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Festa in onore di San Biagio

Si celebra il 3 febbraio a Tempera

Il culto di San Biagio è molto diffuso e documentato fin dai primi secoli.

Il Santo, vissuto tra il III e il IV secolo, era un medico armeno, condannato al martirio sotto l’imperatore Licinio e straziato con i pettini di ferro usati per cardare la lana, morì nel IV secolo per decapitazione.

Le attività agro-pastorali della regione possono giustificare la diffusione del culto del Santo, eletto a protettore di tutti i mestieri che richiedevano l’uso di pettini o attrezzi metallici (cardatori, lanaioli, materassai……).

In Abruzzo San Biagio è venerato in molte località, il 3 febbraio, soprattutto come protettore della gola, poiché a lui viene attribuita la guarigione di un bambino, che rischiava di soffocare per aver ingoiato una spina di pesce; dopo che il fanciullo con un colpo di tosse ebbe espulso la spina, ricevette dal Santo una mollica di pane.

Da questo miracolo deriverebbero il rito legato alla benedizione della gola con l’olio santo e l’usanza della distribuzione dei pani.
Prima del sisma del 6 aprile del 2009, a Tempera veniva celebrata la festa del Santo, patrono del paese, con una processione, che partendo dalla chiesa parrocchiale, si snodava per le vie del paese fin a raggiungere la piccola chiesa rurale a lui dedicata.

Sul sagrato della chiesa venivano distribuite le ciambelle salate aromatizzate con semi di anice, mentre i riti religiosi si concludevano con la benedizione della gola.
Il sisma ha variato, nel piccolo Borgo, il percorso della processione.

Vedi anche: L’Aquila Story; San Biagio

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