Ortona è un comune della Provincia di Chieti, in Abruzzo.
Il patrono, San Tommaso apostolo, si festeggia la prima domenica di maggio.
Frazioni: vedi elenco in fondo alla pagina.
Confina con i comuni di Crecchio, Francavilla al Mare, Frisa, Miglianico, San Vito Chietino, Tollo.
Aderisce all' Associazione Nazionale Città del Vino.
La data di fondazione della città è incerta, in età antica era nota come Epineion
le prime informazioni risalgono a quei popoli italici, probabilmente frentani, che abitarono la fascia dell’Abruzzo adriatico compresa tra Ortona, Lanciano e Vasto.
E' l'Orton ricordata da Strabone come "porto e arsenale dei Frentani"
Un'altra ipotesi è che la città sia stata fondata da pirati illirici provenienti dalla Dalmazia.
Sulla città italica fu costruita la città Romana della quale permangono alcuni tracciati stradali, porzioni di recinto dell'urbs e della quale sono stati rinvenuti diversi reperti.
Caduto l'impero romano la città passò sotto la dominazione bizantina durante la quale diventò sia punto strategico della guerra contro i Longobardi che controllavano l'entroterra, sia luogo per lo scambio di merci tra questi.
Nell'anno 803 fu conquistata dai Franchi e annessa alla contea di Chieti.
In seguito alla conquista Normanna del 1075 la città venne annessa al Regno di Napoli.
Nel 1258 vennero portate ad Ortona le ossa dell'Apostolo Tommaso, provenienti dall'isola greca di Chio, nell'Egeo, dal navigante ortonese Leone Acciaiuoli, di ritorno da una spedizione navale ortonese in appoggio ai Veneziani in lotta contro i Genovesi.
Nella prima metà del XV secolo venne costruita la cinta muraria ancora visibile in parte, ad opera del condottiero Giacomo Caldora.
Durante il XV secolo la città ha vissuto una stagione di lotte con la vicina città di Lanciano, terminata nel 1427 con un lodo pacificatore.
Il 30 giugno 1447, a causa delle rivalità tra Alfonso d'Aragona e la Repubblica di Venezia, Ortona fu invasa dai veneziani che distrussero porto, magazzini e arsenale navale senza però riuscire a penetrare nella cinta muraria.
A questo periodo risale quindi la costruzione del castello aragonese, in parte franato e in parte distrutto dalle guerre, ma recentemente restaurato.
Il progetto del castello aragonese è attribuibile a Francesco di Giorgio Martini che nello stesso periodo ho operato nel vicino Montefeltro.
I rapporti con Venezia furono altalenanti, essendo Ortona a volte vicina a questa, a volte preferendo stabilire rapporti con la Repubblica di Ragusa, in Dalmazia.
Nel 1582 la città venne acquistata da Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, duchessa di Parma e Piacenza.
La stessa Margherita decide nel 1584 di costruire un grande palazzo ducale su disegno di Giacomo Della Porta (Palazzo Farnese), mai completato a causa della sua morte.
Dal 1829 al 1854 ci furono timide iniziative antiborboniche grazie ad un gruppo di carbonari.
Nel 1848 fu eletto al Parlamento Napoletano il canonico, di idee liberali, Domenico Pugliesi.
Il 9 settembre 1860 il Decurionato (Consiglio Comunale) di Ortona delibera l'adesione al Regno d'Italia, o meglio al Governo dittatoriale di Garibaldi, prima della battaglia di Castelfidardo (18 settembre) e di quella del Volturno (1-2 ottobre).
Tuttavia, come in tutto il resto dell'Abruzzo e in quasi tutto il Regno delle Due Sicilie, ci fu avversione e insurrezione contro il nuovo governo sabaudo-piemontese e questa rimase viva fino al 1863, anche se poi i sabaudi chiameranno questa avversione col nome dispregiativo di brigantaggio.
Attraversato il periodo fascista la città diventa terreno di aspri scontri durante la Seconda guerra mondiale.
