VACRUM SINE PORTIS
Ricorrenza: sabato 9 e domenica 10 luglio 2011
Le vicende storiche dell'Alto (476-999) e Basso Medio Evo (1000-1492) sono inevitabilmente intrecciate con quelle dei centri ben più importanti del nostro paese.
Per indicare Vacri, nelle varie cronache dell'epoca o negli studi più recenti di vari studiosi abruzzesi, ci si imbatte in Bacri di Teate, Batro, Bacrum, Arovacro e altre denominazioni che hanno contrassegnato questo borgo sotto le varie dominazioni straniere.
Nel periodo longobardo, Vacri apparteneva al Gastaldato di Teate e la chiesa di San Callisto "con 30 moggia di terreno e relative celle, dotazioni e libri" venne donata, dal Conte Trasmondo nel dicembre del 1056 a Rolando, preposto del monastero benedettino di San Liberatore, a sua volta sotto il controllo della Badia di Montecassino.
Nell'epopea normanna e sveva, nella parte centromeridionale della penisola, il paese era sotto la giurisdizione dei Conti di Manoppello (Comitatu Manuppelli).
La Contea era la più grande dell'Aprutium e comprendeva le valli del Pescara, del Foro e del Sangro.
Nel 1173 il governatore Guillelmo Picino raddoppiò il tributo dei militi a cavallo, mettendo a disposizione del Conte Pietro di Paleara e del Re Guglielmo II d'Altavilla, quattro cavalieri per le spedizioni in Terrasanta.
Con l'avvento degli angioini, Vacri venne ceduta al nobile di origini provenzali Bertrando del Balzo, il quale possedeva altri insediamenti in Campania e in Puglia, ottenuti per meriti militari nella fortunata campagna d'Italia, che ebbe il suo epilogo nel 1268 con la battaglia di Tagliacozzo e con la definitiva sconfitta di Corradino e di tutti gli alleati della dinastia sveva.
Negli anni successivi il destino di Vacri rimase ancora legato al Regno di Napoli e alla città di Chieti, da cui provenivano le varie nobili casate che ne assunsero il controllo fino alla fine del feudalesimo.
Ogni anno, ai primi di luglio, per ricordare le gesta di Guillelmo Picino, viene allestita la rievocazione storica del periodo, denominata "VACRUM SINE PORTIS".
Sorta nel 2008, come punto di riferimento delle attività economiche vacresi, si è proposta all'attenzione di tutto il comprensorio, per vivacità, passione e competenza, garantendo, nonostante la sua recente formazione, l'ideazione e la realizzazione di numerosi progetti, di diversa natura.
L'obiettivo principale di questo gruppo è quello di tutelare, con interventi mirati, le piccole attività dei propri associati e il territorio che li rappresenta.
Il ricorso alla formazione professionale, l'accesso a servizi di supporto della piccola e media impresa, la pianificazione di una strategia promozionale globale, si sono rivelate scelte vincenti per la creazione di un sistema integrato, che sicuramente permetterà alle nostre aziende di affrontare le sfide economiche, che ci riserva il futuro, con una preparazione adeguata.
Le attività istituzionali si caratterizzano anche per la partecipazione ad eventi di natura folkloristica, in collaborazione con le altre associazioni paesane.
Organizzare una manifestazione, di questi tempi è cosa assai difficile, si incontrano difficoltà ed ostacoli spesso insormontabili, tuttavia con tanta caparbietà e tenacia l'associazione VACRI SENZA PORTE, I GIULLARI DI DAVIDE ROSSI, I LANCIERI DELLA CITTA' DI VACRI, PIETRO ANTONIO DI TRIZIO e la popolazione di Vacri, anche quest'anno sono riusciti a compiere quest'ardua impresa.
A loro va tutto il mio più sentito e sincero ringraziamento.
Ma tutto ciò è vano se a completare l'opera, non ci siete voi visitatori e graditi ospiti, dunque è soprattutto a voi che ringrazio per la partecipazione a questo, spero, indimenticabile evento. (Il Presidente Mario Silvestri)
Vedi anche: Vacri e la Madonna delle Grazie; Vacri Story