San Franco
Monaco forse italo-greco, venne in Abruzzo, tra la fine del sec. X e l'inizio dell'XI, dagli estremi confini della Calabria, per sfuggire alle frequenti incursioni saracene, insieme con sei confratelli e con Ilarione, loro archimandrita.
Si festeggia il 18 agosto
Morto questi, i sette, dapprima stabilitisi nella Valle dell'Aventino, tra Casoli e Civitella Messer Raimondo, in un luogo detto Prata (o Plata), il cui prezzo fu questuato e pagato al conte di Chieti, non riuscendo ad eleggere un nuovo abate, si separarono, ritirandosi ciascuno in una località prescelta, per lo più tra gli anfratti e le caverne dei massicci appenninici del chietino e della Marsica.
Nicola, detto greco, è sepolto e venerato a Guardiagrele, Rinaldo a Fallascoso di Torricella Peligna, Falco a Palena, Stefano, detto il luto, nell'eremo celestino di Santo Spirito a Majella, Giovanni nella Badia di San Giovanni in Venere, a Fossacesia, Orante a Ortucchio.
Franco è venerato quale compatrono di Francavilla a Mare, dove muore 2 dicembre di un anno imprecisato e proclamato Santo Patrono della Città.
Sotto il pontificato di Leone XIII la Santa Congregazione dei Riti approvò il culto reso ai sette, anteriore ad Urbano VIII.
L'interesse per questa, come per le altre citate figure di santi, è di natura folkloristica e letteraria piuttosto che agiografica.
Il 7 maggio 1431 le reliquie del Santo furono raccolte in un’urna d’argento e traslate dall’antica Chiesa di Sant’Elena alla nuova Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Da allora essa è comunemente denominata “San Franco”, e la sua storia è unita indissolubilmente alla venerazione di San Franco.
In suo onore, il 18 agosto di ogni anno, a Francavilla al mare si fanno grandi festeggiamenti
con uno spettacolo straordinario di fuochi pirotecnici sparati dal mare.
L'esibizione pirotecnica più suggestiva d'Abruzzo.
Razzi, fiori, cascate infuocate e multicolori, che ricadono in acqua e rinascono con fiaccole ballerine sulle onde del mare.
Vedi anche: Francavilla al Mare e la Festa di San Franco