San Michele Arcangelo è un arcangelo menzionato nella Bibbia, così come Gabriele e Raffaele.
Un maestoso Santuario in suo onore e gloria si trova a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia, eretto in ricordo dell'apparizione avvenuta sul Gargano il 29 settembre 490.
In questa data ha inizio La Trasumanza
Il nome Michele deriva dall'espressione "Mi-ka-El" che significa "chi è come Dio?".
L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana.
Michele, capo degli angeli, dapprima accanto a Lucifero (Satana) nel rappresentare la coppia angelica, si separa poi da Satana e dagli angeli che operano la scissione da Dio, rimanendo invece fedele a Lui, mentre Satana e le sue schiere precipitano negli Inferi.
Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come San Michele Arcangelo il 29 settembre, con San Gabriele Arcangelo e San Raffaele Arcangelo.
Michele è citato nella Bibbia ebraica, nel Libro di Daniele 12,1, come primo dei principi e custode del popolo di Israele.
Nel Nuovo Testamento è definito come arcangelo nella Lettera di Giuda 9, e nell'Apocalisse di Giovanni 12,7-8 Michele è l'angelo che conduce gli angeli nella battaglia contro il drago, rappresentante il demonio, e lo sconfigge.
Numerosi sono gli scritti apocrifi vetero e neo-testamentari in cui l'arcangelo Michele compare a vario titolo.
Per esempio, nell'Apocalisse siriaca di Baruc è scritto che detiene le chiavi del Paradiso.
Nella Vita di Adamo ed Eva si dice che fu lui ad insegnare ad Adamo a coltivare la terra. Nell'Apocalisse di Mosè detta ai figli di Adamo ed Eva i doveri rituali verso i defunti.
Nel Vangelo di Bartolomeo si racconta che fu lui a portare a Dio la terra e l'acqua necessarie a creare Adamo.
Nella Ascensione di Isaia si racconta che fu lui a rimuovere la pietra dal sepolcro di Gesù; nella Apocalisse della Madre di Dio accompagnò la Vergine in un viaggio infernale per mostrarle le pene a cui sono sottoposti i dannati.
Secondo l'esegesi della religione ebraica l'angelo Michele, che è un Serafino, sostiene il popolo d'Israele e rappresenta il Kohen Gadol nelle Regioni eccelse, è infatti legato alla Sefirah Chessed ed è chiamato Grande come il popolo d'Israele.
« ...Samek indica Mikael che sostiene Israele, lo difende e ne attesta la rettitudine. Se non fosse per lui, che parla bene nei nostri confronti, non saremmo più al mondo ma egli dice al Santo, benedetto Egli sia: "Israele professa l'Unità proclamando: "Chi è come Dio?" (mi ka E-l)", come è scritto: Chi è come Te fra gli dei, o Signore (Es15.11) ... Mikael domina tutti i (gli angeli) principi »
(El'azar da Worms, Il segreto dell'Opera della Creazione)
L'angelo Michele rivelò alla matriarca Sarah, sposa di Avraham, la nascita del figlio Isacco; inoltre, ormai superata, parlò ad Abramo nell'episodio della prova del sacrificio di Isacco.
Nell'esegesi ebraica vi sono più opinioni rabbiniche che si chiedono se l'angelo che lottò con Giacobbe sia stato Michele o Samael: secondo il testo di El'azar da Worms, quando Dio chiese all'angelo Serafino Michele, capo degli angeli officianti, del perché l'avesse ferito, rispose che ciò avvenne per il bene di Giacobbe stesso e dei suoi discendenti, il popolo d'Israele.
Quando Giacobbe volle trattenerlo ulteriormente quando stava approssimandosi l'alba ed il momento del cantico che gli angeli rivolgono a Dio, l'angelo Michele si mise a "gridare" e "piangere", iniziò il cantico dalla Terra, fatte le Benedizioni su Giacobbe e la sua discendenza per sempre.
Infine, secondo la Volontà divina, l'angelo Michele chiamò poi l'angelo Raffaele, angelo che custodisce la guarigione, per guarire Giacobbe ma secondo altri venne guarito dal sole che stava sorgendo.
