Casoli è un comune della Provincia di Chieti, in Abruzzo.
Il patrono, Santa Reparata, si festeggia l’8 ottobre.
Frazioni: elenco in fondo alla pagina.
Confina con i comuni di Altino, Civitella Messer Raimondo, Gessopalena, Guardiagrele, Palombaro, Pennapiedimonte, Roccascalegna, Sant'Eusanio del Sangro.
Aderisce all’Associazione Nazionale Città dell’Olio.
Il centro urbano, raccolto attorno al castello ducale e alla chiesa parrocchiale, è arroccato su un colle alla destra del fiume Aventino, ai piedi della Majella.
II paese, nello scenario naturale della valle dell'Aventino, si adagia su un colle, con gli edifici arroccati attorno al castello medievale.
Oltre a questo, sono da vedere un altare e un trittico, entrambi cinquecenteschi, nella chiesa di Santa Reparata.
Nel territorio si trovano la riserva naturale Lago di Serranella, caratterizzata da ampie zone impaludate alla foce del torrente Gogna, ed il lago di Sant'Angelo, presso la Torre di Prata, detta La Torretta, un bacino artificiale creato nel 1956 dallo sbarramento dell'Aventino.
II suo territorio ha ospitato con continuità importanti insediamenti abitativi a partire dal IV secolo a.C. Dal I secolo a.C. è menzionato il municipium di Cluviae.
L'origine dell'attuale abitato è da fissare intorno al Mille.
Tra i vari feudatari sono da ricordare gli Orsini, i Colonna, i Crispano, i d'Aquino.
Sorse in epoca altomedievale, probabilmente fondata dagli abitanti dell'insediamento di età romana, identificato da alcuni archeologi con Cluviae, centro della tribù sannitica dei Carricini, i cui resti sono ancora visibili in località Piano Laroma.
Alcuni toponimi, Piano la Fara, San Salvatore, e rinvenimenti archeologici, dei massi decorati a bassorilievo riutilizzati per costruire il campanile della chiesa matrice testimoniano che nel suo territorio si insediarono i Longobardi.
Viene menzionata, come Casule, per la prima volta dalle fonti storiche nell'878, in un manoscritto elencante i possedimenti dell'abbazia di Montecassino nel chietino.
Agli inizi del X secolo vi si insediò una comunità di monaci eremiti di rito greco-bizantino.
Tra loro i futuri santi Nicola Greco, Falco, Franco e Ilarione.
Fu feudo di varie famiglie tra cui i conti Orsini di Manoppello, i Colonna e, infine, i principi d'Aquino di Caramanico. Nel 1799 fu ostile all'adesione alla Repubblica Partenopea.
Fu teatro di episodi di insurrezione e di violenza anche ai danni della borghesia locale senza legami con le autorità repubblicane e gli occupanti francesi.
Aderì, senza entusiasmo, alla Repubblica solo dopo l'incendio di Guardiagrele da parte delle truppe francesi.
Al plebiscito del 1860 per l'annessione al Regno d'Italia votarono 1.349 dei 1.568 aventi diritto: ci fu un solo voto contrario.
Gravemente danneggiata durante la II Guerra Mondiale, la linea Gustav correva anche lungo il vicino fiume Sangro, vi fu attivo il gruppo di partigiani Brigata Majella.
Al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 si ebbero 3.119 voti per la monarchia e 1.169 per la Repubblica, le schede bianche furono 159 e quelle nulle 342.
Architettura civile e militare
• Castello Ducale o Castello Masciantonio, sorto attorno a una torre di avvistamento a pianta pentagonale risalente al IX secolo. Completato verso il 1455 dagli Orsini, successivamente passò ai principi d'Aquino che ne mantennero la proprietà fino ai primi dell'Ottocento; nel 1845 fu acquistato dalla famiglia Masciantonio che lo cedette al Comune nel 1981.
Del Castello Ducale è famosa anche la stanza di D'Annunzio nella quale il celebre poeta soggiornava quando si trovava a Casoli.
• Torretta di Prata. La torretta è sita in località Torretta di Casoli. Fu costruita verosimilmente verso l'XI secolo. Oltre che a difendere l'abitato di Casoli fu usata per avvistare l'avifauna presso il Lago di Casoli. I muri sono in pietra calcarea, ciottoli di fiume e laterizio.
• Cinta Muraria. Trattasi di case-mura con mura a scarpa, torri d'avvistamento abbandonate e riusate come ricoveri, sottopassi e passaggi coperti.
