Monticchio, una frazione del comune dell'Aquila distante circa 9 km dal capoluogo,
Originariamente era compreso nel comune soppresso di Bagno, con cui oggi forma l'undicesima circoscrizione (Bagno-Monticchio).
Conta circa 1.000 abitanti ed è ubicato ad un'altitudine di circa 600 metri s.l.m. alla pendici del Monte Cagno, nella Valle dell'Aterno.
Nelle sue vicinanze è sita un'importante l'area artigianale ed industriale della periferia est aquilana (Bazzano).
Monticchio si trova presso la frazione Onna, e risale al XIV secolo. Il suo fulcro è il Monastero di San Nicola di Bari.
Il paese è situato all'interno della Valle dell'Aterno, un luogo dominato, prima del XIII secolo, dalle città di Aveja e, successivamente, Forcona (area archeologica sita nella zona di Bagno - località Civita di Bagno), quest'ultima sede vescovile.
La località originariamente nota come Monticulus, poi Montecchj, quindi Montecchio o Monticchio e caratterizzata dal solo agglomerato di alcune case rurali, si sviluppò solo a partire dal XIII secolo quando venne edificata la chiesa parrocchiale di San Nicola.
Nel 1254 partecipò, con altri castelli del contado, alla fondazione dell'Aquila.
È patria del beato francescano Timoteo da Monticchio.
Monticchio divenne noto nel risorgimento per essere un importante centro di reclutazione della carboneria, testimoniata anche dalla venuta in paese di Giuseppe Garibaldi.
Nella prima guerra mondiale perse la sua personalità più celebre, il tenente di vascello Andrea Bafile, poi medaglia d'oro al valor militare.
Unito al comune di Bagno dopo l'unità d'Italia, è stato riunificato al capoluogo nel 1927per la formazione della cosiddetta Grande Aquila data la soppressione e l'annessione al comune dell'Aquila dei comuni di Arischia, Bagno, Camarda, Lucoli, Paganica, Preturo, Roio, Sassa.
Nel 2009 è stato colpito, insieme agli altri centri della conca aquilana, dal terremoto dell'Aquila, in cui ha registrato gravi crolli in molte abitazioni ed una vittima.
Nonostante la vicinanza all'epicentro, il paese ha comunque subito danni e vittime in maniera molto più lieve delle altre località nelle vicinanze, tra cui Onna, probabilmente anche a causa della natura geologica del terreno sottostante, di tipo roccioso nel caso di Monticchio e argilloso nel caso di Onna.
Monastero di San Nicola di Bari
Il monastero fu edificato nel XIII secolo, e ricostituito dopo il terremoto del 1703.
Ha un aspetto compatto composto dalla chiesa e da un edificio per ospitare i pellegrini. La facciata è settecentesca, con portale a colonne classiche e piccolo rosone al centro. Il campanile è a vela, a due piani. L'interno barocco è a navata unica e possiede una storica statua dedicata a San Pasquale Baylón. Inoltre vi è un pregevole organo di Luca Neri di Leonessa.
Risale al XVII secolo, con aggiunte del somiere di basseria di Adriano Fedri.
Il prospetto è composto da 21 canne di stagno ad unica campata con cuspide centrale e ali laterali. Nella cassa vi è un mantice a lanterna ottocentesco che ha sostituito i classici mantici a cuneo.
Personalità legate a Monticchio