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Canzano è un comune della Provincia di Teramo, in Abruzzo.

Il patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Frazioni: elenco in fondo alla pagina. 

Confina con i comuni Castellalto, Cermignano, Teramo.

II paese è stato centro fortificato di grande importanza nel tardo Medioevo e conserva, delle antiche difese, una torre circolare che fiancheggiava la cortina delle mura.

Interessanti sono le sopravvi­venze di case in laterizio dei secoli XVIII e XIX, periodo della massi­ma espansione dell'abitato; si segnala il palazzo Taraschi.

Dipinti e suppellettili sacre di età barocca sono conservati nella settecentesca parrocchiale della Madonna dell'Alno.

Ancor più importante è l'antica chiesa di San Sal­vatore (secc. XII-XIII), nel cui interno si possono osser­vare più cicli di affreschi (secc. XTV-XV).

La notorietà di Canzano è legata alle sue tradizioni gastronomiche tanto da etichettare "alla canzanese" un piatto tipico della provincia teramana (il tacchino in gelatina).

A livello regionale questo piccolo centro, che comprende anche le due frazioni di Santa Lucia e San Pietro, è famoso soprattutto per la lavorazione del merletto e per il "tacchino alla canzanese", piatto tipico della tradizione gastronomica abruzzese.

A livello locale è noto per la banda musicale.

Il centro abitato sorge a 448 m s.l.m., fra le colline a nord della valle del Vomano, lungo il crinale che divide i fiumi Vomano e Tordino.

II territorio era già abitato in età del ferro, come attesta la necro­poli di Gerenzano e contrada Casale; resti di una villa romana sono venuti alla luce in località Macera.

L'origi­ne del nome è quasi certamen­te romana, dal personale genti­lizio Cantius, ma la documen­tazione sull'at­tuale abitato non è anteriore al XII secolo.

Tra i feudatari ricordiamo gli Acquaviva e gli Alarcon y Mendoza.

Durante la preistoria l'area di Canzano fu quasi certamente abitata.

Lo lascia supporre il ritrovamento di reperti come punte di frecce in selce rinvenute fra Canzano e Castellalto.

Il suo territorio fu abitato dal popolo dei Pretuzi, che, probabilmente, qui ebbero una sede fortificata. Quest'ipotesi potrebbe essere comprovata dalla documentazione relativa alla vicina località di Gerenzano, che riporta la presenza di una necropoli attiva fra il IX ed il IV secolo a.C.

Gli scavi, avvenuti negli anni 1929 - 1930, hanno riportato alla luce sepolture e corredi funerari.In epoca successiva fece riferimento al municipium romano di Interamnia Praetutianorum, ovvero l'odierna Teramo.

Canzano appare, in seguito, citata nel Catalogus Baronum, del 1150, e nel Bullarium Capituli aprutini saeculorum XIII e XIV pubblicato d Francesco Savini (Romae, 1914).

Nei secoli XIII e XIV fu feudo della famiglia Acquaviva e dei "da Canzano".

In epoca moderna fu feudo degli Alarcon y Mendoza, signori della Valle siciliana.

Il giorno 8 settembre 1951 si registrano due scosse di terremoto, alle ore 21:56:00 e alle ore 22:11:00, di consistente intensità, con epicentro il territorio di Canzano.

Chiesa di San Salvatore

Edificio religioso medioevale di arte romanica sito poco fuori al paese, appartenuto all'omonimo complesso abbaziale benedettino.

Racchiude al suo interno un ricco ciclo di affreschi del 1300 dipinti dal Maestro di Offida ed altri del XVI e XVII secolo.

È presente altresì una cappella gentilizia dei baroni de Sanctis per successione Santarelli della Noce Rozzi dal titolo "La nascita del Salvatore" famiglia discendente tramite la nobile famiglia Rozzi di Campli, dai marchesi nobili Vitelleschi di Rieti, patrizi romani.

