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Guardiagrele è un comune della Provincia di Chieti, in Abruzzo.

Il patrono, San Donato, si festeggia il 7 agosto.

Frazioni: elenco in fondo alla pagina

Confina con i comuni di Casoli, Castel Frentano, FilettoOrsogna, Palombaro, Pennapiedimonte, Rapino, San Martino sulla Marrucina, Sant'Eusanio del Sangro.

E’ annoverato fra I Borghi più belli d’Italia.

Aderisce all'Associazione Nazionale Città del Vino.

È sede del Parco Nazionale della Majella

Famosa per le produzioni artigianali, in particolare nella lavorazione dei metalli.

Fu il primo luogo, insieme ad Agnone, dove iniziò la produzione della “Presentosa”, un gioiello femminile abruzzese generalmente in oro, indossato nelle occasioni di festa.

Guardiagrele sorge nell'entroterra chietino, nella zona nord-occidentale della provincia.

Si articola su un lungo promontorio adagiato sulle pendici orientali della Majella e delimitato su tre lati da ripidi crinali.

Risente di un'alta sismicità poiché si colloca in una zona in cui questi fenomeni sono da sempre stati molto intensi e frequenti. È infatti inserita tra i comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, per il quale subì lesioni ad alcune case, alla chiesa di San Nicola Greco e il crollo parziale del tetto di palazzo Mucci.

Il territorio ad ovest del centro abitato, verso la Majella, è composto da rocce calcaree, con aspri valloni e numerosi boschi. Andando verso il mare invece i rilievi diventano via via sempre più dolci.

Non vi scorrono fiumi di particolare rilevanza. I numerosi corsi d'acqua infatti sono per lo più torrenti provenienti dalla montagna, fra i quali vi sono il Dendalo e il Venna, che dopo un percorso lungo rispettivamente 22 e 24 km sfociano nel fiume Foro.

Il territorio di Guardiagrele era abitato sin dall'epoca protostorica, come dimostrano alcuni rinvenimenti archeologici.

Fu poi abitato dagli Italici e dai Romani.

Lo stanziamento di una fortificazione militare longobarda, a scopo di controllo, risulterebbe all'origine della leggenda che narra dell'abbandono del villaggio di Grele e dell'arroccamento "a guardia" del vecchio abitato.

In verità non ci sono testimonianze concrete nemmeno per il periodo longobardo, ad eccezione del diminutivo, presente nel centro storico, "faricciola", un termine che deriva dall'esistenza di insediamenti longobardi chiamati "fare".

I primi documenti che appaiono risalgono alla seconda metà dell'XI secolo e consistono in una bolla di papa Alessandro II, in cui viene citata una villa quae vocatur Grele, cum ecclesiis et omnibus pertinentiis suis tra i possedimenti del monastero di San Salvatore a Maiella.

Nel 1391 Ladislao di Durazzo concesse alla città il permesso di battere moneta, come ringraziamento del sostegno dimostrato al re. Nel 1420 infatti la città si dotò di autonomi statuti comunali, dando inizio ad un lungo periodo di lotte contro i numerosi tentativi di riconquista da parte dei vecchi padroni. I secoli successivi furono per la città abruzzese un periodo di declino demografico, economico e culturale, anche a causa delle numerose calamità naturali che la interessarono.

Fra quest'ultime, oltre al già accennato terremoto, vi fu l'epidemia di peste del 1566 e del 1656, periodiche carestie e il disastroso terremoto del 1706.

Nel 1799 Guardiagrele fu assediata e saccheggiata dalle truppe francesi del generale Coutard, che causarono la morte di 328 cittadini guardiesi. Il malcontento provocato dalle nuove forme di organizzazione agricola introdotte dopo l'unificazione d'Italia favorirono il fenomeno del brigantaggio, che vedeva nel guardiese Domenico Di Sciascio uno degli esponenti più noti, essendo egli capo della Banda della Maiella.

Altro fenomeno causato da questo malessere fu l'emigrazione, specialmente verso l'America e l'Australia.

La seconda guerra mondiale lascia nella città un'eredità pesante, soprattutto nel patrimonio artistico ed architettonico. Con l'occupazione tedesca dell'ottobre 1943, la popolazione fu costretta a sfollare e rifugiarsi fuori città, mentre Guardiagrele subiva pesanti bombardamenti dal fronte alleato, fino alla liberazione nel giugno 1944.

