Tortoreto è un comune della Provincia di Teramo, in Abruzzo.
Il patrono, San Nicola di Bari, si festeggia il 6 dicembre.
Frazioni: Cavatassi, Colli, Salino, Terrabianca
Confina con i comuni di Alba Adriatica, Corropoli, Giulianova, Mosciano Sant'Angelo, Sant'Omero.
Il suo territorio fa parte della Val Vibrata, pur non essendo per nulla bagnato dalle acque del torrente che dà il proprio nome alla valle.
Si affaccia ad est sul mare Adriatico ed è delimitato a sud, al confine con Giulianova, dal fiume Salinello, mentre a nord confina con Alba Adriatica, e nella zona collinare, a ovest, è circondato dai comuni di Corropoli, Sant'Omero e Mosciano Sant'Angelo.
Il paese si articola in due parti differenziate fra di loro: la prima, più antica, si trova in collina, è nota come Tortoreto Alto ed è situata fra i 225 e 240 m sul livello del mare, è costituito dall'antico borgo medievale e dai due rioni tradizionali di Terravecchia e Terranova.
Più nota e frequentata è la frazione Tortoreto Lido, sul livello del mare, attraversata dalla Strada Statale Adriatica e dalla Ferrovia Adriatica.
Tortoreto non offre alcuna soluzione di continuità rispetto al territorio di Alba Adriatica, che fino al 1956 era una frazione tortoretana col nome di Tortoreto Stazione.
Ancora oggi, a dispetto delle differenti realtà amministrative esistenti, le due località offrono un'unità di fatto sia dal punto di vista edilizio, sia da quello dell'arredo urbano, sia da quello delle vie di comunicazione.
Nel territorio di Tortoreto sono stati rinvenuti molti insediamenti umani, risalenti al periodo paleolitico superiore, neolitico ed eneolitico; in particolare, i ritrovamenti più antichi risalgono al tardo neolitico.
Alcune campagne archeologiche iniziate nel 1944 da Rinaldo Rozzi e poi principalmente svolte tra il 1951 ed il 1952 dallo stesso Rozzi e da Antonio Mario Radmilli hanno portato a ritenere che nella zona del fiume Salinello siano state presenti settantanove abitazioni primitive: capanne di forma circolare o ellittica, dal diametro tra gli 1,2 e i 5 metri, molte delle quali ricollegabili ad una fase avanzata della cultura di Ripoli
Come altri resti archeologici informano, il territorio tortoretano è luogo di presenza umana di origine pelasgica fino al V secolo a.C., di quella di estrazione sannita dei sabelli, i cui discendenti fonderanno la città di Palma, la cui nascita risale probabilmente al III secolo a.C., e infine di presenza preponderante, dopo il V secolo, dei Piceni, che assumono il controllo del territorio fino alla sua acquisizione definitiva da parte romana.
L'odierna Tortoreto si trova nel territorio identificato da Plinio il Vecchio come ager Palmensis, esteso dal fiume Salinello al fiume Vibrata e delimitato ad ovest dal pre-Appennino teramano, e avente come città principale quella di Palma.
Nella zona dell'attuale centro storico esiste, in questo periodo, una località denominata dallo stesso Plinio il Vecchio Castrum Salini, nata probabilmente poco dopo la conquista romana del territorio dei Piceni (III secolo a.C.), mentre proprio sulla foce del Salinello sorge, a partire almeno dalla tarda età repubblicana, una piccola località abitata di nome Servium, in una zona in cui sono stati col tempo scoperti capitelli e colonne di pietra, monete, anfore varie e soprattutto statue in terracotta (IV-II secolo a.C.) rappresentanti quattro muse, Erato, Euterpe e Calliope, più un'altra non ben identificata, e altre costituenti un gruppo ispirato al nono canto dell'Odissea.
La testimonianza archeologica più importante della Tortoreto romana, comunque, è costituita da una villa rustica costruita proprio alla base delle colline tortoretane, verso la fine dell'età repubblicana, con pavimenti in mosaico e stanze adibite a lavorazione di uva e olive.
Le attività in zona tortore tana, tra le quali, probabilmente, la produzione di terrecotte, vista la presenza di terreno argilloso a Servium, sono prevalentemente collegate con quelle dell'odierna Alba Adriatica, sede delle località di Alba e Suinum, in cui esistono un emporio marittimo, terme, un piccolo acquedotto che viene dalla collina e un porticciolo.
La città di Palma, e probabilmente tutte le piccole località dell'ager Palmensis, territorio tortoretano compreso, si schierano contro Roma durante la guerra sociale (dal 91 all'88 a.C.); in seguito alla riforma amministrativa di Ottaviano l'odierna Tortoreto viene inserita nella regione del Piceno, seguendone le vicissitudini fino al crollo della potenza romana nel 476 d.C.
