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La storia della città dell’Aquila è una storia di distruzioni e di ricostruzioni

Più volte, nel corso dei secoli, ha subito danni più o meno gravi ed è stata quasi interamente rasa al suolo alla metà del secolo XV e agli inizi del XVIII.

L'Aquila era sorta da poco, nel 1254, al tempo dell’Imperatore Carlo IV – per la volontà di aggregazione di parte degli abitanti dei numerosi «castelli» e «ville», che popolavano la conca aquilana – quando subì una prima distruzione.

Nel 1259 fu distrutta da Re Manfredi, perché considerata ribelle, e abbandonata per alcuni anni.

Si trattò di un evento dovuto a cause belliche e non naturali, ma costituisce quasi una sorta di premonizione dei futuri destini della città.

Il 3 dicembre 1315, proprio quando la città cominciava a rifiorire, un terremoto, che secondo le cronache dell’epoca durò più di quattro settimane, la danneggiò gravemente.

Dal 3 del mese di dicembre si sentirono fortissime scosse che frequenti si ripeterono per circa 30 giorni con intensità sempre crescente.

Rovinarono molti edifici, la chiesa di San Francesco fu una delle più danneggiate, la popolazione grandemente intimorita non osava abbandonare la campagna, ove si era rifugiata.

tutti pazzi per la Civita

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