Luigi Barzini senior, giornalista, nasce il 7 febbraio 1874 a Orvieto, e muore a Milano, il 6 settembre 1947.
Inizia la sua carriera nel 1898 come redattore di medie testate: il Capitan Fracassa e poi il Fanfulla, editi a Roma.
Lo nota Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera che lo vuole come collaboratore.
Per il Corriere, nel 1890 è corrispondente di guerra dalla Cina, dove è testimone della ribellione dei Boxer e si distingue per l'abilità con cuiraccoglie notizie di prima mano.
Nel 1906 è a Tokyo per ottenere i visti necessari a seguire l'esercito giapponese durante la guerra russo-giapponese, e quindi nuovamente in Cina, nelle zone di guerra.
Nel 1907 accompagna il principe Scipione Borghese ed Ettore Guizzardi nella famosa competizione automobilistica di inizio secolo da Pechino a Parigi, istituita dal giornale francese Le Matin, vincendola dopo aver viaggiato attraverso regioni e popolazioni in Siberia ed in Russia che non avevano mai visto un'automobile prima di allora.
Di quest’avventura scrive un racconto fotografico che diviene famoso in tutto il mondo, “La metà del mondo vista da un automobile.
Da Pechino a Parigi in sessanta giorni”, pubblicato nel 1908 contemporaneamente in undici lingue.
L'editore, Ulrico Hoepli lo definisce un «raid editoriale» oltre che automobilistico.
Negli anni venti Barzini abbandona il Corriere per recarsi negli Stati Uniti, dove dirige il quotidiano italo-americano Corriere d'America dal 1923 al 1931.
Torna in Italia e a Napoli dirige Il Mattino dal 1932 al 1933. L'anno successivo è nominato senatore, divenendo organico al regime, peraltro aveva già firmato nel 1925 il Manifesto degli intellettuali fascisti.
Nel 1908 ha un figlio che chiama con il suo stesso nome che diverrà anch'egli un affermato giornalista, soprattutto negli Stati Uniti.
Alla caduta del fascismo e dopo il suicidio di Manlio Morgagni, accetta la presidenza della Agenzia Stefani, l'agenzia di stampa organo ufficiale della Repubblica di Salò.
Dopo la liberazione ciò gli costerà l'isolamento.
Trascorre gli ultimi anni di vita a Milano, dove muore nel 1947, indigente.
A suo nome è stato istituito nel 1996 il premio giornalistico "Premio Luigi Barzini all'inviato speciale".
Vedi anche: Luigi Albertini; Scipione Borghese; Ettore Guizzardi; Manlio Morgagni; Raid Pechino Parigi; Orvieto; Il Mattino;