Chiesa della Madonna dell'Alno

L'edificio religioso fu fondato come oratorio, nel 1480, a seguito dell'apparizione mariana avvenuta nel maggio dello stesso anno.

Secondo la tradizione la Vergine comparve, sulla sommità di un alno, un ontano, al contadino Giovanni Floro e manifestò il desiderio che in quel luogo vi fosse costruita una chiesa a lei dedicata.

La chiesa, oggi parrocchiale, rappresenta il centro della devozione canzanese, fu edificata ed intitolata alla Madonna dell’Alno nell'anno 1592 dalla congregazione del Santissimo Rosario come riporta l'epigrafe sull'architrave del portale: «Societas Rosarii erigendum curavit AD 1592».

Dell'originaria costruzione rinascimentale resta solo il portale in pietra che mostra specchiature e rosette. Il prospetto e le decorazioni in stucco dell'aula sono da attribuirsi ai lavori di rifacimento del 1750, mentre il campanile in mattoni è dell'anno 1810.

La chiesa custodisce al suo interno un'acquasantiera del XVII secolo appoggiata su di una colonnina lavorata con motivi a foglie d'acanto, un reliquiario ligneo del XVIII secolo, e dipinti su tela datati tra il Seicento ed il Settecento.

Fra questi di particolare pregio vi è la pala della Madonna del Rosario, collocata dietro l'altare, eseguita da Pasquale Rico di Montereale, ritratta con i Santi Domenico e Nicola di Bari attribuibile alla bottega di Francesco Solimena.

La cappella si trova alle porte del paese, lungo il percorso settentrionale della circonvallazione.

Al suo interno sono custoditi un pregevole altare di stile barocco dipinto e dorato, due statue di legno raffiguranti San Giovanni Battista e San Biagio e un baldacchino a cassettoni blu con rosetta dorata al cui centro si legge lo stemma di San Bernardino.

Chiesa di San Pasquale

Chiesa del XIII secolo che sorge nella vicina località di Valle Canzano.

Chiesa della Congrega del Santissimo Sacramento

La chiesa, di epoca settecentesca, sorge su piazza Rinascimento e custodisce al suo interno reliquiari di legno coevi al periodo di edificazione, tra i quali è annoverato anche quello di San Biagio.

Chiesa di San Biagio

Edificio religioso non più esistente che fu la parrocchia del paese e dedicata al patrono San Biagio, la cui memoria si celebra il 3 febbraio.

La chiesa sorgeva su piazza Rinascimento ed era menzionata negli atti ufficiali già nell'anno 1283.

Della sua storia ci è noto lo stato di fatiscente degrado che la fabbrica attraversò nel 1700 e il tentativo di restauro che fu intrapreso nell'anno 1783 quando iniziarono i lavori di conservazione che non furono portati a termine per mancanza di adeguate risorse economiche.

La chiesa fu abbattuta nel 1924.

Torrione e mura medioevali.

Il torrione è una costruzione fortificata a pianta circolare, del XV secolo, che si eleva all'interno dell'incasato del paese.

Presenta alla sommità un apparato sporgente di piccoli archi a tutto sesto e beccatelli.

La sua struttura si collega ai resti della cinta muraria medioevale, realizzata con conci di pietra non riquadrati, quasi interamente conservata, costruita nel XIV secolo per volontà dalla famiglia Acquaviva.

Gastronomia

"Tacchino alla Canzanese". è diffuso in tutta la zona del teramano.

La lavorazione e preparazione di tale piatto tipico secondo l'autentica ricetta non è nota a tutti, nonostante sia commercializzato al di fuori del Comune di Canzano.

Tale ricetta infatti presenta lavorazioni difformi dalla lavorazione autentica perfezionata da Gaetano Contrisciani nel secolo scorso.

Personalità legate a Canzano

Agostino Taraschi

Nei primi anni dell'800, Canzano è così descritta da Luigi Ercole nel suo Dizionario: Di Canzano è la famiglia De Nigris le cui origini risalgono al secolo XVI.

