Castelvecchio Subequo è un comune della Provincia dell'Aquila, in Abruzzo.
Il patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.
Confina con i comuni di Castel di Ieri, Celano, Cocullo, Gagliano Aterno, Molina Aterno, Ortona dei Marsi, Pescina, Raiano, Secinaro.
E' annoverato fra i Borghi Autentici d'Italia.
Fa parte del Parco regionale naturale del Sirente - Velino.
Sorge ai piedi del monte Sirente e presenta nella parte più alta il Palazzo Castellato.
L'attuale abitato è sorto nel Medioevo, a breve distanza dal sito dell'antica Superaequum, che fu municipium romano.
Nelle vicinanze, a Colle Moria, vi è un interessante cimitero ipogeo della fine del IV secolo, testimonianza del primitivo cristianesimo in Abruzzo.
Nel XVIII secolo era feudo dei Barberini.
Nel paese, posto su uno sperone nella Valle Subequana, vanno segnalate alcune case medievali.
L'edificio più importante comunque è la chiesa di San Francesco, fondata nel Duecento, l'interno conserva pregevoli stucchi barocchi di G.B. Gianni e vari altari dei secoli XVI e XVII.
All'interno della chiesa si possono osservare rari e pregevoli affreschi trecenteschi di scuola giottesca che illustrano, con una sequenza di riquadri, gli episodi salienti della vita di San Francesco.
Da vedere, nei locali del convento, reperti romani, argenti medievali, statue lignee, monete.
Il borgo si trova adagiato su uno sperone di roccia ed è un centro di piccole dimensioni, ma raccoglie in se tanti elementi di importanza storica, artistica e culturale nonché un notevole patrimonio di monumenti rinascimentali e barocchi oltre a emergenze archeologiche.
Nella parte centrale del paese si evidenzia il palazzo medioevale con bifore, detto Palazzo Giorgi, mentre nella parte più alta si trova la porta del Castello Medioevale appartenuto ai conti di Celano.
La tradizione vuole che in territorio subequano, nel 1216, si mosse San Francesco e che nel 1294 vi sostò anche Papa Celestino V.
Con il nome di Castelvetere fu feudo dei Conti di Celano poi, assunto nel 1484 il definitivo nome di Castelvecchio, fu dei Piccolomini, dei Colonna (1633), dei Baroni Pietropaoli (1712), dei Colabattista e del Principe Urbano Barberini (1789).
Le tradizioni di Castelvecchio Subequo derivano dai riti di rinnovamento e dalle pratiche magico-religiose, caratteristiche delle società agricole e pastorali dell’Abruzzo montano.
Il duro lavoro dei campi e la transumanza dei pastori costituiscono le basi della cultura popolare, ancora viva nelle numerose manifestazioni di devozione religiosa.
Le feste più attese dell’anno sono legate al leggendario passaggio di San Francesco di Assisi e si svolgono il 16 e 17 settembre (Stimmate) e il 3 e 4 ottobre (Transito) con numerose manifestazioni civili e religiose.
La devozione per San Francesco è molto sentita per la presenza secolare in paese dei frati Minori Conventuali.
Molte sono le credenze ed i rituali legati al culto del santo e al prezioso reliquiario in argento che conserva le Sacre Stimmate e che è portato in processione nei giorni di festa.
Da alcuni anni, il 3 ottobre, i sindaci del comprensorio offrono a turno l’olio per la lampada votiva, accesa in onore del santo per tutto l’anno.
Nella chiesa di San Francesco inoltre è possibile ottenere la stessa indulgenza plenaria – la Perdonanza Celestiniana – concessa da papa Celestino V alla Basilica di Collemaggio dell’Aquila.
In virtù della comune tradizione conventuale francescana, è gemellato con Dorgali (Nuoro).
Personalità legate a Castelvecchio Subequo
Eventi e tradizioni
· Gennaio, 16-17: Festa in onore di Sant’Antonio abate, con cantori che girano per le case del paese: in cambio della “visita”, la compagnia riceve salsicce ed altri cibi stagionali, che saranno consumati nella festa conclusiva.
La rappresentazione in forma umoristica narra le vicende di Sant’Antonio in continuamente tentato dal demonio ed è eseguita dal Gruppo Folk Sirente.
Tra le tradizioni più affascinanti c’è “l’incanata”, un tipico canto “a dispetto” e di corteggiamento, che nasce durante la mietitura.
· Febbraio, 4-5: Festa in onore di Sant’Agata martire, siciliana protettrice delle puerpere,
Il rituale prevede, il giorno 4 la benedizione dei pani votivi a forma di seno e la loro immersione nell’acqua della fontana ritenute miracolosa e con qualità taumaturgiche, soprattutto per prevenire i tumori al seno, la mattina del 5 febbraio i festeggiamenti iniziano con la messa nella chiesa di San Francesco e la tradizionale fiera.
· Maggio, seconda domenica: Festa in onore di Sant’Emidio
· Giugno, 24: Festa in onore di San Giovanni Battista con solenne processione;
La processione, con la statua portata a spalla dalle donne, la fiera e la distribuzione delle pagnotte si ripetono il 20 agosto in occasione della trebbiatura, ad indicare la scansione del ciclo di produzione agricola;
· Marzo – Aprile, lunedì di Pasqua: Festa in onore di Santa Barbara. Numerosi castelvecchiesi, costretti ad emigrare, divennero minatori e da questa attività è nato il culto per la Santa.Oltre alla processione, sono preparate le tradizionali ciambelle di sale;
· Agosto, 16: Festa in onore di San Rocco, il Santo pellegrino che protegge dalle epidemie. La sua statua ricoperta d’oro è portata in processione per le strade del paese fino alla contrada Aia dove vengono fatti esplodere i fuochi pirotecnici.
· Agosto, 17: Festa in onore di Sant’Agapito, si festeggia nella chiesetta campestre di Silvapune, lungo la strada interpoderale per Gagliano Aterno. In passato era meta di pellegrini sia per le reliquie che vi sono conservate, sia perché si usava raccogliere la terra intorno alla chiesetta che veniva conservata in sacchetti di stoffa, i brevi. Questi erano posti sotto il cuscino o appuntati con uno spillo ai malati per ottenerne la guarigione.