• Palazzo Travagliani - De Vincentiis. Il palazzo è sito in Piazza del Tempio, di fronte alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. L'edificio risale al XVIII secolo. L'edificio consta di tre livelli e nove assi. Il piano terra è separato dai piani superiori da una cornice marcapiano. L'ingresso è consentito mediante 2 portali in pietra in cui in uno vi è uno stemma dei proprietari. I due livelli superiori constano di un'alternanza di finestre e balconi.
• Palazzo Tilli. L'edificio è isolato, posto a ridosso della cinta muraria in Via Settentrione. È stato costruito nel XVIII secolo. Il palazzo è intonacato. La facciata è in cinque assi suddivisa in tre livelli. Il portale d'ingresso è in pietra scolpita con motivi floreali. Sopra il portale vi sono due balconi, uno per piano. Il cornicione è a più filari. All'interno vi è una corte quadrangolare.
• Palazzo Ricci. L'edificio è a tre assi sul lato corto e sei sul prospetto lungo. Per l'orografia del luogo il lato secondario ha un piano in più. Questo lato è in laterizio con tre fornici. L'ingresso è incorniciato da lesene e posto tra due aperture. Al primo piano si alternano finestre e balconi, mentre all'ultimo piano vi sono solo balconi. I balconi sono poggianti su mensole così come il cornicione.
• Ex palazzo comunale. È in cinque assi, suddiviso in quattro livelli, è intonacato e privo di decorazioni. Le finestre sono architravate di cui quelle del primo livello sono più larghe di quelle dei piani superiori.
• Palazzo De Cinque. Il palazzo è suddiviso in tre assi, di cui l'asse centrale è composto di un portone ad arco a tutto sesto sormontato da un balcone più ampio del balcone sito al livello superiore. I piani sono suddivisi da cornici marcapiano. Il balcone centrale del secondo piano è affiancato da altri due balconi, mentre il balcone centrale del primo piano è affiancato da due semplici finestre.
• Casino Ramondo. Trattasi di un edificio ottocentesco con la facciata in Piazza san Rocco. All'interno vi è una scalinata a giorno.
• Casino Rancitti. Il fabbricato è sito isolatamente in una collina come cascina per coltivazione di campi ed allevamento di bestiame. L'impianto è quadrangolare su tre livelli e rifiniture in laterizio.
• Borgo in Località Guarenna Vecchia. Il borgo dista 5-6 chilometri dal centro abitato.
Dalla struttura degli edifici si deduce che sono stati edificati tra il XIX e la seconda metà del XX secolo. Gli edifici, in stile rurale, sono disposti su di una via principale e sono staccati oppure uniti tra di loro.
I palazzi sono costruiti con pietra calcarea e ciottoli cementati con malta di calce, delimitati agli angoli da pietre cantonali in pietra smussata. Le costruzioni, nella maggior parte, sono terminanti in cornicioni con due o tre filari di coppi. I solai sono realizzati con travi di legno. Il tavolato e le pavimentazioni sono realizzati in mattonatura. Le coperture sono realizzate con travi di legno. Le aperture sono incorniciate con pietra calcarea.
Chiese
• Chiesa di San Rocco. La chiesa è sita in Piazza san Rocco presso il centro storico. La chiesa risale al XVII secolo. La facciata è stata restaurata nell'Ottocento nella forma neoclassica. La facciata ha il settore principale in stile tuscanico e ionico, mentre in due settori minori sono site delle nicchie. Il portale è sormontato da un timpano. La facciata termina con il timpano principale con delle volute.
Sopra di esso vi è una nicchia. L'interno è basilicale con sala unica.
• Chiesa di Santa Maria Maggiore o chiesa parrocchiale. L'edificio di culto è annesso al castello (forse in origine era la cappella palatina). La chiesa è sorta durante l'alto medioevo, fu trasformata a tre navate nel 1759 e, attorno al 1820, assunse l'attuale compagine neoclassica.
• Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Questa chiesa è a navata unica e realizzata nel corso del Novecento. L'ingresso è preceduto da un portico con sovrastante balcone sorretto da pilastri cui si accede mediante un'apertura ad arco ogivale. Il campanile è a vela sito nell'asse centrale.
• Chiesa di San Francesco. Trattasi di un piccolo edificio con la facciata con un basamento con blocchi di pietra squadrata formante un bugnato. L'ingresso è sovrastato da un timpano con cornice con metope e triglifi bianchi posti su uno sfondo di colore neutro.
• Chiesa di Sant'Antonio. Forse è stata edificata nell'Ottocento in località Laroma.