Nella notte tra il 9 e il 10 settembre 1943, la famiglia reale dei Savoia, dopo aver pernottato nel castello ducale di Crecchio, lascia dal porto di Ortona l'Italia occupata dai nazisti per approdare nella già liberata Brindisi e cosi completare la fuga.
Da Ortona passa la linea Gustav, che ha l'altro capo a Cassino: una linea di difesa fortificata apprestata dalle forze germaniche nel punto più stretto della penisola.
Infatti è proprio durante la seconda guerra mondiale che Ortona conosce momenti veramente difficili.
La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle proprie case.
A nord, l'esercito tedesco e a sud, quello degli alleati, bombardano ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi.
La città praticamente rasa al suolo, venne definita da Winston Churchill come "La Stalingrado d'Italia" per via del fatto che, similmente alla città russa, la battaglia si prolungò lungamente nel corpo della città.
Restano in piedi pochissimi edifici e comunque con gravissimi danni strutturali.
La città fu liberata soltanto nel dicembre del 1943 quando le forze alleate oltrepassarono la linea Gustav sul versante tirrenico.
Per questo motivo la città fu insignita della medaglia d'oro al valor civile:
«Nobile Città degli Abruzzi, di antiche tradizioni patriottiche, sopportava coraggiosamente, in occasione dell'ultimo conflitto, spaventosi bombardamenti aerei e terrestri, subendo la perdita di 1314 dei suoi figli e la distruzione della maggior parte del suo patrimonio monumentale e edilizio.
Con fierissimo contegno resisteva intrepida ai soprusi degli invasori in armi, mai piegando nella sua purissima fede in un’Italia migliore, libera e democratica.
Si prodigava con cuore di madre nel soccorso dei feriti e dei sofferenti affermando, negli orrori della guerra, il più alto spirito di solidarietà umana.»
Un pregevole documentario prodotto dalla SD Cinematografica "Ortona 1943: un Natale di sangue" ne racconta i retroscena.
Chiese, ex conventi e altri luoghi di culto
• Cattedrale di San Tommaso Apostolo, che custodisce i resti dell'Apostolo Tommaso.
• Chiesa della Santissima Trinità
• Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
• Chiesa di Santa Caterina
• Chiesa di San Rocco
• Chiesa di Santa Maria della pace (Madonna delle Grazie) costruita per sancire la pace tra le città di Ortona e Lanciano
• Chiesetta della Madonna dell'Olivastro o della Madonna delle Vasche
• Basilica di San Marco, ne esistono rovine nelle vicinanze di Ortona.
• Ex Convento agostiniano
• Ex Convento dei cappuccini
• Ex Convento dei cistercensi
• Chiesa della Madonna del Carmine
• Chiesa di Sant'Elena, a Sant’Elena
• Chiesa di San Gabriele dell'Addolorata, a Fontegrande
• Chiesa di San Zefirino, a Caldari
• Chiesa di Sant'Antonio, al Foro
• Chiesa della Madonna di Fatima, alla Stazione di Caldari
• Chiesa di San Leonardo, a San Leonardo
• Chiesa di San Pietro a San Pietro
• Chiesa di Sant'Antonio, a Villa Grande
• Chiesa della Madonna degli angeli
• Chiesa di San Giuseppe
• Sala del Regno dei Testimoni di Geova
• Chiesa Evangelica
Fontane
• Fonte a Mare, vecchio lavatoio sito tra Ortona ed il porto, in pietra, con due vasche, crollato nel 2005 e in ricostruzione.
• Fonte Peticcia, sul torrente Peticcio, è una fonte per uso domestico risalente a dopo il XVI secolo. Una lapide attesta un restauro nei primi anni dell'ottocento.
• Fonte Santa Caterina, sita nella valle di San Rocco, sotto la Passeggiata Orientale. Tra le fontane più antiche di Ortona, è scavata nel calcare ed è di difficile accesso.
• Fonte Santa Margherita, completamente in pietra con strutture ad archi a tutto sesto, ricoperta di vegetazione, è in stile romanico.
• Fonte Lacanale.
Palazzi e case di interesse storico
• Casa Berardi
• Palazzo Corvo
• Palazzo De Sanctis
• Palazzo Mancini
• Palazzo Mignotti
• Palazzo Pugliesi
• Palazzo Farnese
• Vari portali.