Dopo la ricostruzione e l'emigrazione degli anni '50, ha avuto luogo luogo una vivace ripresa economica, alimentata dalla valorizzazione delle attività artigianali e dall'iniziativa privata, che ha favorito la piccola imprenditoria

La necropoli scoperta nelle contrade Caprafico e Comino attesta la presenza di insediamenti sul suo territorio sin dalla preistoria.

Reperti di epoca preromana e romana sono venuti alla luce in località Grele e Santa Lucia.

Si ritiene che l'origine dell'attuale abitato sia alto medievale.

Il suo agro dall'VIII secolo fu colonizzato dai monaci benedettini.

La più i antica menzione della cittadina è nel Catalogo dei Baroni (1150-! 1168), come "Greellem".

Sul finire del XIII secolo apparteneva ai conti di Palearia.

Nel secolo successivo divenne feudo degli Orsini, ed è sotto questa famiglia che raggiunse il maggior grado di floridezza, avendo anche una zecca propria.

In seguito fu di varie famiglie, tra le quali vanno ricordati i Caracciolo di Santobuono.

Subì gravi danni per il terremoto del 1706.

Il suo patrimonio architettonico ha sofferto notevolmente nel corso dell'ultimo conflitto bellico.

Guardiagrele, "la nobile città di pietra" - come l'ha definita il D'Annunzio immortalandola nel Trionfo della morte -, è adagiata su una dorsale, dall'ampio orizzonte, e sulla quale "aleggia il fresco alito della vicina Majella", Vincenzo Balzano, tra colline di natura argillosa, per lo più segnate dagli squarci dei calanchi.

Ricco il patrimonio d'arte custodito all'interno dell'antico abitato, nel quale è riconoscibile il tracciato delle vecchie mura, oggi inglobate in edifici civili.

Nel tessuto edilizio caratterizzato da palazzetti dei secoli XVII-XLX, emerge la chiesa di Santa Maria Maggiore, il monumento più insigne, con la facciata in pietra della Majella dominata dalla torre campanaria due-trecentesca ma oggetto di più interventi successivi, della fine del Trecento sono il finestrone e il portale; sul fianco destro, protetto da un portico in parte del XTV secolo e in parte del penultimo decennio del secolo scorso, un affresco del 1473, purtroppo sciupato, di Andrea De Litio, raffigurante San Cristoforo; mentre su quello sinistro, sotto un loggiato, quasi del tutto ricostruito dopo i danni dell'ultimo conflitto bellico, si può ammirare, entro una ricca incorniciatura, un bell'affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino.

Dall'interno della chiesa, completamente trasformato in forme barocche dopo il terremoto del 1706, si accede al piccolo Museo d'arte sacra, dove tra sculture, arredi lignei e parati settecenteschi, spiccano una piccola croce dipinta trecentesca e i resti della famosa croce argentea di Nicola da Guardiagrele, andata smembrata in seguito ad un furto.

Nell'adiacente chiesa di San Rocco sono due notevoli archi quattrocenteschi in pietra dovuti a maestranze teutoniche.

Altro edificio da segnalare, la chiesa di San Francesco, dalla facciata arricchita da un bel portale del XIV secolo.

L'interno, notevole per l'architettura settecentesca, conserva sculture, arredi lignei barocchi, e un importante sarcofago marmoreo trecentesco adattato ad altare, di San Nicola, dai portali rinascimentali e dall'interno barocco.

La chiesa di Santa Chiara con pregevole decorazione settecentesca.

Merita una visita la chiesa del convento dei Cappuccini, dai begli altari lignei del XVIII secolo, che si erge tra isolati di nuova costruzione.

Nei dintorni, allo sbocco di un profondo vallone, Bocca di Valle, con il sacrario di Andrea Bafìle, eroe della Grande Guerra, scavato nelle rocce della Majella con l'interno decorato da pannelli ceramici di Basilio e Tommaso Cascella.

Nel paese continuano tuttora le gloriose tradizioni secolari della lavorazione del ferro battuto e del rame.

Monumenti e luoghi d'interesse

•          La collegiata di Santa Maria Maggiore, sorta forse su un tempio pagano nel 430 d.C. ed interamente realizzata in pietra della Maiella. Conserva una croce processionale di Nicola da Guardiagrele del 1431.

•          La chiesa di San Francesco, situata nell'omonima piazza, nacque come chiesa di San Siro, fu concessa nel 1276 ai francescani, che vi costruirono un convento. Conserva le spoglie di San Nicola Greco.

•          La chiesa di San Nicola di Bari è probabilmente la chiesa più antica della città.

Come il duomo, venne eretta suoi resti di un tempio pagano, dedicato a Giove.

