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Luigi Squarzina, regista, drammaturgo, nasce il 18 febbraio 1922 a Livorno da una famiglia romagnola, e muore a Roma l'8 ottobre 2010.

Trasferitosi a Roma studiò al liceo Tasso dove incontrò Vittorio Gassman, che lo convinse a iscriversi all'Accademia nazionale d'Arte Drammatica, la scuola creata da poco da Silvio D'Amico.

Così Squarzina, mentre si laureava con lode a Giurisprudenza, si diplomava come regista in accademia.

Il suo primo spettacolo fu il saggio di regia di Uomini e topi da Steinbeck, il primo spettacolo in scena a Roma nel 1944 dopo l'arrivo degli americani.

Nel 1949 iniziò l'attività di drammaturgo con L'Esposizione universale, premio Gramsci 1949, mai rappresentata in Italia per divieto della censura ma letta da Gassman e da Giorgio Albertazzi.

Passò a dirigere il Teatro Ateneo e nel 1952 fondò insieme a Gassman il Teatro d'arte italiano proponendo il primo Amleto di Shakespeare integrale.

Rotto il sodalizio con Gassman, Squarzina fu accanto a Luchino Visconti e Giorgio Strehler l'uomo di punta della nuova regia italiana. Gli anni più felici giunsero quando nel 1962 venne nominato direttore del Teatro Stabile di Genova in coppia con
Ivo Chiesa.

A Genova Squarzina resterà fino al 1976, allevando attori come Alberto Lionello, Lina Volonghi, Lea Massari, Eros Pagni.

Con loro rinnovò la lettura di Pirandello, mettendo in scena Questa sera si recita a soggetto e altri testi.

Come drammaturgo riscrisse per il teatro romanzi come La Coscienza di Zeno e Il Fu Mattia Pascal.

Nella sua commedia Tre quarti di luna accanto a Gassman esordì il diciottenne Luca Ronconi. Insegnante all'università di Bologna, fece alcune partecipazioni cinematografiche, come nel Caso Mattei, conquistando il Nastro d'Argento come migliore attore debuttante. Nel 1976 assunse, fino al 1983, la direzione del Teatro di Roma.

Fonte Il Messaggero

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