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Altino è un comune della Provincia di Chieti, in Abruzzo.

I patroni, SS Cosma e Damiano, sono festeggiati il 26 settembre.

Frazioni: elenco in fondo alla pagina.

Confina con i comuni di Archi, Atessa, Casoli, Perano, Roccascalegna, Sant'Eusanio del Sangro.

Situato su uno sperone roccioso che domina la valle dell'Aventino, testimoniato dal massiccio di roccia ammirabile dalla chiesa di Santa Maria del Popolo a monte della confluenza tra il fiume Sangro e il fiume Aventino, ai piedi del Monte Calvario, a 345 m s. l. m.

Altino domina un'ampia distesa valliva, ricca di orti e frutteti nelle parte bassa, di vigne ed ulivi nella zona collinare.

La leggenda narra che quando si doveva costruire Altino, la regina Giovanna, che abitava il castello di Archi, non lo lasciò costruire sul Monte Calvario poiché ella da Archi non riusciva a controllare con i cannoni, Casoli quindi obbligò la popolazione a costruire su uno sperone roccioso ai piedi del Monte.

L'origine del borgo risale all'epoca medievale e lo testimoniano i caratteristici vicoli che lo attraversano.

Una prima attestazione nei documenti storici risale al XII secolo.

Nel periodo normanno Altino fu feudo di Boemondo I d'Antiochia, Conte di Manoppello e Giustiziere di Chieti.

Nel 1320 nelle cedole della tassazione onciaria aingioina di questo anno, il borgo fu valutato per 7 once, 29 tarì e 1 grana.

Nella prima metà del XV secolo Altino appartenne alla Signoria di Raimondo Anichino, venuto in Abruzzo al seguito di Antonio Caldora.

La famiglia Anichino tenne il castello fino al 1534, conseguentemente, forse per estinzione del casato, Altino pervenne in donazione a Don Diego De Mocciacao.

Successivamente sotto la Signoria di Alvaro de Grado, dopo passò a far parte delle ricchezze dei Portocarrero come eredità.

Nel 1561 l'intero borgo fu venduto a Giovanni Vincenzo Crispano.

Nel 1613 Altino passò sotto la proprietà del barone Furia di Atessa.

Nel 1691 andò per 5.000 ducati, alla famiglia Paolucci di Napoli.

Subì saccheggi e scorrerie ad opera dei Briganti alla fine del regno delle Due Sicilie.

Viene menzionato per la prima volta nel XII secolo.

Ebbe a subire saccheggi ad opera dei briganti negli anni immediatamente successivi alla fine del Regno delle Due Sicilie.

Architetture religiose

•          Chiesa della Madonna delle Grazie, con tracce dell'edificio medioevale e affreschi risalenti al 1355. La facciata è intonacata e bianca ed ha struttura a capanna.

Al centro della facciata vi è un portale architravato sormontato da una cornice classica. In asse col portale, all'interno, vi è una statua in gesso raffigurante la Madonna.

•          Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Popolo: la prima notizia dell'edificio è del XIV secolo.

Anche se mantiene delle strutture medievali, molti pezzi non sono originali, ma da ascrivere ad un restauro rinascimentale sulla facciata e barocco nell'interno.

La facciata è suddivisa in tre parti da paraste squadrate in pietra. Il portale è sormontato da un timpano.

L'interno è a tre navate suddivisi da pilastri.

La navata centrale termina nell'abside.

Le decorazioni sono realizzate in stucco bianco.

L'altare è realizzato mediante due ordini di colonne corinzie poggiante su delle mensole con trabeazione.

•          Chiesetta di San Rocco. La chiesa è sita extra moenia ed è stata costruita verosimilmente tra il XV ed il XVI secolo; recentemente è stata restaurata.

La facciata è simil tempio diastilo con lesene con capitelli dorici sostenenti una trabeazione classica con un fregio avente tema di triglifi e timpano triangolare.

In cima al tetto vi è un campanile a vela.

L'interno è composto da un ordine di paraste in stile ionico ed una trabeazione che delimita tutto il perimetro della chiesa.

L'altare è delimitato da colonne ioniche e da una trabeazione.

•          Palazzo Sirolli. La costruzione originaria è di epoca ignota anche se è ipotizzabile che sia stato costruito tra il XVII secolo ed il XVIII secolo.

L'edificio è sito nella parte più alta del centro storico.

Sulla facciata vi sono alcuni elementi che caratterizzano alcuni consolidamenti tra cui una contrafforte a scarpata.

I muri sono realizzati in pietra sbozzata e ciottoli lavorati e rafforzati agli angoli da conci.

Le aperture sono realizzate con soglie di pietra in modanature classiche.

Il coronamento è suddiviso in tre fasce di romanelle.

•          Fontana monumentale, risalente al 1558, data incisa in cifre romane sul monumento stesso. Attualmente la fontana si presenta in pessimo stato di conservazione, causa mancanza di alcuni pezzi di pietra e della vegetazione che la ricopre, trattasi perlopiù di rovi, cespugli vari, muschi e graminacee selvatiche.

La fontana è composta da una grande vasca sormontata da una cornice in pietra delineante una copertura a volta a botte in ciottoli uniti da malta.

La parete di tamponamento è in muratura con due cannelle uscenti da decorazioni a forma di teste umane. Due piccoli pilastri a capitello sorreggono un'arcata.

•          Vari esempi di architettura contadina; questa è inoltre la zona di diffusione del pagliare a struttura conica.

•          Villa Di Lallo, nota come la Silvestrina per le sue caratteristiche architettoniche.

In contrada Briccioli c’è una sorgente sulfurea

Personalità legate ad Altino

Domenico Antonio Brunelli

Eventi e tradizioni

15-16   maggio: Festa della Madonna delle Grazie;

10 luglio: festa della Trebbiatura;

26-27 settembre: festa dei Santi Medici Cosma e Damiano (26 e 27 settembre): per la festa dei Santi Medici si ripete nei paesi di Altino, Lentella e Roccascalegna l'uso dei donativi cereali ed alimentari, offerti per grazia ricevuta.

Frazioni: Briccioli, Colli, Fonte, Luzio, Mandrella, Rio Secco, Sant'Angelo, Scosse, Selva

tutti pazzi per la Civita

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