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Castellammare Adriatico è stato un comune istituito nel 1807, nato dalla divisione dell'Universitas di Pescara, dalla quale nacque anche il comune di Pescara Portanuova.

Il comune di Castellammare Adriatico occupava la porzione dell'attuale territorio della città di Pescara che si trova nella sponda a nord dell'omonimo fiume.

L'Amministrazione fu aggregata al circondario di Città Sant'Angelo che apparteneva alla provincia di Teramo.

I comuni sulle due sponde opposte del fiume si fusero nel 1927 con il nome di Pescara.

Nel 1807, al momento della nascita, Castellammare Adriatico contava circa 1.500 abitanti. La scelta della separazione fu conseguenza di una discordia storica tra le due sponde del fiume e rispondeva alla riforma amministrativa del Regno voluta da Giuseppe Bonaparte, che dopo la legge 132 dell'8 agosto 1806 "sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno", con la successiva legge 211 del 18 ottobre 1806 ordinava la formazione dei decurionati e consigli provinciali e distrettuali e la sostituzione della figura del Camerlengo con quella del Sindaco.

La divisione fu problematica, soprattutto perché il nuovo comune di Castellammare Adriatico (sponda settentrionale del fiume) non intendeva farsi carico di nessuno dei debiti della vecchia amministrazione dell'Universitas di Pescara.

Inoltre, si creò un problema di immagine per il comune di Pescara (sponda meridionale del fiume), che ospitava un'intera guarnigione dell'esercito e che, allo stesso tempo, si vedeva comprimere il proprio ruolo a livello locale: per questi motivi il comune di Pescara spingeva per la riunificazione dei due enti.

Una comunicazione del Ministero dell'Interno del Regno del 17 gennaio 1810, negò tale possibilità e ciò costrinse i due comuni a trovare un accordo sulla ripartizione dei debiti (1811).

Ma la rivalità rimase molto accesa, tanto che ci sono testimonianze di interventi della guarnigione militare per evitare la degenerazione delle scaramucce in vere e proprie battaglie.

L'economia del borgo non si sviluppò e rimase del tutto legata alla realtà rurale e campestre fino al il 16 maggio del 1863 quando, alla presenza del re Vittorio Emanuele II, fu inaugurata la stazione ferroviaria che fu, comunque, denominata ufficialmente "Stazione di Pescara", sulla linea adriatica.

Questo evento rappresentò un grande impulso per l'economica locale, sia per l'inizio di attività legate al commercio, sia per lo sviluppo del turismo, settore fondamentale per la vita economica di Castellammare Adriatico.

In effetti, prima della costruzione della stazione, l'area del comune di Castellammare Adriatico era molto desolata e si sviluppava in buona parte lontano dalla linea ferroviaria, sui colli del villaggio.

Nel giro di due decenni, però, la zona tra la stazione ed il mare prosperò e fu largamente edificata poiché i latifondisti teramani si avvidero delle possibilità di sviluppo ed acquistarono, a prezzi irrisori, le relative aree, facendo tracciare strade- a spese del comune- e cominciarono ad urbanizzare la zona.

Nel 1917, durante la prima guerra mondiale, Castellammare Adriatico subì un bombardamento aereo da parte di aeroplani dell'aeronautica austriaca, che tentavano di colpire la linea ferroviaria.

Le vittime di tale tragico evento sono ricordate ancora oggi da una lapide, apposta presso l'attuale numero civico 253 di Corso Vittorio Emanuele II, a Pescara.

Nei decenni, le rivalità con i vicini della sponda meridionale del fiume si sopirono ed i politici locali capirono che era necessario fondere i due comuni per meglio valere da un punto di vista economico ed amministrativo.

Il 2 gennaio del 1927, venne finalmente firmato il decreto di elevazione a Provincia della città di Pescara e tra i comuni da amministrare c'era anche quello di Castellammare.

Al successivo articolo 4 del decreto si diceva, però, "il comune di Castellammare Adriatico è unito a quello di Pescara".

A favore del provvedimento sono state decisive la forte spinta popolare e, soprattutto, l'autorità politica del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e il prestigio morale di Gabriele D'Annunzio.

Tra i suoi cittadini illustri Castellammare Adriatico annovera il calciatore Mario Pizziolo, che con la Nazionale di Vittorio Pozzo si aggiudicò il titolo mondiale nel 1934 e che aveva mosso i primi passi nella Pistoiese prima di passare alla Fiorentina.

Castellammare Adriatico è stata la sede di una rinomata gara automobilistiche del passato.

Dal 1924 al 1961 è stata disputata la Coppa Acerbo, gara che si districava su un tracciato cittadino di circa 25 km. Nelle molte edizioni, hanno partecipato alla gara le migliori case automobilistiche italiane (Ferrari, Bugatti, Alfa Romeo e Maserati) e straniere (Mercedes-Benz, Auto Union, Vanwall), nonché molti illustri piloti: Enzo Ferrari vinse la sua prima gara a Castellammare Adriatico nel 1924.

Personalità legate a Castellammare Adriatico

Aristide Pollastri

Diego De Sterlich Aliprandi

John S. Bosco

Leopoldo Muzii

Mario Pizziolo

tutti pazzi per la Civita

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