Michele è citato nel Corano alla sura II, versetto 98.
È indicato come di pari rango rispetto a Jibrīl (Gabriele).
Secondo la tradizione, assieme a quest'ultimo, avrebbe provveduto a istruire il profeta Maometto e, secondo un'altra tradizione, sua caratteristica sarebbe quella di non ridere mai.
Le Chiese Avventiste identificano Gesù con l'arcangelo Michele.
Da questo punto di vista, Michele è il primo e più grande di tutte le creature di Dio.
Questo, semplicisticamente, è motivato dalla Bibbia che menziona solo un arcangelo per nome, Michele appunto, e dalla Prima lettera ai Tessalonicesi (4:16), in cui san Paolo dice riguardo Gesù: «Perché il Signore scenderà dal Cielo con un comando, e con la voce di un arcangelo».
In quest'ottica, arcangelo significherebbe capo degli angeli piuttosto che capo angelo, e come questo titolo sarebbe vicino al «Principe» che usa Daniele.
I teologi cristiani, sia cattolici che protestanti, sono concordi nell'identificare, nell'Antico Testamento, l'Angelo del Signore (al singolare) come una prefigurazione del Cristo; quindi una teofania.
Gesù nella sua esistenza preumana era conosciuto anche come la "Parola di Dio", che i Testimoni di Geova interpretano come "il portavoce del padre" (Giov. 1:1), e che sia anche in effetti conosciuto come Michele, per il suo unico ruolo di arcangelo o "angelo capo" e di comandante contro Satana.
Gesù è anche identificato dai Testimoni di Geova sulla base di alcuni passi biblici (vedi per es. Daniele 12,1-7) con l'arcangelo Michele capo dell'esercito angelico che combatte contro il Demonio e il suo esercito nell'Apocalisse.
L'immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago.
È il comandante dell'esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che vengono precipitati a terra. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia), particolare che deriva dalla tradizione islamica (a sua volta derivante dalla mitologia egizia e persiana), ma che non ha nessun fondamento nelle scritture cristiane o nella tradizione cristiana precedente, come dimostra M. Asìn Palacios ne L'escatologia islamica nella Divina Commedia.
Sulla base del libro dell'Apocalisse ne vennero scritti altri dedicati a Michele che finirono per definirlo come essere maestoso con il potere di vagliare le anime prima del Giudizio.
L'iconografia bizantina predilige l'immagine dell'arcangelo in abiti da dignitario di corte (con il loron) rispetto a quella del guerriero che combatte il demonio o che pesa le anime, più adottata invece in Occidente.
Secondo vari studiosi, tra cui lo scrittore scozzese Robert J. Stewart, San Michele e San Giorgio sono eredi dell'immagine dell'eroe radioso che uccide un drago, parte della fase solare del mito della creazione il cui prototipo fu il dio babilonese Marduk.
"In epoca ellenistica l'equinozio autunnale, come quello primaverile, era consacrato a Mitra-Sole considerato demiurgo e cosmocrator, signore e animatore del cosmo, la cui funzione era simboleggiata da una sfera che teneva in mano; ma anche mediatore cosmico e dunque, per tanti aspetti, analogo a Hermes-Mercurio.[......]
Molte funzioni equinoziali e mediatrici di Mitra-Sole-Hermes vennero create da San Michele la cui festa cade in Occidente nel periodo subito successivo all'equinozio....
Nella Messa tridentina San Michele è ricordato espressamente più volte.
Innanzitutto è menzionato nel Confiteor primo fra i santi dopo la Vergine Maria.
Lo si ritrova quindi nella preghiera di benedizione dell'incenso, in cui l'Arcangelo viene invocato come «colui che sta alla destra dell'altare dell'incenso».
Secondo il celebre liturgista Prosper Guéranger San Michele potrebbe essere citato erroneamente al posto dell'arcangelo Gabriele, che viene menzionato dal Vangelo di Luca 1,19.
Papa Leone XIII ordinò infine di recitare la Preghiera a San Michele in ginocchio davanti all'altare al termine di tutte le Messe, escluse quelle solenni.
