinare, intraprendere iniziative per l'ottenimento dei finanziamenti.
Nel 1912 aderì un primo gruppo di comuni: Castellalto, Canzano, Castel Castagna, Castelli, Colledara, Cermignano, Penna Sant'Andrea, Forcella (nel Comune di Teramo), Notaresco, Cellino Attanasio.
L'8 giugno 1912 fu costituito il Consorzio per l'Acquedotto del Ruzzo; nel 1914, aderirono al Consorzio altri comuni fra cui Teramo.
L'approvazione governativa fu data il 27 settembre 1929, con Regio Decreto n. 1716.
Il 2 luglio 1931 erano già stati appaltati i lavori per la captazione delle sorgenti. La direzione dei lavori fu assegnata ovviamente al progettista ing. Alfonso de Albentiis, l'impresa era la Cidonio. I lavori terminarono nel 1934.
Dopo 20 anni si portava a compimento un'opera preziosissima e difficoltosa da realizzare per quei tempi di scarsa meccanizzazione dei lavori. La tenacia fu premiata e riconosciuta dal Consorzio come si legge in una relazione del Consiglio del Consorzio:
«L'ingegner de Albentiis ha fatto dell'Acquedotto del Ruzzo l'opera maggiore della sua vita, ad essa, più che alle altre e pure importanti sue opere, lascerà legato il suo nome.»
Nel campo dell'architettura manifestò la sua tendenza all'eclettismo italiano e al liberty, di cui fu uno dei più validi rappresentanti tra i tecnici locali della prima metà del '900.