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Festa della Candelora e della "Biagiola"

Si celebra il 2 e il 3 febbraio.

I primi giorni di febbraio nel dialetto pescasserolese sono chiamati "gl santarell Perfidiaus", cioè dispettosi, perché il periodo climatico riserva a questi luoghi improvvise nevicate e freddo intenso.

Nella tradizione solo le candele rischiaravano il buio delle giornate invernali.

Per questo ancora oggi si celebra con molta devozione e partecipazione, il giorno della Candelora, festa religiosa in cui si benedicono le candele come simbolo di luce per illuminare e scaldare la gente.

La candela benedetta, anni fa, ma l'usanza c'è ancora, veniva custodita nelle abitazioni e accesa in caso di forti eventi naturali, tempeste, nevicate, terremoti, e in momenti particolari delle famiglie.

In occasione ad esempio dei parti si accendeva per chiedere la protezione a Sant’Anna nel momento delle doglie e nelle gravidanze difficili.

Ancora oggi alla Candelora è possibile ascoltare specie dagli anziani il famoso detto: quando vien la candelora de l'inverno sem for; ma se chiov i tera a vent da z viern sem dentr.

E' un modo che indica chiaramente il momento di passaggio tra l'inverno buio e la primavera che è luce e risveglio della natura.

La Candelora viene anche chiamata in questi luoghi il "giorno dell'Orso", secondo il quale l'orso si sveglierebbe dal letargo.

Il giorno seguente alla Candelora si celebra la Biagiola festa in onore di San Biagio.

Il santo di origine Armena è stato un vescovo cattolico vissuto tra il III secolo e il IV ed è venerato anche dalla chiesa ortodossa.

Fu martirizzato a Roma dopo il processo in cui rifiutò di rinnegare la fede cristiana.

E' invocato contro i mali della gola perché, secondo una leggenda guarì miracolosamente un ragazzo che aveva una lisca di pesce conficcata nella trachea.

A Pescasseroli la "Biagiola" è molto sentita come festa religiosa e da molti secoli si svolge nell'antica chiesa parrocchiale dei SS.Pietro e Paolo.

Durante la funzione eucaristica si tiene la benedizione della gola a tutti i fedeli presenti.

Poi si benedicono le zollette di zucchero, i dolciumi e caramelle con la festosa partecipazione di giovani e bambini.

Un tempo si benedicevano solo lo zucchero e la menta per riporli in casa durante tutto l'anno in caso di mali di gola.

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