San Francesco, il «santo poverello», patrono d'Italia, apostolo di carità e povertà, nasce il 26 settembre 1182 ad Assisi, da Pietro Bernardone, mercante di stoffe originario di Lucca.
Viene santificato il 16 luglio 1228 da Papa Gregorio IX
A vent'anni combatte per la sua città contro Perugia. fatto prigioniero a Ponte San Giovanni, è liberato l'anno dopo.
Una grave malattia lo colpisce al suo ritorno nella città: dopo una lunga degenza, guarisce, ma la sua mente appare vacillante, al punto che molti ritengono pazzo.
Sta invece attraversando una profonda crisi di misticismo che lo porta, nel 1206, a rinunziare pubblicamente alla vita mondana, all'eredità paterna e a indossare il saio della povertà.
Due anni dopo, assistendo nella semi diroccata chiesa della Porziuncola alla messa di San Mattia, alla lettura del Vangelo si sente inspirato a raccogliere compagni nell'ideale di povertà e umiltà.
Il numero di seguaci diviene in breve altissimo, scatenando una certa reazione in Assisi, che si vede privata di molti giovani, sulle tracce di Francesco.
Per questo, nel 1209, Francesco è a Roma per ottenere da Papa Innocenze III la sanzione dell'ordine, umilmente chiamato «dei frati minori».
Il pontefice, colpito dalla figura dell'uomo, gli dà l'autorizzazione a continuare la propaganda morale e religiosa.
Tornato in patria, Francesco fissa la sede della confraternita nella chiesa di Rivotorto.
Nel 1212, in seguito alla vocazione di Chiara, giovane patrizia assisiate, fonda l'ordine delle Clarisse.
Sette anni più tardi parte per l'Africa, dove predica il Vangelo al sultano d'Egitto.
Tornato in Italia, detta, anche per sanare alcune deviazioni già apparse nell'Ordine, le Regole, che hanno, nel 1223, l'approvazione di Papa Onorio III.
Cominciano gli anni delle sofferenze fisiche del santo e della sua completa maturazione spirituale.
Nel 1224, durante un eremitaggio al convento della Verna, riceve le sacre stimmate.
Sempre più debole, anche a causa delle rigorose privazioni cui si sottopone, si fa trasportare alla Porziuncola; qui, da dove iniziò la sua grande missione, muore sulla nuda terra, contornato dai suoi discepoli più devoti, il 3 ottobre 1226.
Il 16 luglio 1228, appena due anni più tardi, sulla spinta massiccia dell'opinione pubblica, viene canonizzato da Papa Gregorio IX, che fa trasportare la salma del santo ad Assisi, la città che Francesco aveva ripudiato, insieme con il suo passato mondano e le sue ricchezze.
Ad Assisi l'accoglie un grande tempio, fatto costruire dal Papa stesso e mirabilmente affrescato da Giotto.
Il 12 giugno 1939 Papa Pio XII, insieme a Santa Caterina da Siena, lo proclama patrono principale d'Italia.
Ad Atri, la chiesa di San Francesco fu la prima chiesa in Abruzzo dedicata a San Francesco d'Assisi ed è monumento nazionale dal 1902.
A San Francesco è attribuito uno dei più elevati esempi di poesia del Duecento, il Cantico delle Creature.