Filippo Palizzi, pittore, nasce il 16 giugno 1818 a Vasto, e muore a Napoli l’11 settembre 1899.
Figlio di Antonio e di Doralice del Greco e fratello dei pittori Nicola, Francesco Paolo e Giuseppe, con il quale rappresenta il primo tentativo di un indirizzo verista nella pittura italiana dell'800.
Fu iniziato all'arte da un modellatore di statuette per presepi della sua Vasto, dove visse fino al 1837, anno del suo trasferimento a Napoli dove, inizialmente, fu allievo di Camillo Guerra e Costanzo Angelini per passare poi nello studio del teramano Giuseppe Bonolis.
Sulla scia della scuola napoletana di paesaggio e di una spontanea inclinazione orientò quindi il suo lavoro verso una dettagliata osservazione del "vero".
Fu tra i primissimi pittori a interessarsi di fotografia e a praticarla sulla base di conoscenze tecniche molto approfondite.
Sappiamo infatti che fin dall'inizio degli anni '50 dell'800 era in grado di preparare da solo le lastre fotografiche e utilizzava normalmente le immagini fotografiche, proprie o di altri, come modello per i suoi dipinti.
Si vede dalle sue lettere che condivise questa pratica con tutti i suoi fratelli.
Il suo stile, affine a quello del fratello che si formò d'altronde indipendentemente da lui si orientò verso una tecnica più minuta e statica con dipinti di piccole vedute e angoli rustici dei dintorni di Napoli.
Fu definito anche "il pittore degli animali" con riferimento a una delle sue tematiche preferite.
Sue opere sono conservate nella Galleria d'arte moderna a Roma;), all’Istituto di Belle Arti a Napoli; nella Galleria Carruti a Milano; nel Museo Civico di Vasto; nella Pinacoteca e Biblioteca "Vincenzo Bindi" a Giulianova.
Nella Galleria d'arte moderna di Napoli esiste una "sala Palizzi" a lui dedicata, dove è collocato un busto modellato in suo onore dallo scultore Achille D'Orsi.