Genocidio assiro

L'espressione Genocidio assiro - talvolta Olocausto degli Assiri, Massacro degli Assiri o Seyfo (in assiro seyfo, significa spada, Olocausto o Shoah) - si riferisce alla deportazione ed eliminazione di assiri compiuta dal governo dei Giovani Turchi negli anni 1915-1916.

Tra il 1914 e il 1920 furono massacrati in Turchia non meno di 275 000 cristiani di rito Assiro-Caldeo-Siriaco, e secondo alcune fonti fino a 750 000.

I Cristiani della Chiesa assira, della Chiesa Siriaca, della Chiesa cattolica sira e della Chiesa caldea erano una minoranza mista di Cattolici e Ortodossi comprendente anche alcuni Nestoriani e Neo-Aramaici, che erano sempre vissuti nei territori della Turchia, della Siria e della Mesopotamia.

I massacri coinvolsero l'intero territorio dell'attuale Turchia, e si concentrarono fondamentalmente sui più popolati territori orientali.

I fatti avvenuti a Van e relativa provincia, sono tra i maggiormente noti e documentati.

Il massacro è assai meno noto del genocidio armeno e greco del quale è tuttavia contemporaneo.

Il 26 Marzo 2007, finalmente, se n'è discusso per la prima volta al Parlamento Europeo.

La caduta del Muro di Berlino

di Nicola Facciolini

Celebrazione della Giorno della Libertà in tutta Europa: il comunismo fu sconfitto sul suo stesso terreno.

Lo scanno di Drake

In una sala dell’Università di Oxford

La fine dello schiavismo negli USA 

Nel 1865, alla fine della guerra di secessione statunitense, lo Stato del Mississippi, governato da molti ex proprietari di schiavi, si era rifiutato di proclamare ufficialmente l’abolizione della schiavitù: il suo Parlamento ha provveduto a tale atto solo il 16 marzo 1995.

L’ultimo Sato che lo aveva preceduto è il Kentucky, proclamando la fine della schiavitù il 18 marzo 1976.

I primi due Stati ad abolire ufficialmente la schiavitù furono l’Illinois e il Rhode Island, rispettivamente l’1 febbraio e il 2 febbraio 1865.

Assedio di Zara 

Nel 1346, durante l’assedio di Zara, la città della Dalmazia che si era ribellata alla Serenissima, il veneziano Francesco delle Barche costruisce una nuova potente catapulta.

Al momento del lancio rimane impigliato nella macchina, per cui viene scaraventato entro le mura della città.

Sfortuna vuole che va a cozzare proprio contro sua moglie, entratavi a sua insaputa: entrambi restano uccisi sul colpo.