In passato, oltre ad essere un luogo selvatico e boscoso, la località era caratterizzata da un'ampia presenza di tortore, come, ad esempio, già notava nel VI secolo Papa Gregorio Magno in una sua lettera.
È proprio da questa caratteristica che il centro prende in età medievale il nome di Turturitus, e successivamente di Turturetum, fino all'odierna denominazione di Tortoreto.
Tra la fine del V secolo e l'inizio del VI secolo l'intero territorio dell'ager Palmensis viene saccheggiato e distrutto dalle popolazioni di origine gotica che invadono e conquistano l'Italia.
È quindi in collina, sulle rovine di Castrum Salini, che successivamente le popolazioni locali ricostruiscono un nucleo abitato, con fortificazioni, muraglioni e torri di avvistamento, ponendo nel VII secolo le prime basi del centro storico così come è oggi.
In età medievale vissero anche alcuni piccoli centri monastici: il monastero di San Silvestro, di cui si hanno tarde attestazioni, costruito sopra le rovine della vecchia villa rustica romana, e quello di San Giovanni a Castro.
Nell'anno 867 il territorio tortoretano viene affidato dall'imperatore e re d'Italia Ludovico II a Bertario, abate di Montecassino.
Dopo l'anno 1000 il territorio di Tortoreto diviene un feudo normanno: sono noti i nomi di alcuni feudatari, come il barone ghibellino Roberto, nominato durante il regno di Federico II, ed il suo successore, Berardo da Tortoreto, divenuto barone successivamente alla conquista da parte degli Angiò dell'Italia meridionale, e Giustiziere dell'Abruzzo ulteriore, cioè responsabile delle finanze e della raccolta delle tasse, dal 1269 al 1275.
Sotto il controllo di Berardo finiranno anche altri territori circostanti, quali, ad esempio, quelli di Colonnella e Torano.
Morto Berardo nel 1280, i suoi feudi, compreso quello tortoretano, vengono concessi al signorotto di Fermo, e con la caduta degli angioini nel 1282 il feudo finisce sotto l'influenza dei duchi Acquaviva di Atri, fino a diventare loro dominio diretto nel 1424.
Il territorio, durante il dominio degli Acquaviva, è al centro degli scontri armati nel XIV secolo tra angioini e aragonesi, e due secoli più tardi, nel 1557, tra le armate spagnole di Carlo V e quelle francesi di Francesco I, oltre che delle scorribande piratesche dei turchi.
Intorno alla metà del XVIII secolo, Tortoreto passa sotto il dominio diretto del Regno di Napoli. Durante la dominazione napoleonica viene riformata la suddivisione amministrativa del regno: il comune di Tortoreto, così, entra a far parte del circondario di Giulianova, all'interno del distretto di Teramo e della provincia dell'Abruzzo Ulteriore Primo
Nel 1860, Tortoreto passa sotto il controllo del riunificato e nascente Regno d'Italia.
È proprio in età moderna che vengono a mancare le necessità della protezione fortificata, ed è nell'800 che iniziano a nascere i primi insediamenti nelle zone pianeggianti vicine al mare.
Nel maggio del 1863 viene inaugurata la stazione ferroviaria, a circa cinque chilometri dal centro capoluogo, e nei decenni successivi si sviluppa attorno ad essa un nucleo urbano di una certa consistenza: "Tortoreto Stazione".
Agli inizi degli anni venti del '900, quest'ultima supera per popolazione il capoluogo comunale e gradualmente vengono trasferiti nella popolosa frazione molte importanti strutture e servizi fra cui i Carabinieri e l'Ufficio di conciliazione.
Nel 1930, durante il periodo fascista, anche la sede del municipio viene portata a Tortoreto Stazione e vi rimane fino al 1944, quando, mediante decreto, torna a Tortoreto.
Negli anni della guerra, inoltre, nel territorio cittadino viene allestito un campo per l'internamento civile, attivo dal 1940 al 1943 nell'attuale palazzo del comune.
Nello stesso periodo, come in tutta la zona tra il Salinello e il Vibrata, nascono piccoli gruppi di dissidenti dediti ad attività di sabotaggio, spionaggio e raccolta di armi, talvolta in collaborazione con alcuni internati.
Dopo la seconda guerra mondiale, molti dei cittadini, in prevalenza artigiani, emigrano verso città del nord e verso paesi stranieri (dapprima Venezuela, poi Svizzera e Germania).
Negli anni successivi al periodo bellico sono avviate da Tortoreto Stazione, ribattezzata nel frattempo dai suoi residenti Alba Adriatica, le procedure per la richiesta di costituzione in comune autonomo presso la Prefettura di Teramo.