Lo stesso pontefice stabilì un rito esorcistico (chiamato "Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos") in cui, nella prima parte, viene invocato come "Principe gloriosissimo delle milizie celesti", come "custode e patrono della Santa Chiesa", San Michele Arcangelo, affinché venga in difesa dei Cristiani contro il demonio.
Il culto dell'arcangelo Michele (impropriamente ma tradizionalmente equiparato ad un Santo) è di origine orientale.
L'imperatore Costantino I a partire dal 313 gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli.
La prima basilica dedicata all'arcangelo in Occidente è quella che sorgeva su di un'altura al VII miglio della Via Salaria, ritrovata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 1996;
Il giorno della sua dedica, officiata con ogni probabilità da un Papa prima del 450, ovvero il 29 settembre, è rimasto fino ad oggi quello in cui tutto il mondo cattolico festeggia "San Michele".
La basilica "in Septimo" fu meta di pellegrinaggi fino al IX secolo, quando il riferimento geografico della festa del 29 settembre risulta trasferito al santuario garganico e alla chiesa di Castel Sant'Angelo a Roma.
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera a San Michele.
Alla fine del V secolo il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa, anche in seguito all'apparizione dell'arcangelo sul Gargano in Puglia.
Secondo la tradizione, l'arcangelo sarebbe apparso a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto l'8 maggio 490, ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano.
In quel luogo sorge tutt'oggi il Santuario di San Michele Arcangelo - Celeste Basilica - nel mezzo del nucleo cittadino di Monte Sant'Angelo, che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini, i quali per giungervi percorrevano un percorso di purificazione lunga la Via Francigena.
Fin dal VII secolo i pastori pugliesi che si recavano in transumanza sulla Maiella portarono con loro il culto di San Michele Arcangelo.
A Lettomanoppello a circa 750 ms.l.m. c'è un'ampia grotta in cui è collocata una statua in pietra del santo particolarmente venerata nei secoli passati da tutti i lettesi, gli abitanti di Lettomanoppello, che, ogni anno, l'8 di maggio si recavano in processione dal paese fino alla grotta per celebrarvi messa.
Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, ai piedi della grotta costruì una piccola cappella. Attualmente nella grotta è collocata una copia della statua in quanto quella originale, poiché di notevole valore storico-artistico, nonché economico, dopo un tentativo di furto, è custodita presso il Museo delle Genti d'Abruzzo a Pescara.
Nella vita di papa Gregorio I riportata dalla Leggenda aurea, si narra che durante una tremenda pestilenza, al termine di una processione con il canto delle litanie istituite dal papa intorno alla città di Roma, Gregorio vide apparire su Castel Sant'Angelo San Michele che deponeva la spada nel fodero, segno che le preghiere erano state ascoltate e che la terribile epidemia sarebbe cessata.
Per commemorare l'episodio sul monumento fu eretta una statua raffigurante l'arcangelo.
Altro luogo di venerazione dell'arcangelo Michele è l'isolotto francese di Mont Saint-Michel. Qui, secondo la leggenda, l'arcangelo Michele apparve nel 709 a Sant'Uberto, vescovo di Avranches, chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia.
Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita.
Il cranio di Sant'Uberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches.
Molto caro ai russi assieme all'Arcangelo Gabriele e oggetto di diverse icone.
Un monastero del XII secolo a lui dedicato, costruito sulla foce della Dvina, ha dato il nome all'intera città di Arcangelo, nel nord della Russia.
Il culto di San Michele fu assai caro ai Longobardi, e in Italia l'Arcangelo Michele è patrono di molti paesi e alcune città.
Il culto fu caro anche a San Colombano ed ai monaci colombaniani di Bobbio, lo stesso santo monaco missionario irlandese fondò numerose chiese dedicati al santo nella sua opera evangelizzatrice in Europa ed eresse nel 615 l'Eremo di San Michele di Coli poco distante da Bobbio e dalla sua abbazia.
Giovanna d'Arco identificò nell'Arcangelo Michele una delle Voci che la ispirarono e la prima che le si presentò.
San Michele viene invocato per la buona morte ed è il protettore dei paracadutisti, commercianti, maestri d'arme, poliziotti, merciai, speziali, fabbricanti di bilance e schermidori.
