Pin It

San Francesco Caracciolo “Patrono dei Cuochi d’Italia”

Nasce il 13 ottobre del 1563, a Villa Santa Maria, e muore ad Agnone il 4 giugno 1608.

Germoglio di esemplari doti umane, viene battezzato con il nome di Ascanio,

Figlio di Don ferrante e di Isabella Barattucci, a soli 22 anni viene colpito da una grave e contagiosa malattia per cui decide di farsi isolare in un'angusta stanza ancora oggi visibile e qui, sostenuto da voti e preghiere, guarisce miracolosamente e matura la sua vocazione religiosa.

Rinuncia a tutte le sue ricchezze e rifonda la propria vita nel segno del cristianesimo assumendo il nome di Francesco.

Fonda una comunità religiosa con il nome di Chierici Regolari Minori che è stata ufficialmente riconosciuta nel 1588 da Papa Sisto V.

L’ordine dei Caracciolini oltre a sposare i tre voti canonici di Povertà, Castità ed Obbedienza, si distingue per l’adozione di un quarto voto: quello di non ambire alle cariche ecclesiastiche.

La vita breve e cagionevole di Francesco si conclude il 4 giugno del 1608 ad Agnone.

Dopo la sua morte le comunità religiose “caraccioline” si sono diffuse ovunque, in particolare nelle zone più povere della Terra, come l’Africa, l’India e le Filippine.

Nel 1996, infine, per la riconosciuta professionalità nell’arte culinaria dei Cuochi di Villa Santa Maria, con la richiesta della Federazione italiana Cuochi e con l’approvazione della Conferenza Episcopale italiana, la Santa Sede ha dichiarato San Francesco Caracciolo Patrono dei Cuochi d’Italia.

Per meglio comprendere la vita di San Francesco Caracciolo, consigliamo la visita ai luoghi Caracciolini siti nel centro di Villa Santa Maria: il Museo ad egli dedicato, la Cappella del Palazzo con il ciclo pittorico agiografico dell’artista locale Rocco Olivo Castracane e la cella dove egli dimora durante la sua malattia, e la statua bronzea raffigurante il Santo realizzata dall’artista milanese Sergio Vismara.

tutti pazzi per la Civita

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna