Mario Pomilio, scrittore, nasce il 14 gennaio 1921 a Orsogna, e muore a Napoli il 3 aprile 1990.
Trascorre l'infanzia prima a Orsogna e poi ad Avezzano dove frequenta il liceo classico.
Nel 1945 si laurea in Lettere alla Scuola Normale di Pisa, con una tesi sulla narrativa di Luigi Pirandello.
Prosegue quindi i suoi studi all’estero specializzandosi nelle università di Bruxelles e Parigi.
Ebbe infine la nomina come insegnante di Lettere in un liceo napoletano.
Un breve soggiorno a Teramo, in veste di Commissario agli Esami di Stato, gli ispirò il suo primo romanzo, “L'uccello nella cupola”, pubblicato nel 1954, che lo porrà subito all'attenzione della critica e del grande pubblico con la vittoria nel Premio Marzotto, opera prima.
Ancora a Teramo sarà ambientato, dieci anni dopo, “La compromissione”, romanzo dal forte contenuto politico, non privo di contenuto autobiografico, che in qualche modo racconterà della sua crisi di intellettuale di sinistra di fronte alle vicende politiche del 1948.
Il romanzo accese un ampio dibattito che provocò l'intervento degli intellettuali degli opposti schieramenti.
L'impegno politico lo portò anche a un periodo di militanza nel Partito socialista.
La conversione di Pomilio alla fede cattolica lo portò a schierarsi in politica su questo fronte.
Va ricordato al riguardo che fu anche deputato al Parlamento europeo eletto come indipendente nelle liste della Democrazia cristiana.
Intensa fu l'attività di saggista, di critico e di storico della letteratura con la pubblicazione di studi su Italo Svevo, Luigi Pirandello, Benvenuto Cellini, Edoardo Scarfoglio.
Con Michele Prisco e Domenico Rea fondò a Napoli, nel 1960, la rivista “Le ragioni narrative”.
Fu redattore del giornale “Il Mattino di Napoli”.
Nel corso della sua attività ricevette numerosi riconoscimenti e fu membro di numerose giurie di premi letterari.
Si spense nell'aprile del 1990 dopo una lunga malattia.