Elmetti 

 

Nella Prima Guerra Mondiale gli elmetti dei soldati dei vari eserciti differivano moltissimo. In Francia vennero creati da uno scultore, in Germania furono studiati da chirurghi e in Inghilterra furono prodotti da una piccola industria  nella forma detta “catino d’acqua rovesciato”.

Successivamente, nelle prove di laboratorio, quello tedesco è risultato il più protettivo per cui gli attuali elmetti gli derivano tutti.

Il saluto militare 

Il 19 luglio 1588, quando l’Invincibile Armata che il re Filippo II di Spagna aveva inviato contro l’Inghilterra, viene avvistata al largo delle coste inglesi, un corriere a cavallo è immediatamente mandato ad avvertire Francis Drake, il vice ammiraglio della flotta britannica comandata da Charles Howard.

Questi stava giocando alle bocce con i propri ufficiali, dopo aver terminato di cenare.

All’annuncio dell’imminente pericolo, non si scompone minimamente e, rivolgendosi a loro dice: “Signori, prima finiamo la partita, e poi penseremo a battere gli spagnoli".

Le cose sono andate proprio così.

Dopo la memorabile vittoria, la regina Elisabetta I manifesta l’intenzione di decorare personalmente i marinai più coraggiosi. Venutone a conoscenza, Francis Drake ordina ai suoi uomini che, mentre ricevono l’onorificenza, devono proteggersi gli occhi con la mano destra, poiché la bellezza di Sua Maestà è accecante.

E’ questa l’origine del saluto militare tutt’ora in uso.

Paraguay. Guerra 1865-1870 

 Ad Asunción, la capitale del Paraguay, a ricordo della sanguinosa guerra della “Triplice alleanza”, iniziata il primo maggio del 1865, e combattuta contro l’Argentina, il Brasile e l’Uruguay, è stato eretto un singolare monumento: è la copia esatta delle rovine della Chiesa di San Carlo di un’altra città, Humaità, distrutta dai bombardamenti dopo aver resistito eroicamente per due anni all’assedio nemico.

L’Italia è entrata in guerra in Afghanistan il 7 novembre 2001

di Nicola Facciolini

Siamo da otto anni in stato di guerra contro il terrorismo islamico, non contro l’Islam, ma non siamo preparati al peggio!

La “Sala del Tricolore”, che si trova a Reggio Emilia, nel palazzo del Municipio, è così detta perché fu in essa che il 7 gennaio 1797, su proposta del sacerdote e uomo politico Giuseppe Compagnoni, venne adottata dalla Repubblica Cispadana la bandiera tricolore, la prima e propria vera bandiera nazionale italiana.