L'interno è a navata unica. In origine la facciata constava di un terrazzo sostenuto da tre colonne collegate tra di loro con archi a tutto sesto, ma dopo un restauro il terrazzo è stato abbattuto e la facciata è stata decorata con pietre a vista; sulla destra dell'edificio è stata costruita una torre campanaria.
• Chiesa di Sant'Agostino. La prima menzione della chiesa è del 1173 in una bolla di papa Alessandro III destinata al Vescovo di Chieti Andrea in cui viene citata come S. Justini de Casule. La facciata è realizzata in ciottoli e conci di pietra come pietre cantonali. La facciata termina con un timpano triangolare ed un campanile a vela. L'interno è basilicale a sala unica.
• Chiesa di Santa Reparata. La chiesa sorse con il titolo di Santa Liberata nel 1447.
Il 26 novembre 1943, una bomba aerea di piccole dimensioni, proveniente da un aereo alleato, cadde sulla copertura della navata destra della chiesa, aprendo uno squarcio nella struttura del tetto: lo scoppio danneggiò solo alcuni dei quadri del pregevole soffitto a cassettoni intagliato e dipinto in oro e argento, costruito tra il 1603 ed il 1606 dall'artista veneziano Vittorio Buzzacarino (Victorius Buzacarinus).
L'opera di inestimabile valore, dipinto circa ottant'anni prima del soffitto ligneo della navata centrale de La Collegiata di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Risparmiato dagli eventi bellici, nel dopoguerra non viene restaurato ma interamente trafugato durante i lavori di ammodernamento.
La chiesa, rifatta nel 1952, conserva comunque diversi elementi architettonici rinascimentali appartenenti all'edificio originale (un portale, un arco trionfale e tre altari, tutti datati 1539) e un trittico con santa Liberata del 1506. Altri luoghi d'interesse
• Cluviae. Trattasi di ruderi archeologici di origine carecina siti in località Piano La Roma. Verosimilmente fu assoggettata dall'impero romano come fa pensare il nome latino del sito. Tra i monumento da citare di Cluviae vi è il teatro.
• Lago Sant'Angelo. Trattasi di un lago artificiale realizzato nel 1958 tramite uno sbarramento sul fiume Aventino.
Personalità legate a Casoli
Dominic Candeloro (Chicago, 1940), storico statunitense di origine casolana.
• Fabrizio Di Stefano (Casoli, 1965), politico.
• Manuel Giandonato (Casoli, 1991), calciatore.
Eventi e tradizioni
Le feste popolari ricordano la tradizione agropastorale del territorio. Il 15, 16 e 17 gennaio si svolgono le sacre rappresentazioni delle tentazioni di Sant'Antonio.
Il 16 luglio e prima domenica di agosto si festeggia la Madonna del Carmine, la cui statua viene portata in processione dalla chiesetta a lei dedicata, in località Collemarco, fino alla chiesa parrocchiale;
L'ultima domenica di agosto si celebra la festa di Sant'Agostino, la cui chiesa, in origine dedicata a San Giustino di Chieti, è la più antica del paese (anche se ha subito numerosi rimaneggiamenti).
Il 7, 8 e 9 ottobre si svolgono le feste patronali in onore di Santa Reparata e del compatrono, San Gilberto di Sempringham: la mattina dell'8 ottobre gli abitanti delle varie contrade sfilano, in costume tradizionale abruzzese, portando alla chiesa della santa i donativi, i prodotti tipici della terra e della gastronomia locale, in conche di rame o disposti sulle conocchie (delle strutture a ripiani a forma di tronco di piramide). I donativi vengono poi venduti per finanziare la festa.
La sera della vigilia della festa dell'Immacolata Concezione è tradizione, nelle contrade, accendere degli alti falò, i Fuochi della Concezione.
Frazioni: Ascigno, Capoposta, Cappacorti, Caprafico, Cavassutti, Cinonni, Cipollaro, Collebarone, Colle della Torre, Collelungo, Collemarco, Coste Martini, Fiorentini, Grottarimposta, Guarenna Nuova, Guarenna Vecchia, Laroma, Laroscia, Mandramancina, Merosci, Minco di Lici, Monti, Nobili, Piana delle Vacche, Pianibbie, Piano Aventino, Piano Carlino, Piano del Mulino, Piano la Fara, Piano Laroma, Piano Morelli, Piano delle Vigne, Quarto da Capo, Ripitella, Selva Piana, Serra, Taloni, Torretta, Valle Curato, Verratti, Vicenne, Vizzarri.