Vincenzo Rivera,accademico, politico, nasce il 6 aprile 1890 all’Aquila, dove muore il 19 febbraio 1967.
Dopo la laurea in scienze naturali conseguita nel 1913 presso l'Università degli studi di Roma, nel 1927 diventa professore di patologia vegetale all'Università di Perugia.
Nel 1925 è firmatario del Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce e, dopo la liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944, è nominato presidente della commissione di epurazione dell'Accademia Nazionale dei Lincei di Roma che avrà il compito di ricostituire l'accademia stessa dopo la fine del fascismo.
Nel 1945 diventa professore di botanica all'Università degli studi di Roma e, fino al 1960, è direttore dell'Istituto di botanica presso lo stesso ateneo.
Tra il 1946 ed il 1948 è membro dell'Assemblea Costituente con il gruppo della Democrazia Cristiana e, successivamente, deputato della prima (1948-1953) e della terza (1958-1963) legislatura della Repubblica Italiana sempre all'interno del gruppo democratico cristiano.
Nel 1949 contribuisce all'istituzione, da parte dell'Università degli studi di Roma, di corsi universitari estivi da tenere all'Aquila.
Visto il successo ottenuto, i corsi vennero poi replicati nel 1950 e nel 1951 fino a portare alla costituzione dell'Istituto Universitario di Magisterio, avvenuta nel 1952.
Nel 1950, si fa promotore della realizzazione del Giardino botanico alpino di Campo Imperatore, a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, e poi dell'Osservatorio astronomico, dell'Osservatorio geodinamico e del Museo di paleontologia.
Per tali iniziative è considerato il fondatore della Università degli studi dell'Aquila, sorta ufficialmente il 18 agosto 1964, ed è nominato primo rettore della stessa.