Altre famiglie da ricordare sono gli Spinozzi, i Mezzaporta, i Taraschi, i De Martinis, i Contrisciani, i Santarelli, i de Sanctis di Castelbasso, imparentati con i Leopardi, attualmente rappresentati dal barone de Sanctis Martellacci e dalla baronessa Ettorina de Sanctis nei conti Rosati di Monteprandone , i della Noce, i Ronci da Atri, i Marinelli, i Cioci e i de Berardinis,le cui origini certe risalgono al '600 e di cui è ancora visibile il palazzo in via Roma, attualmente di proprietà del comune che lo utilizza per manifestazioni varie .

Tra i componenti della famiglia feudale dei Da Canzano

•          Matteo, (1239);

•          Abbamondo, regio notaio, (1271);

•          Matteo, iuniore, Gualtieri e Rinaldo, feudatari di Canzano, (1279);

•          Jacopo, registrato fra i baroni abruzzesi, (1316);

•          Niccolò, regio notaio, (1357);

•          Antonio di Bartolomeo di Guglielmo de Cansano, cittadino teramano e notaio, (1388);

•          Giampietro de Nigris de Cansano, vissuto a Campli, dove fu canonico della locale Collegiata dal 1526 al 1559 anno in cui rinunciò all'incarico; è ricordato dal Bullarium del Capitolo aprutino; della stessa famiglia si ricorda anche Agostino, nel 1586 cappellano di Santa Maria dell'Alno in Canzano, ricordato dal Palma nella sua Storia di Teramo;

•          Domenico Mezzaporta, nato in Canzano nel 1726, fu avvocato e magistrato ricordato per la sua opera da Niccola Palma e da Francesco Savini che citano anche il fratello di questi, Nicolantonio, giudice regio, ancor attivo nel 1782.

Tra i membri della famiglia Taraschi

•          Nicolantonio, (sec. XVII) che nel 1667 fu il fondatore del beneficio di San Martino nella chiesa di Santa Maria dell'Alno, ricordato nella Storia del Palma;

•          Francesco, notaio, (sec. XVII);

•          Egidio, (sec. XIX) pievano di Canzano, ricordato dal Palma;

•          Agostino, sottintendente, ossia regio governatore del distretto (poi circondario) di Larino e, di altri luoghi, morto nel 1883; ricordato nell'elogio funebre composto da Giuseppe Savini (Teramo, 1883);

•          Stefano De Martinis, (secolo XIX) poeta e letterato, bibliotecario della Delfico di Teramo e maestro della poetessa Giannina Milli. Su musica di Camillo Bruschelli fu autore della parole di una Cantata pel faustissimo giorno 30 maggio 1852 che l'Arciconfraternita dei Cinturati e del SS. Sagramento di Teramo con solenne pompa festeggiava..., versi di Stefano De Martinis e musica di Camillo

Tra i componenti della famiglia Contrisciani

•          Gaetano, (1902-1984), perfezionatore della nota ricetta del "tacchino alla canzanese".

•          Romano Pietro, studioso, (secolo XX), professore di italiano in Spagna, poeta e scrittore; autore del libro "Grammatica ragionata del dialetto canzanese".

•          Angelo, medico chirurgo, politico, ex-sindaco del comune di Cellino Attanasio, e ultimo presidente della Comunità Montana del Vomano, Fino e Piomba.

Eventi e tradizioni

Agosto, rievocazione della trebbiatura con macchinari d'epoca sul piazzale antistante la chie­sa della Madonna dell'Alno;

Agosto (sabato e domeni­ca), raduno di moto d'epoca;

1a metà di agosto, mostra di ricami e merletti antichi e moderni, sfilata di abiti an­tichi, sagra del tacchino "alla canzanese" e del dolce lo­cale.

 

Frazioni: Piano di Corte, Piano Vomano, San Martino, Santa Lucia, Santa Maria, Sodere, Valle Canzano.

tutti pazzi per la Civita

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