Antonio Jose de Sucre, patriota sud americano, nasce il 3 febbraio 1795.
Il 9 dicembre 1824, ad Ayacucho, in Perù, al comando di una armata di 16.500 patrioti costituita da colombiani, cileni, argentini e peruviani, sconfigge l’agguerrito esercito spagnolo forte di 18.000 uomini comandati dal viceré spagnolo José de la Serna, che viene fatto prigioniero, piegando così l'ultima resistenza spagnola in sud America.
Con la battaglia di Ayacucho si conclude il lungo cammino iniziato in sud America con la creazione delle giunte indipendentiste del 1810. Gli spagnoli non conservano alcun possedimento sulla Tierra Firme, il loro antico impero si è ridotto alle isole di Cuba e Portorico.
Antonio José de Sucre, patriota sud americano, nasce il 3 febbraio 1795 a Cumaná, una città del Venezuela, capitale dello Stato Sucre, che si affaccia sul golfo di Cariaco, e muore il 4 giugno 1830, colpito a morte in una imboscata sulla Sierra de Berruecos, vicino a Pasto, nel sud della Colombia.
Sulle origini della sua famiglia ci sono tesi contrastanti, secondo alcune interpretazioni sarebbe un discendente di Charles de Succre, un membro di una famiglia franco-fiamminga designato dal re di Spagna come governatore di Cuba. Altre teorie lo identificano come discendente della famiglia bavarese degli Zucker.
Nel 1814 prese parte alla guerra per l'indipendenza dell'America del sud dalla Spagna.
Fu un valente condottiero militare, nel 1818 fu promosso al grado di colonnello e nel 1821, a soli 26 anni, divenne generale di brigata, uno dei più giovani di tutto l'esercito.
Dopo la battaglia di Boyacá venne designato da Bolivar come capo di stato maggiore.Nel 1821 fu nominato capo di una compagnia col compito di liberare la città di Quito.
Il 24 maggio 1822 riportò una decisiva vittoria nella battaglia di Pichincha e poco dopo entrò assieme a Bolivar in città, dove ricevette la nomina di presidente della provincia di Quito.
In seguitò conseguì diverse vittorie contro l'esercito nemico in Perù, di cui la più importante fu la battaglia di Junín, del 6 agosto 1824.
Il 9 dicembre, nella battaglia di Ayacucho catturò la maggior parte delle forze spagnole, compreso il vicerè. Questa vittoria fu decisiva per la liberazione e l'indipendenza del Perù e dell'Alto Perù, che fu poi ribattezzato Bolivia.
Come ricompensa per il suo operato venne insignito del più alto titolo onorario di Grande Maresciallo di Ayacucho.Fu eletto presidente della Bolivia nel 1826 ma gli sviluppi politici lo lasciarono insoddisfatto. Nel 1828 sorse un forte movimento di opposizione contro Bolivar, i suoi seguaci e la costituzione che aveva scritto per il paese.
Sucre rassegnò le dimissioni e si trasferì a Quito, città natale di sua moglie Mariana de Carcelén y Larrea, marchesa di Solanda (Quito, 27 luglio 1805 - Quito, 15 dicembre 1861).
Alla fine del 1828, a seguito delle pressioni di Bolivar, i membri del congresso della Grande Colombia lo nominarono presidente del congresso.
Essi tentarono anche di designarlo come presidente della Repubblica, succedendo a Bolivar, ma questo progetto non si concretizzò a causa del suo rifiuto.
Nel 1829 venne nominato membro di una commissione, guidata da José Antonio Páez, incaricato di intervenire per combattere il separatismo locale in alcune zone del Venezuela.All'inizio del 1830, allarmato dalle voci delle dimissioni e di un possibile allontanamento dal paese di Simon Bolivar, decise di rientrare a Quito, ma cadde in una imboscata sulla Sierra de Berruecos, dove fu colpito a morte.
I dettagli dell'omicidio non sono chiari ma ci sono diverse ipotesi, secondo una di queste il mandante dell'attentato sarebbe stato José María Obando.
Altre teorie coinvolgono personaggi quali Juan José Flores, Agustín Gamarra e Francisco de Paula Santander.
Il suo corpo fu seppellito nella cattedrale di Quito, secondo le sue volontà.Il dipartimento di Sucre in Colombia e la città di Sucre, capitale amministrativa della Bolivia, prendono il nome da lui.
Lo stato venezuelano di Cumaná, dove nacque, fu ribattezzato Sucre in suo onore e anche un grosso quartiere della capitale Caracas fu chiamato col suo nome.
Sucre era anche il nome della vecchia valuta circolante in Ecuador.