È curiosa la storia di Cerveteri: Si racconta che l'8 maggio dell'842 i Saraceni, attratti da Cerveteri, tentarono un'incursione, ma dopo aver fatto pochi metri furono gradualmente avvolti in una fittissima nebbia.
I Saraceni comunque non si arrestavano, poiché erano guidati dal suono della campana che avvisava i cittadini del pericolo.
Ad un certo punto, però, le campane si fermarono improvvisamente, lasciando sbigottito lo stesso campanaro, e così i saraceni furono costretti a tornare alle loro navi, avendo perso l'ultima speranza di orientamento.
Non vi furono dubbi sulla causa: il massimo difensore della fede non aveva permesso che venisse profanato un luogo a lui caro, dato che lasciò anche le sue impronte sulla campana.
La festa si celebra normalmente il 29 settembre, ma anche l'8 maggio, ricorrenza dell'apparizione.
In Italia san Michele è particolarmente venerato in molte località, tra cui:
• in Abruzzo: Ari, Arielli, Carpineto Sinello, Città Sant'Angelo, Lettomanoppello, Liscia, Roccacasale, Torino di Sangro; Vasto, Villa Sant'Angelo, San Pelino di Avezzano;
• in Basilicata: Pomarico, Sant'Angelo Le Fratte, Sant'Arcangelo;
• in Calabria: Albidona, Arena, Benestare, Cinquefrondi, Gallo (frazione di San Pietro in Amantea), Piscopio (frazione di Vibo Valentia), Platania (CZ), Rombiolo, Sangineto Lido (CS), San Tommaso, frazione di Soveria Mannelli (CZ), Scigliano, frazione Petrisi (CS), San Nicola dell'Alto (KR) Santa Maria del Cedro, Malvito (CS), Isca Marina (CZ);
• in Campania: Bellosguardo, Campagna, Casapuzzano (CE), Caselle in Pittari (SA), Castellammare di Stabia, Pimonte, Contrada, Forino, Maddaloni, Marcianise, Monte Faito (Vico Equense), Olevano sul Tusciano, Trentola Ducenta (CE) Ottaviano, Trivio di Castel San Giorgio, Padula, Piano di Sorrento, Procida[12], Rutino, Sala Consilina, San Mauro La Bruca, San Michele di Serino, Sant'Angelo a Fasanella, Sant'Angelo all'Esca, Sant' Angelo a Scala, Sant'Angelo d'Alife, Sant'Angelo dei Lombardi, Sant'Angelo D'Ischia, Sant'Angelo Le Fratte, Sarno, Sassinoro, Senerchia, Solofra, Sturno, [[Tufo](Italia) dove l'8 maggio si svolge il centenario dramma sacro "La cacciata degli angeli ribelli dal Paradiso"] Valva;
• in Emilia-Romagna: Argelato, Bagnacavallo, Novi di Modena, Roccabianca, San Michele di Morfasso, Santarcangelo di Romagna, San Michele dei Mucchietti, frazione di Sassuolo, Poggio Renatico;
• in Friuli: Cervignano del Friuli, San Giovanni al Natisone;
• nel Lazio: Aprilia (RM), Arpino (FR), Castel Madama (RM), Cerveteri (RM), Montelanico (RM), Morolo (FR), Sant'Angelo in Trigillo (RI), Saracinesco (RM), Strangolagalli (FR), Vallecorsa (FR), Vallinfreda (RM), Vitorchiano (VT)
• in Lombardia: Antegnate, Bellinzago Lombardo, Calvisano, Castiraga Vidardo, Figino Serenza, Leffe, Magnago, Mornago, Pontirolo Nuovo, Trenzano Località Convento;
• in Liguria: Albenga, Alpicella, Deiva Marina, Pieve Ligure, Pigna, San Michele di Pagana, frazione di Rapallo (GE), Santo Stefano d'Aveto, Soglio di Orero (GE); Borgo d'Oneglia (Im); Caravonica (Im);
• nelle Marche: Filottrano, Mondavio, Monte Urano, Montelparo, Monte Sant'Angelo di Arcevia, Rosora, Sant'Angelo in Vado, Cailina di Villa Carcina, Ome;
• in Molise: Acquaviva Collecroce, Sant'Angelo in Grotte, Sant'Elena Sannita, Roccaravindola, Roccavivara, Montefalcone nel Sannio, Ripabottoni, Ururi, Colli al Volturno, Villacanale;
