Beata Cristina da Lucoli
Nasce il 24 febbraio 1480 a Colle di Lucoli, e muore il 18 gennaio 1543
La sua memoria liturgica si celebra il 18 gennaio.
Tutti a Lucoli conoscono la storia della vita della Beata Cristina che viene di seguito fedelmente riportata nella descrizione sintetica a cura di Padre Bruno Silvestrini dell'Ordine di Sant'Agostino (O.S.A.).
Fino a 25 anni trascorse la vita in famiglia esercitandosi nella preghiera e nella penitenza.
Entrata nel monastero agostiniano di Santa Lucia all’Aquila, mutò il nome di Mattia in Cristina e coltivò fedelmente l'osservanza regolare, l'amore ai poveri e la pazienza nelle sue lunghe infermità.
Contro la sua volontà fu eletta per diverse volte badessa del suo monastero..
Il suo culto fu confermato da Gregorio XVI nel 1841.
Al secolo Mattia Ciccarelli, nacque da Domenico e Maria di Pericolo a Colle di Lucoli, il 24 febbraio 1480, ultima di sei figli.
Sin dalla più tenera età mostrò di possedere le virtù dell'obbedienza, dell'umiltà e della modestia, congiunte con l'amore per la preghiera che praticava per buona parte del giorno ritirata nell'angolo più riposto della sua casa e devotamente raccolta davanti a un'immagine della Madonna della Pietà.
Alle preghiere univa costantemente mortificazioni e rigorosi digiuni, macerando così il suo corpo per cancellarne la bellezza, al fine di impedire di essere ammirata.
A undici anni conobbe il beato Vincenzo da L'Aquila, che divenne il suo direttore spirituale e a cui ben presto confidò il suo intimo desiderio di consacrarsi interamente al Signore, abbracciando la vita religiosa.
Nel giugno 1505 entrò, infatti, nel monastero di Santa Lucia delle Agostiniane osservanti all'Aquila, dove prese il velo assumendo il nome di Cristina.
La grande pietà, la sottomissione più completa e l'assoluta umiltà di cui dava quotidianamente luminose prove, le meritarono in breve la venerazione di tutte le consorelle le quali, dopo non molti anni, la scelsero come loro badessa, carica cui fu eletta più volte, suo malgrado.
Divenuta celebre per la sua santità, per le visioni avute e per i miracoli operati, Cristina era visitata continuamente da una gran folla di persone, dalle più modeste alle più importanti.
Tra le varie estasi di cui il Signore volle degnarla, due restano veramente mirabili: quella avuta nella ricorrenza della festa del Corpus Domini, allorché fu trovata sollevata da terra per più di cinque palmi, mentre sul petto le risplendeva l'Ostia santa rinchiusa in una pisside d'oro, e per questo la beata viene comunemente così raffigurata; e quella avuta in un venerdì santo e prolungatasi fino al giorno successivo, durante la quale provò, a suo dire, gran parte dei dolori della passione di nostro Signore.
Cagionevole di salute e afflitta da più mali, Cristina morì il 18 gennaio 1543.
Soppresso il monastero agostiniano di Santa Lucia il 12 ottobre 1908, le spoglie mortali della Beata furono trasferite nel monastero di Sant’Amico.
Il culto, che già subito dopo la sua morte cominciò ad esserle prestato, fu solennemente confermato da Gregorio XVI nel 1841.