Pin It

Alfedena è un comune della Provincia dell'Aquila, in Abruzzo.

I patroni, San Pietro e Santa Maria Salomè, si festeggiano rispettivamente il 29 aprile e la seconda domenica di luglio.

Confina con i comuni di Barrea, Montenero Val Cocchiara (IS), Picinisco (FR), Pizzone (IS), Scontrone.

Fa parte del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Alfedena è una stazione climatica estiva situata sulle due rive del rio Torto, alla punta estrema sud-occidentale del fondovalle dell'Alto Sangro, ai piedi dei massicci della Meta e del Monte Greco.

Il piccolo paese di montagna è attraversato dalla strada regionale 83 che ne costituisce anche il corso principale.

Il territorio comunale è compreso tra un'altitudine di circa 890 metri, al confine con Villa Scontrone, e 2.242 metri, monte Meta.

II borgo, immerso nel verde, conserva tratti delle fortificazioni medievali, notevole una torre a pianta ottagonale.

Ricordiamo inoltre la facciata di impronta romanica della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, di origine duecentesca ma ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.

Nei dintorni sono da vedere la zona della necropoli, e i resti delle mura megalitiche e del tempio italico (Monte Curino).

È base di escursioni all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo.

Vanta origini antichissime, essendo stato un importante centro dei Sanniti caraceni; mura megalitiche e resti di un tempio italico ne sono testimonianza.

Fu feudo dei conti di Sangro.

Venne gravemente danneggiato nel corso dell'ultimo conflitto bellico.

Fondato dai Sanniti, con il nome originario di Aufidena, il paese sorge in un'area che ospitava una vasta necropoli di epoca protostorica, portata alla luce a partire dal 1882, simile per molti aspetti agli altri due siti sangritani di Opi e Barrea.

Tali similitudini hanno condotto gli storici a parlare di una vera e propria facies culturale dell'Alto Sangro.

Le circa 1.500 sepolture rivenute sono databili in un periodo che va dal VII secolo a.C. e l'inizio del III secolo a.C., i cui reperti sono per lo più conservati presso il locale Museo Civico.

Il sito fortificato del Curino, posto a monte dell'area cimiteriale, parte di un vasto sistema funzionale di roccaforti, costituiva un punto di controllo strategico del fondovalle e del fiume Sangro.

Lo storico Tito Livio racconta che la città venne conquistata dai Romani durante la terza guerra sannitica nel 298 a.C. dal console Gneo Fulvio Massimo Centumalo.

Dopo la conquista romana divenne municipio nella seconda metà del I secolo a.C. e i suoi cittadini furono iscritti nella tribù Voltinia e fece parte della "regio IV Sabina et Samnium".

L'identificazione del centro citato da Livio fu a lungo discussa (nel XVII e XVIII secolo si ritenne si trattasse di Offida, nella valle del Tronto), sulla base di un erroneo passo del geografo Tolomeo, che la attribuisce ai Sanniti Carricini (citati come Caraceni), mentre Plinio la riferisce ai Sanniti Pentri, come confermato dai ritrovamenti epigrafici.L'antico centro sannitico è attualmente identificato con i resti rinvenuti presso Alfedena a partire dalla fine del XIX secolo, ad opera di Antonio Di Nino prima e di Lucio Mariani poi, e negli scavi ripresi a partire dagli anni settanta del Novecento.

Si trattava di un complesso di oppida (fortificazioni) che controllava l'alta valle del Sangro, le quali dovevano ospitare la popolazione nei momenti di pericoli.

Gli oppida si raccolsero quindi intorno ad un insediamento fortificato che al momento della conquista romana andava assumendo un carattere urbano.

Nella località di "Campo Consolino", è stata identificata una vastissima necropoli, con migliaia di tombe, alla confluenza del Rio Torto nel fiume Sangro.

Le tombe, indagate solo in parte, sono per lo più databili al VI e V secolo a.C., ma la necropoli era ancora utilizzata, con sepolture di minore ricchezza, nel IV e III secolo a.C. Le tombe sono disposte a cerchio, rispecchiando probabilmente la suddivisione in gruppi gentilizi.

La tracce dell'insediamento fortificato principale si sono conservate nella località della "valle del Curino", che comprende due cime e una piccola valle tra di esse. Restano tratti delle mura in opera poligonale, un edificio pubblico, chiamato convenzionalmente "Basilica", e un piccolo tempio.

Entrambi gli edifici sono datati ad un'epoca posteriore alla conquista romana.

Mura di fortificazione si sono rinvenute anche nelle località di "Civitalta", su uno spuntone roccioso che sovrasta l'insediamento di Curino, e forse riferibile ad una fase più antica.

Altri recinti fortificati di epoca sannitica sono stati riscontrati a Castel di Sangro e nella località "Selva di Monaco", presso la sua frazione di Roccacinquemiglia.

I materiali rinvenuti negli scavi ottocenteschi e degli inizi del Novecento erano stati conservati in un museo istituito ad Alfedena, Museo Civico Aufidenate, che tuttavia subì dei furti e venne danneggiato durante la seconda guerra mondiale: alcuni degli oggetti furono distrutti o andarono dispersi.

Prima dell'inaugurazione della nuova sede del museo nel 1999 alcuni oggetti furono esposti in una sede provvisoria del Museo Civico "A. De Nino" ad Alfedena.

I ritrovamenti epigrafici, dediche di statue onorarie nel foro cittadino degli Aufidenates, permettono di identificare il municipio romano del I secolo a.C. con Castel di Sangro, che da oppidum si trasformò in un vero e proprio centro urbano.

Al momento dell'istituzione del municipio venne anche costruito un ponte che attraversava il fiume Sangro, che certamente ne favorì lo sviluppo, a spese dell'insediamento sannitico della valle del Curino, il quale sopravvisse come vicus, insediamento minore.

La diocesi di Aufidena, che inizialmente dovette avere sede presso il municipio romano, fu tuttavia trasferita, forse alla fine del V secolo, presso il centro abitato sorto nei pressi dell'antico insediamento sannitico, l'attuale Alfedena, che ne perpetua tuttora il nome.

La diocesi fu in seguito soppressa.

Molte opere dell'epoca romana ed i resti della necropoli di Consolino furono trafugati o distrutti dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Musei

•          Museo Civico Aufidenate "De Nino" dedicato all'insigne archeologo Antonio De Nino, scopritore della Necropoli di Alfedena

Chiese

•          SS. Pietro e Paolo (XIII secolo), caratterizzata da una facciata di ispirazione romanica.

Personalità legate ad Alfedena

Nino Caffè

Tommaso De Amicis

Santina Campana

Mansueto De Amicis

Eventi e tradizioni

17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate con rituali fuochi propiziatori;

2a domenica di Luglio, festa in onore dei SS. patroni Maria Salomè e Pietro Martire.

tutti pazzi per la Civita

, Serva

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna