La Festa del Perdono
Ricorrenza: il 14 e il 15 agosto
Il 14 agosto è totalmente occupato dall'apertura della Porta Santa, sicuramente l'evento religioso più importante delle feste di Ferragosto.
La mattina si svolge la tradizionale fiera delle cipolle, che gli atriani tengono ancora in alta considerazione: questa fiera serve per rifornirsi di cipolle, aglio e legumi per l'inverno.
La nota dolente è che però, oggi, la fiera delle cipolle non è più quella di una volta, che occupava tutto il Corso ed era ancora aperta la sera: oggi la fiera delle cipolle è ancora in vita solo grazie alla volontà di un gruppo di persone e viene allestita ai margini del centro storico.
Non è raro, comunque, vedere per Atri persone che tornano a casa con buste piene di cipolle e aglio.
Fino agli anni '50, la fiera finiva alla mezzanotte del 14 agosto: adesso, invece, dura tutta la notte e rimane fino alla mattina del 15.
La cerimonia religiosa religiosa inizia da alcuni giorni con l'esposizione in Duomo della statua della Madonna
Il pomeriggio del 14 è segnato dall'apertura della Porta Santa del Duomo, che rientra nella cosiddetta Festa del Perdono: assieme a Roma, L'Aquila e Venafro, Atri è l'unica città al mondo ad avere una Porta Santa con correlata indulgenza plenaria.
E, assieme all'Aquila, la Porta Santa di Atri è l'unica che viene aperta annualmente.
Non sappiamo di preciso quando tutto ciò ebbe inizio ma, se in un documento del 1295 viene segnalata per la prima volta un'apertura della Porta Santa, è da credere che sia stato proprio Celestino V a concedere questo privilegio l'anno prima. Dopotutto, Celestino V aveva con Atri forti legami: la madre, Maria Leone, era atriana, così come il suo segretario Francesco Ronci.
La bolla, il documento che ufficializzava il tutto, è purtroppo andata perduta. Sappiamo però che fu stabilito che l'indulgenza avesse inizio il 14 agosto e continuasse per i successivi 8 giorni.
La Porta Santa, attraverso la quale i fedeli passano, fu realizzata successivamente, nel 1305, anche all'Aquila è la stessa cosa: la Perdonanza fu istituita nel 1294, ma la porta santa risale solo alla fine del '300.
Dal 1995, al rito religioso si è affiancato anche il grandioso corteo storico, e così la Perdonanza di Atri è diventata molto simile a quella aquilana.
L'unica cosa scomparsa sono i mortaretti: fino al primo dopoguerra, l'apertura della Porta Santa era segnato dal fragoroso scoppio dei "botti".
Il vescovo Carlo Pensa li eliminò perché "disturbavano" la profonda sacralità del rito.
Una piccola curiosità: il Giubileo di Atri è il più lungo del mondo, dopo quello di Roma.
I preparativi fervono sin dalle 15: i figuranti del gruppo storico di Atri si recano nel Municipio per vestirsi e prepararsi; dalla scuola elementare e dalla Rocca di Capo d'Atri giungono i gruppi storici invitati, che vengono ospitati nel cortile del Municipio. La scelta dei gruppi storici da invitare non è cosa da poco: infatti, vengono scelti quelli che hanno una certa attinenza con la storia di Atri. Quindi, sono quasi sempre presenti i gruppi di città come Tortoreto, Popoli e Nardò, che sono stati dominati dagli Acquaviva.
Fino al 2003 veniva invitato anche il gruppo dell'Aquila, per ovvi motivi.
Verso le 17, il corteo storico parte: all'inizio ci sono i gruppi storici invitati (con trombettieri, tamburini e sbandieratori, oltre ad arcieri, cavalieri e dame), segue quindi il gruppo di Atri, i propri principi e principesse, seguito dalle bandiere e dai figuranti di ogni quartiere (che vestono i colori del proprio quarto).
In ogni rione, inoltre, vi sono le rappresentanze di alcune delle famiglie più nobili che vi abitano: De Lauretis, Cherubini e Mambelli per il Quarto di Santa Maria; Arlini, Verrigni e Pallini per il Quarto di San Giovanni; Tracanna, Sorricchio e De Albentiis per il Quarto di Capo d'Atri; De Albentiis,Torinese e Baldini per il Quarto di Santa Croce; Zippilli e Colleluori per il Rione di Sant'Antonio.
Chiudono la sfilata quattro nobiluomini a cavallo.
C'è da ribadire che il corteo rievoca i fasti dei duchi Giuliantonio (1421 - 1481) e suo figlio Andrea Matteo III, (1455 - 1529), con cui Atri ebbe i periodi di massimo splendore: quindi la sfilata storica non è del tutto collegata all'apertura della Porta Santa, istituita nel 1294.
Basta vedere lo stile dei vestiti: sono molto sfarzosi, ricchi di mantelli, piume e perline, rispetto alla moda del '200 che era più semplice.
Il corteo storico percorre Piazza Acquaviva, Via Santa Chiara, Via Ferrante e giunge così in Piazza Duomo, gremita di gente.
Qui vi sono vari spettacoli (sbandieratori, arcieri, duelli), quindi alle 17.30 tutto si ferma: dal Vescovado esce, accompagnato dal clero diocesano, il Vescovo, che dopo aver attraversato Via Roma giunge in piazza.
Il suo arrivo è salutato dallo squillo delle trombe e da una cascata di fiori dal balcone del Teatro.
Il vescovo non è necessariamente quello diocesano: spesso viene invitato un vescovo esterno. Il corteo storico riparte: a chiudere c'è proprio il Vescovo.
La processione, accompagnata dal suono dei musici e dallo sventolio di bandiere, percorre Via Cardinal Cicada, Via San Domenico, Viale delle Clarisse, Largo Santo Spirito, Via Picena e ritorna così in Piazza Acquaviva.
Qui arrivati, tutti i figuranti si dispongono attorno alla piazza, quindi, tra il rullo dei tamburi, dal Municipio escono il duca, la duchessa, il figlio primogenito (e quindi erede) con la promessa sposa, tutta la corte con dame e principi, quindi la dama dell'Indulgenza che su un cuscino regge il martelletto che verrà utilizzato per l'apertura della Porta Santa, scortata dalle forze dell'ordine, seguita dall'Amministrazione Comunale di Atri, quella dei Comuni limitrofi invitati e una rappresentanza della Provincia.
Il tutto accompagnato dall'inchino dei quattro cavalli, al momento dell'uscita del duca, e dagli applausi della gente.
Il Vescovo saluta il Sindaco della città, quindi, dopo un altro spettacolo con sbandieratori e danze medievali, il corteo riparte.
Questa volta è ancora più grandioso di prima, anche perché a precedere i vari quartieri cittadini vi è il duca con la corte; il Vescovo è preceduto dalla dama dell'indulgenza, quindi a chiudere il tutto vi sono le rappresentanze amministrative, Comuni e Provincia, seguite da due gendarmi a cavallo.
Giunti davanti al Duomo, il Vescovo procede nella cerimonia per l’apertura della Porta Santa, posta a lato della Concattedrale dell’Assunta, che rimane aperta per 8 giorni.
Vedi anche: Atri Story; L'Assunzione di Maria in Cielo