Festa del Patrono San Biagio
Si celebra il 3 febbraio
E' veramente capillare in Abruzzo la diffusione del culto di San Biagio che per i miracoli operati e per la vastità dei patronati è compreso fra i 14 santi ausiliatori.
E' protettore dei materassai, dei laringoiatri, dei suonatori di strumenti a fiato, degli animali e delle attività agricole, degli avvocati (perché Biagio era balbuziente).
Viene poi invocato contro i dolori e le malattie della gola ma anche contro altre malattie perché, come narra la leggenda, in punto di morte pregò il Signore di concedere la salute a chi lo invocasse per una infermità e una voce dal cielo gli rispose che era stato esaudito.
Il culto di San Biagio è di derivazione orientale: la più antica testimonianza del culto e del potere a lui attribuito contro i mali della gola la fornisce uno dei più rinomati medici del VI secolo Aezio di Amida che nel libro Tetrabiblion nel paragrafo dove tratta “Delle spine ingoiate e conficcatesi nelle tonsille” dopo aver esposto i vari rimedi di cura, accenna alla potenza di San Biagio in questi termini: “si tocchi la gola del paziente e si dica: come Gesù fece uscire Lazzaro dal Sepolcro e Giona dal ventre del cetaceo, così anche tu osso o scheggia: San Biagio martire e servo di Cristo ti comanda: esci o discendi”.
Dall'Oriente il culto passò poi all' Occidente tra l' VIII e il IX secolo: chiese, santuari, cappelle, altari in onore del santo vengono eretti in ogni parte d' Italia e d' Europa.
Una zona di particolare concentrazione mistica per quello che riguarda il culto di questo santo si è rivelata poi l'area casauriense.
A Castiglione a Casauria ma anche a Pietranico ed Alanno, paesi legati alla civiltà della Transumanza, il suo culto si impone anche perché protettore dei cardatori della lana e dei tessitori che lo hanno assunto come loro patrono per la somiglianza dei loro strumenti con gli uncini di ferro usati nel martirio.
Infatti dopo averlo fatto fustigare legato ad una colonna per essersi rifiutato di sacrificare agli dei i carnefici gli slogarono braccia e gambe straziandolo poi con pettini di ferro.
A Castiglione è presente una immagine su tela di San Biagio nel suo miracolo più emblematico, quello più rappresentato nell'iconografia cioè la guarigione di un bambino soffocato da una lisca di pesce, operato mentre dall'Argeo scendeva a Sebaste: episodio dal quale gli valse il suo patronato sulla gola.
Ogni anni i festeggiamenti al santo si svolgeranno secondo tradizione: dopo la messa delle 10,30 la solenne processione per le vie del paese con le due statue di San Biagio e Sant’Emidio.
La benedizione delle gole in chiesa.
Di nuovo messa la sera.
E poi la banda, i fuochi pirotecnici, il moscato, le ciambelle: tutto come sempre.