• in Piemonte: Sacra di San Michele, Alto (Italia), Cuneo, Grinzano di Cervere (CN), Rastiglione, San Michele Mondovì (CN), Reala-Frazione di Corneliano d'Alba, San Michele Frazione di Alessandria (AL), Riva Valdobbia;
• in Puglia: Carbonara di Bari, Bitonto, Cagnano Varano, Castrignano del Capo, Galugnano, Gravina in Puglia, Massafra, Minervino Murge, Mola di Bari, Monte Sant'Angelo, Montemesola, Neviano, Noha, Palese Macchie, Patù, Poggio Imperiale, San Marco in Lamis, San Michele Salentino, Supersano; Terlizzi, Orta Nova, Orsara di Puglia;
• in Sardegna: Alghero, Esterzili, Gonnostramatza, Badesi, Ollolai;
• in Sicilia: Acireale, Caltanissetta, Canicattini Bagni, Grammichele, Montargano, San Michele di Ganzaria, Librizzi, Sant'Angelo di Brolo, Villasmundo, Motta Camastra, Petralia Sottana Contrada Cella;
• in Toscana: Carmignano, Castiglion Fiorentino, Orciano Pisano, Pergine Valdarno, Pontassieve;
• in Trentino: San Michele all'Adige;
• in Umbria: Bastia Umbra, Citerna, Corciano, Eggi, Fratta Todina, Gualdo Cattaneo, Gualdo Tadino, Narni, Terni, Panicale, Polino;
• in Veneto: Angiari, Candiana, La Valle Agordina, Mestre, Montegaldella, Montemerlo (frazione di Cervarese Santa Croce), Quarto d'Altino, Selvazzano Dentro, Case (frazione di Malo, compatrono di Venezia, San Michele al Tagliamento (VE), Salgareda (TV).
Alla tradizione della Novena a San Michele Arcangelo in Grinzano, presso Cervere, appartiene questa lode:
« Oh Sant'Arcangelo, deh a noi discendi
d'ogni pericolo tu ci difendi
le nostre suppliche porgi al Signor
di questo popolo o protettor,
di questo popolo o protettor! »
Il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo nella provincia di Foggia, detto anche "Celeste Basilica", fu decisivo per lo sviluppo della devozione all'Arcangelo e per la sua propagazione nell'Occidente europeo.
Il culto micaelico, difatti, partì dall'Oriente bizantino e si insediò nell'Occidente latino soprattutto grazie al santuario garganico, che fu legato a vari protettori: Bizantini, Longobardi, dei quali l'arcangelo divenne il patrono nazionale, Normanni, Svevi, Angioini; si costituirono altre analoghe istituzioni e strutture cultuali, poste sotto il suo patrocinio.
Il culto micaelico, così, superando la valenza religiosa, divenne un collante politico, testimoniato dal fatto che varie personalità politiche, religiose, militari abbiano nei secoli visitato la Montagna Sacra.
Il santuario garganico fu importante anche per l'ampia frequentazione di pellegrini provenienti da varie parti d'Europa.
Ciò è testimoniato dal passaggio attraverso San Michele nel Gargano di quel tratto della Via Francigena oggi chiamato “Via Sacra Langobardorum”, che proseguiva per la Val Susa, dove sorge l'imponente Sacra di San Michele, per terminare a Mont Saint-Michel in Normandia.
Tale percorso fu utilizzato, al contrario - dal Nord-Europa - come itinerario utilizzato per giungere a Bari e Brindisi per l'imbarco verso la Terra Santa.
Al culto di San Michele Arcangelo si richiama il movimento nazionalista cristiano rumeno, la Guardia di ferro fondato da Corneliu Zelea Codreanu proprio il 29 settembre.
In Italia il movimento politico Forza Nuova si richiama a San Michele Arcangelo.