Pietra di Morrecine e Mura caldoriane
• Pietra di Morrecine.
• Mura Caldoriane.
Castello aragonese
Torre Baglioni: Sita in via G. D'Annunzio 4, presso la porta della Marina, ai margini delle mura caldoriane. Fu dei Bernardi, dei Salzano-De Luna, infine dei Baglioni. Questi ultimi dopo l'unità d'Italia si trasferirono a Chieti. Ha una struttura quadrata.
Torre Mucchia: Sita a 4 km da Ortona, sul promontorio nei pressi del Lido Riccio, nella Contrada San Marco. È a struttura a piramide troncata a base quadrata in mattoni. Fa parte della lunga serie di torri costiere del Regno di Napoli, che difendevano il litorale dalle invasioni ottomane e turche. Fu fatta costruire nella 2ª parte del XVI secolo dal Viceré di Napoli Don Pedro Afán de Ribera. Nel XVIII secolo venne trasformata come dogana.
Torre Ricciardi: Sita in Corso Matteotti. Risale all'incirca al XV secolo. È l'unica parte del Palazzo Ricciardi dell'omonima famiglia che fu cacciata da Ortona nei primi anni del XVI secolo. L'aspetto originario del palazzo lo si può ammirare in un disegno della città del 1590.
Musei
• Museo Capitolare
• Museo Civico d'Arte Contemporanea - Pinacoteca Cascella
• Museo Musicale d'Abruzzo - Archivio "Francesco Paolo Tosti"
• MUBA - Museo della Battaglia di Ortona
• Museo Ex Libris Mediterraneo
Personalità legate ad Ortona
Si attribuiscono a San Tommaso Apostolo le reliquie presenti nella Cattedrale della città. Ad esso è anche dedicata la festa patronale detta "Festa del Perdono".
Cima, all'anagrafe Marco Ciminieri (Ortona, 1983), ballerino di break dance
Consuelo Mangifesta (Ortona, 1968), pallavolista
Franco Farinelli, Ortona, 1948, geografo e saggista
Marco Ciminieri in arte "Cima" Ortona, 1983, b-boy di spicco della scena di breakdance
• Mario Mansueto, Ortona, 1974 - Regista
• Maurizio Costanzo, 1938, giornalista, conduttore televisivo
Paolo Nicolai, Ortona, 1988), campione mondiale U-21 di Beach volley
Rocco Siffredi, all'anagrafe Rocco Tano, Ortona, 1964, pornoattore
Tommaso Coletti, Ortona, 1949, politico
Eventi e tradizioni
20 gennaio, festa di San Sebastiano;
1 - 3 maggio, Festa del Perdono, festeggiamenti in onore di San Tommaso Apostolo;
Luglio, sagra del prosciutto e melone;
Agosto, Maggiolata: esibizioni corali, folkloristiche e sfilate di carri;
Agosto, sagra delle triglie
Frazioni:
Acquabella, Alboreto, Aquilano, Arielli, Bardella, Bavi, Caldari, Caldari Stazione, Cappellini, Casone, Ciampino, Civitarese, Colombo, Cucullo, Feudo, Fontegrande, Fonticelli, Foro, Fossato, Gagliarda Alta, Gagliarda Bassa, Ghiomera, Lazzaretto, Lido Riccio,
Madonna delle Grazie, Moro, Morrecine, Peticcio, Postilli, Ranchini, Ripari Bardella, Ripari di Giobbe, Rogatti, Ruscitti, San Donato, San Giuliano, San Marco, San Martino, San Pietro, Santa Liberata, Santa Lucia, Sant'Andrea, Sant'Elena, Saraceni, Savini, Schiavi, Tamarete, Taverna Nuova, Torre Mucchia, Torre Pizzis, Vaccari, Villa Carlone, Villa Deo, Villa Grande, Villa Iubatti,Villa Iurisci, Villamagna, Villa Panaro, Villa Pincione, Villa San Leonardo, Villa San Nicola, Villa San Tommaso, Villa Sarchese, Villa Torre.