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Beato Angelo da Furci, religioso, nasce nel 1246 a Furci, e muore  a Napoli, il 6 febbraio 1327.

Membro dell'ordine agostiniano, di cui fu anche priore provinciale per Napoli, è venerato come beato dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria liturgica il 6 febbraio.

Entrò tra gli agostiniani del convento di Vasto nel 1266 e venne ordinato sacerdote: soggiornò per cinque anni a Parigi, dove ebbe modo di studiare teologia presso la Sorbona.

Tornato in Italia, insegnò presso numerosi conventi dell'Ordine e venne infine assegnato allo Studio Generale degli Agostiniani a Napoli.

Fu priore della Provincia napoletana degli agostiniani dal 1287.

Papa Niccolò IV intendeva elevarlo all'episcopato, ma Angelo rinunciò, per umiltà, sia alla carica di vescovo di Melfi che, in seguito, a quella di vescovo di Acerra.

Si spense nel 1327 presso il convento di Sant'Agostino alla Zecca a Napoli, dove venne sepolto.

Fu un celebre teologo ed omileta, ma il suo commento al Vangelo di Matteo e la sua raccolta di sermoni non sono pervenuti ai nostri tempi.

Acclamato santo alla morte, venne aggregato ai compatroni di Napoli, dove veniva commemorato in due feste il 6 febbraio e il 13 settembre: nell'agosto 1808 il suo corpo fu traslato a Furci, dov'è ancora sepolto nel santuario a lui intitolato.

Papa Leone XIII ne approvò il culto il 20 dicembre 1888: il Martirologio Romano fissa per la sua memoria liturgica la data del 6 febbraio.

tutti pazzi per la Civita

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