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La festa in onore dei “Nuovi eredi”

A Nerito, frazione di Crognaleto, l'ultimo giorno di carnevale, singolare rito della presentazione dei “Nuovi Eredi”, i primogeniti maschi nati in paese e successivo banchetto.

L’evento è legato alle antiche usanze della civiltà contadina ispanica.
Richiama una tradizione che si sposa con le attività agricole del territorio.

Ci sono ragazzi travestiti da buoi che tirano l’aratro e che a un certo punto scappano, liberandosi dal giogo, rappresentando un grande spirito di libertà.

Oltre a queste figure c’è quella del contadino e del diavolo.
Il corteo fa il giro delle case dei nuovi nati, accolto in ognuna da un rinfresco.

Ad ogni fermata un cantastorie, vestito come con abiti da cavaliere, recita una poesia dialettale denunciando le condizioni economiche della famiglia con toni ora umoristici ora più accorati.

Tutto il paese si unisce a questo sciame di persone che va per le strade di Nerito, ritrovandosi nella piazza centrale della frazione per premiare gli organizzatori, ossia la Pro Loco.

E’ una scenografia bella che va promossa perché racconta un po’ le nostre origini e rafforza l’armonia dei miei concittadini.

E’ anche uno strumento di conservazione del nostro dialetto, che si rinnova attraverso le poesie che un nostro concittadino colto da anni scrive per il cantastorie.

C’è anche un richiamo al periodo natalizio, quello degli insaccati che si preparano nel mese di dicembre.

E’ sempre viva la tradizione di avere il maiale di casa e di ricavarne un prodotto o una pietanza diversa.
Il simbolo incontrastato della nostra tavola è la ventricina: si ricava dagli scarti del maiale, dalla parte più grassa, che viene condita e messa nello stomaco del maiale, considerato il miglior sistema per conservare questo prodotto.

Il richiamo del Carnevale di Crognaleto è anche l’ambiente, con l’escursionismo in tutte le stagioni.

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