•          La chiesa di San Silvestro, di stile romanico, ospita al suo interno mostre, convegni e concerti in seguito alla sconsacrazione negli anni sessanta.

•          Il convento dei Cappuccini, fondato nel 1599.

•          La chiesa di San Rocco, nata nel Settecento in seguito alla sopraelevazione di Santa Maria Maggiore.

•          La chiesa di Santa Maria del Carmine, in via Modesto della Porta.

•          La chiesa di Santa Chiara, eretta nel 1220.

•          La chiesa di San Donato, dedicata al patrono della città. Sorge fuori dal centro abitato.

•          La porta San Giovanni, o porta della Fiera. Fu ricostruita nel 1841.

•          La porta San Pietro, posta a fianco all'omonima torre.

•          La porta del Vento o di Grele, unica dell'antica cinta muraria a conservare un aspetto medievale.

•          Il torrione Orsini, emblema della città caratterizzato dalla sommità diroccata. È anche detto torrione Longobardo. Il nome della struttura si deve alla famiglia che dominò Guardiagrele dal 1340.

•          La torre Adriana, locata vicino alle botteghe artigiane di Porta della Fiera.

•          La torre Stella, gemella della Torre Adriana.

•          La torre San Pietro, in Via Modesto Della Porta, è la parte bassa del campanile del monastero di San Pietro Celestino. Alla sua base si trova un portale tardogotico, piuttosto deteriorato.

•          La torre del Gastaldo, situata in via San Francesco. Fu la dimora del gastaldo longobardo.

Siti archeologici

•          Comino, trattasi di una necropoli che si trova in località Comino.

Lo sviluppo dell'attività artigianale, incentrata principalmente nella lavorazione di metalli più o meno nobili, è legato a vari fattori protrattesi fino alla metà del XX secolo. Necessità di autosufficienza per la difficoltà degli scambi commerciali in luoghi montani, apertura a influssi esterni e desiderio da parte delle famiglie benestanti di possedere oggetti di lusso per affermare il proprio prestigio sociale portarono allo sviluppo di un artigianato considerato tra i più rappresentativi della regione.

La lavorazione del ferro battuto, originariamente nata per rispondere a esigenze concrete, è attualmente ampiamente praticata in forma artistica. Non meno antica della lavorazione del ferro battuto è quella del rame, i cui pezzi trovano esposizione presso Porta San Giovanni. Nel tempo sono stati sviluppati dai ramai dei gerghi di mestiere esclusivamente guardiesi, unico caso nella regione Abruzzo, che dimostra il radicamento nel borgo di tale attività. Oggi questa forma di artigianato è in forte declino, sostituita dalla lavorazione industriale.

Il tipico motivo decorativo consiste nella linea greca romana, una linea spezzata ininterrotta, costituita da segmenti perpendicolari e paralleli ad alternanza. Essa è ottenuta battendo col martello il manufatto posto su un supporto, il palanchino. Alcuni violenti terremoti, in particolare quello del 1706, costrinsero alla modifica o alla ricostruzione di numerosi palazzi e chiese, adattati allo stile architettonico del tempo.

Una simile conseguenza ebbe anche la seconda guerra mondiale, che ha recato molteplici danni al patrimonio architettonico cittadino, e i cui danni sono ancora evidenti.

Personalità legate a Guardiagrele

Andrea Bafile

Andrea De Litio

Basilio Cascella

Don Policarpo Scagliarini

Ester Carloni

Francesco Auriti

Francesco Maria De Benedictis

Gabriele d'Annunzio

Giacinto Auriti

•          Gianluca Colonnello, (Guardiagrele, 1973), calciatore

Guido Cristini

Nicola da Guardiagrele

Nicola Ranieri

Modesto Della Porta

•          Morgan De Sanctis, (Guardiagrele, 1977), calciatore

•          Oliviero Dinelli, (Guardiagrele, 1947), doppiatore

Padre Lorenzo Spirali

Tommaso Cascella

William Salomone

Eventi e tradizioni

Luglio: festa della Majella;

1-20 agosto: Mostra-mercato dell'artigianato abruzzese con manifestazioni collaterali

Frazioni: Anello, Bocca di Valle, Caporosso, Caprafico, Cerchiara, Colle Barone, Colle Luna, Colle Spedale, Comino, Melone, Piana San Bartolomeo, Piano delle Fonti, San Biase, San Domenico, Colle Bianco, San Leonardo, Santa Lucia, Sciorilli, Tiballo, Villa San Vincenzo, Voire

tutti pazzi per la Civita

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