Nel maggio del 1954, grazie anche al parere favorevole del comune di Tortoreto che, prendendo atto della volontà degli albensi, non si oppone alla costituzione di un'entità amministrativa autonoma, la richiesta viene trasmessa al Ministero degli Interni che, due anni più tardi, l'approva.
Il 19 maggio 1956 parte del territorio comunale di Tortoreto (9,5 km² circa su un totale di 32,4 km²) viene amministrativamente separata, per dar vita al nuovo comune di Alba Adriatica.
In campo economico ed urbanistico, negli anni sessanta inizia a svilupparsi turisticamente la parte di costa rimasta al comune di Tortoreto e l'abitato, quasi inesistente all'epoca, si amplia fino a costituire nei decenni successivi la popolosa frazione di Tortoreto Lido.
Questa si è andata sviluppando in modo armonioso e con ampi spazi destinati al verde; residenziale e tranquilla, è ormai meta di consistenti flussi turistici provenienti da tutta l'Italia e, negli ultimi anni, anche dall'estero.
Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2007 le città di Alba Adriatica e Tortoreto vengono colpite da un'alluvione causata da piogge torrenziali e aggravata dallo straripamento dell'invaso chiamato Fonti del Vascello, situato a Tortoreto Alto.
La tracimazione porta un'inondazione di fango e detriti sulle due cittadine costiere, provocando ingenti danni alla popolazione ed alle attività economiche, nonché all'oasi naturalistica situata proprio attorno all'invaso straripato.
I luoghi e gli oggetti di maggiore interesse storico ed artistico, forse le più importanti del periodo rinascimentale teramano, si trovano a Tortoreto Paese; in particolar modo:
• Santa Maria della Misericordia (1348, chiesa tardoromanica costruita dopo l'epidemia di peste), dove si possono ammirare gli affreschi rappresentanti la vita e la Passione di Gesù eseguiti nel 1526 dall'ascolano Giacomo Bonfini e dai suoi allievi;
• San Nicola, chiesa parrocchiale fondata prima dell'XI secolo, ricostruita nel 1534, con facciata del XVIII secolo e ristrutturazioni del 1950 e del 2005;
• Sant'Agostino (detta anche Sant'Antonio o Sant'Eufemia, 1639), chiesa in stile barocco, costruzione ad una sola navata con volta a vela ed altari con decorazioni in stucco, al cui fianco sorge un convento di frati agostiniani attivo fino al 1809; in questa chiesa, inoltre, trova collocazione il Battesimo di Sant'Agostino, del 1653, tela opera di Mattia Preti.
Sul lungomare è stato eretto il Monumento al pescatore, dedicato alla memoria dei marinai e dei dispersi in mare, e riporta l'iscrizione di una poesia di Gabriele D'Annunzio.
Siti archeologici
Da ricordare la Villa rustica romana, costruita tra il II secolo a.C. (la pars fructuaria, cioè destinata alla pigiatura dell'uva, alla fermentazione e alla produzione di vino) e il I secolo a.C. (la parte residenziale).
Conobbe un'espansione in età giulio-claudia a causa di un aumento della produzione vinicola.
Esiste un’Oasi naturalistica "Le fonti del Vascello", sorta nel 1988 attorno ad un lago artificiale di modeste dimensioni creato nell'800 sul versante orientale della collina di Tortoreto Paese.
Costituisce un habitat di numerose specie di volatili, di alcuni esemplari di daini, e di ampia vegetazione tipicamente lacustre.
Particolarmente interessante, infine, è il Museo della cultura marinara, a Tortoreto Lido, istituito nel 1998 e gestito da un'associazione culturale.
Personalità legate a Tortoreto
• Carlo Alleva (1932-1993), pittore, cittadino onorario di Tortoreto.
Eventi e tradizioni
21-25 luglio: sagra dei prodotti tipici paesani;
4-5 agosto: festa della Madonna della Neve;
7-11 agosto: sagra dell’abbuffata di pesce;
13-14-15 agosto: festa dell’Assunta, con la tipica processione in mare da Giulianova a Tortoreto;
11 e 16 agosto: Il Palio del Barone, analogo a quello (nato nel 1988) di Acquaviva Picena. La rievocazione riguarda il matrimonio tra due esponenti di famiglie nobili del XIII secolo (Roberto di Tortoreto, legato agli Acquaviva di Atri, e Forasteria dei Brunforte di Mogliano), entrambe vicine all'imperatore Federico II, ed avviene con giochi, banchetti e sfilate in costumi in stile medievale nel borgo antico.
Vedi anche: Tortoreto alta