Venanzo Crocetti, scultore, nasce il 4 agosto 1913 a Giulianova, e muore a Roma, il 3 febbraio 2003.
Le potenzialità artistiche di Venanzo Crocetti si evidenziarono fin dalla fanciullezza.
Si racconta che all'età di cinque anni disegnava le pareti della sua abitazione con il carbone.
Frequentando le scuole elementari mise in risalto l'innata bravura nel disegno rispetto ai propri compagni di studi.
Amava trascorrere il tempo libero frequentando gli artigiani del proprio paese, Giulianova.
All'età di dieci anni rimase orfano della madre, a undici anni perse la sorella maggiore, più grande di lui di un anno, a dodici anni rimase orfano anche del padre, maestro-muratore unica fonte di sostentamento per tutta la famiglia.
Venanzo, ancora adolescente, rimase solo con la sorella minore da accudire.
Si recò a vivere con la nonna; pesante era la situazione economica del nuovo nucleo familiare.
Dopo alcuni anni difficili, nel 1928 si trasferì a Roma, alloggiando in modesta pensione, riuscendo ad attenuare le difficoltà disagi economiche e morali.
Nella capitale dedicò tutto il suo tempo nel lavoro e nello studio serale.
Nel 1931, all'età di 18 anni, ebbe modo di esporre in una mostra collettiva e di partecipare al concorso nazionale dell'Accademia di San Luca, che vinsePartecipò anche alla mostra d'Arte Sacra di Padova.
Il suo nome cominciò a essere sempre più conosciuto mentre le sue opere, di pari passo, andavano crescendo di valore.
All'età di 20 anni, grazie al premio assegnatogli dalla Galleria Nazionale di Firenze, fu invitato a partecipare alla Biennale di Venezia del 1934.Conobbe il pittore Ferruccio Ferrazzi, esecutore del mosaico nella facciata della chiesa di Sabaudia; il pittore apprezzò Crocetti e lo aiutò.
Nel 1935 lo scultore entra in contatto con il collezionista Ottolenghi che gli acquista numerose opere.
Mantenne la presenza nelle più importanti mostre e manifestazioni artistiche in Italia ma espose anche nella Mostra d’Arte Italiana di Parigi.
Nel 1936 eseguì la statua in bronzo di San Michele Arcangelo per Aprilia, città da poco fondata.
Nel 1938, su incarico di Petrucci realizzò l'altorilievo, con l'uso della pietra arenaria, dedicato alla vita di San Benedetto, opera collocata sulla facciata della omonima chiesa di Pomezia, realizzando nel contempo anche quattro formelle bronzee con le figure dei Quattro Evangelisti collocate nel portale principale.
Ancora su incarico di Petrucci realizzò la scultura "Madonna col Bambino", in marmo statuario di Carrara, contornata da angeli in bronzo. L'opera fu collocata sulla lunetta sovrastante il portone centrale della chiesa di Segezia.
Crocetti seppe unire, durante tutta la sua vita, l’attività artistica con quella didattica; nel 1946, a soli 33 anni, gli fu affidata la cattedra di scultura in seno all’Accademia di belle arti di Venezia, ereditando la cattedra del suo maestro Arturo Martini.
Nel 1956 si trasferì a Firenze, dove aveva vinto il concorso per la Cattedra di scultura nell'Accademia.
Nel 1965 concluse il lavoro, durato alcuni anni, per la Porta dei Sacramenti nella Basilica di San Pietro in Vaticano, opera inaugurata da Papa Paolo VI il 12 settembre 1965.
Papa Paolo VI, Sulla porta è rappresentato un angelo che annuncia i Sette SacramentiIn continua crescita, la sua fama raggiunse un livello internazionale. Molti suoi lavori furono esportati all'estero, molti dei quali in Giappone dove espose in varie mostre.Sempre intenso fu il legame con il suo Abruzzo.
Nella sua Giulianova realizzò nel Duomo di San Flaviano il monumentale "Crocifisso" bronzeo dell'altare maggiore e la grande "Madonna col bambino e angeli" in pietra e marmo.
A Teramo sono presenti diverse sue opere bronzee: nel parco della Banca di Teramo sono esposte numerose sculture; nel parco dei Tigli è sito il complesso scultoreo, inaugurato nel 1972, avente per tema i Caduti di tutte le guerre; in piazza Orsini è collocata, su un piedistallo, la statua dedicata alla Maternità; nella facciata posteriore del Duomo di Teramo è incastonato il bassorilievo che simula il portone di ingresso, in realtà murato.