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Antonio Mario Radmilli, archeologo. Nasce nel 1922 in Istria, e muore ad Asciano nel 1998.

Accademico dei Lincei, Presidente dell'Unione Internazionale delle Scienze Preistoriche, Direttore del Dipartimento di Antropologia e Paleontologia Umana dell'Università di Pisa.

Fece le sue prime esperienze archeologiche sin da giovanissimo a 12 anni su un isolotto della Dalmazia dove ritrovò i resti di un villaggio.

Profugo dall'Istria in Italia, fece il portabagagli alla stazione per poi entrare come custode al Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma da studente lavoratore. Divenne cattedratico dell'Università di Pisa in giovane età.

Aveva eletto come sua nuova patria l'Abruzzo, di cui era nativa sua moglie Aurora De Carolis.

Bolognano, gli ha dato la cittadinanza onoraria per i suoi scavi che avevano reso famosa nel mondo la “Grotta dei Piccioni”.

Sempre in Abruzzo, tra il 1960 e il 1970, sono sue le ricerche che portarono alla scoperta di testimonianze della cultura di Ripoli dentro la Grotta di Sant'Angelo lungo le Gole del Salinello sulla Montagna dei Fiori.

Fu ispiratore, sostenitore e consulente del Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara.

Pubblicò “Storia dell'Abruzzo dalle origini all'età del bronzo” e “I primi agricoltori in Abruzzo”.

tutti pazzi per la Civita

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