Fallo è un comune della Provincia di Chieti, in Abruzzo.
Il patrono, San Vincenzo Ferreri, si festeggia il 5 aprile e la prima domenica di agosto.
Confina con i comuni di Borrello, Civitaluparella, Montelapiano, Villa Santa Maria.
II paese, che gode di uno splendido panorama, conserva la parte antica con l'impianto originale tardomedievale.
Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista sono da vedere la tela sull'altare maggiore e una croce argentea settecentesca.
Le origini sono ignote, ma alcuni vogliono il paese esistente già nell'anno 1000. La 1ª notizia storica è attestata da alcuni documenti duecenteschi dell'archivio vescovile di Chieti come Faldus quando fu visita di periodiche visite del vescovo teatino.
La successiva notizia attendibile va ricercata durante la dominazione angioina ed aragonese, quando le lotte per il predominio sul Regno di Napoli coinvolsero pure gli abitanti di tutto il regno.
Suoi feudatari furono i Caldora, i Colonna, i Carafa, i de Segura, i Tocco, i Castiglione.
Nel 1304 il re Carlo II d'Angiò detto lo zoppo riceveva come dono dalla famiglia Caldora i feudi di Pietraferrazzana, Villa Santa Maria, Fallo e Civitaluparella.
Il 17 maggio 1391 il re Ladislao diede a Lanciano, insieme a varie esenzioni fiscali, il castello di Fallo insieme ad altri castelli vicini.
Il 17 maggio 1467 i feudi dei Caldora, tra cui Fallo, vennero posti in vendita.
Nel 1583 il feudo di Fallo, insieme a Civitaluparella passò a Giulio Cesare Rossillo il quale, nel 1590 lo vendette a Giuseppe Mellucci per 18000 ducati.
Fino all'eversione dei feudi Fallo subì diverse angherie e soprusi dai vari signori.
Da un documento di Giuseppe Bonaparte del 19 gennaio 1807 Fallo viene menzionato come dipendenza di Villa Santa Maria.
Susseguentemente, con l'Unità d'Italia, fece parte del circondario di Lanciano e della provincia dell'Abruzzo Citeriore.
Tale situazione rimase fino al 1927-1928 quando il comune fu soppresso ed aggregato al comune di Civitaluparella fino al 1962, anno in cui Fallo tornò ad essere comune autonomo.
È uno dei centri del Chietino con il maggior tasso di spopolamento.
La parrocchiale di San Giovanni Battista La parrocchiale consta di una sola navata. L'esterno è semplice. All'interno sono presenti numerosi affreschi, anche sul soffitto.
Alcuni affreschi (1938-1939) sono del pittore romano Cesare Napoleoni su commissione di Don Giulio Zuffardi.
L'origine della parrocchiale è ignota dato la distruzione della chiesa originaria, anche se su una pietra presso il portale recava la data del 1715.
La pietra oggi è scomparsa.
Nel 1933 la chiesa fu restaurata causa un terremoto, fino al 1929 la chiesa si trovava a circa 30 m di distanza. Il pavimento, prima del restauro, pare aveva dei lastroni di pietra.
Il campanile, durante il restauro, venne riadattato secondo i lavori della chiesa.
Il quadro presso l'altare principale rappresenta la "Madonna del Divino Amore" tra San Giovanni Battista e San Nicola.
Sei altari, 3 per lato, si trovano sulla navata, invece, un documento del 1935 ne contava quattro altari minori oltre il principale, nonché constava di alcune statue di santi oltre la tela della Madonna del Divino Amore.
Sotto il pavimento vi è un vano usato dapprima come fienile poi come deposito legname della congrega.
Nella visita pastorale del 14 ottobre 1939 il vescovo ordinò di eliminare quel vano, perché non consono all'ambiente ove si trovava, in quanto turbava il buon costume delle funzioni religiose.
Tuttavia, ancor oggi, quel vano è ancora lì. Dicerie vogliono che quel vano, originariamente, fosse usato come luogo di sepoltura con accesso tramite una botola sita al centro della navata. Sulla 2ª e 3ª campana si possono leggere delle iscrizioni degne di nota.
La chiesa della Madonna del Soccorso E’ sita in Piazza Santa Maria. Sopra di questa chiesa si eleva una torretta con tanto di orologio pubblico. Fino al 1935 circa l'interno non constava di altare, balaustra, pavimento né intonaco. A tutt'oggi, invece, risulta tutto realizzato in marmo. Fuori, nei pressi della porta, vi è un'iscrizione datata 1871. Dopo i lavori di rifacimento del tetto la facciata è stata riportata con le pietre a vista. un cornicione cinge tutt'intorno l'esterno della chiesa. Il portale principale è architravato ed il campanile è a base quadrata dove si trova un orologio del 1922.
Palazzo De Lollis È sito in corso Umberto I. Trattasi di un palazzo suddiviso in tre piani. Una chiave di volta del portale d'ingresso attesta che la costruzione di questo palazzo risale al 1934.Delle cornici marcapiano. I portali d'ingresso presentano un rilievo a bugnato. Sui portali laterali sono sormontati da un arco a tutto sesto, mentre il centrale a sesto ribassato.Il piano nobile ed il piano superiore presentano una particolare alternanza di balconi e finestre:
• al primo piano vi sono due balconi balaustrati con delle porte d'accesso architravati ed al centro una bifora con colonna centrale e due archi a tutto sesto;
• al secondo piano vi sono due finestre laterali ed un balcone centrale.Il coronamento è scandito da una doppia cornice in cui la cornice superiore poggia su delle mensole. Le aperture con architrave sono decorate con ghirlanda e rilievi floreali che si rifanno allo stile liberty ed all'art decò. Le intonacature sono dipinte di un tono giallo spento, mentre i rilievi architettonici sia in pietra che in stucco sono invece dipinti di grigio.
Borgo Valle Vecchia e Borgo Pietra Antica Il Borgo Valle Vecchia è sito su uno slargo di Via Valle Vecchia, mentre il Borgo Pietra Antica in Via Valle Antica. Si tratta di abitazioni rurali perlopiù abbandonate. Tali abitazioni furono costruite nel XIX secolo e rimaneggiate secondo le varie esigenze. Gli edifici abbandonati sono fatiscenti. In alcuni casi le case sono state costruite su delle abitazioni preesistenti del XII secolo. In molti casi mancano gli infissi.Al piano terra corrispondono le cantine e le stalle. I piani superiori erano serviti da scale esterne su volte a botte o archi rampanti.Gli edifici sono realizzati in pietra e ciottoli lavorati.
Fonte Murata Trattasi di una fonte sita nell'omonima località di Fallo. La costruzione viene attribuita al XVII secolo. È interamente costruita in pietra squadrata. La parte centrale consta di una vasca servita da tre cannelle. lateralmente vi sono due abbeveratoi collegate alla vasca principale da delle volute
Personalità legate a Fallo
Feste e fiere: 1a domenica di agosto, festa di S. Vincenzo Ferreri; 1 ° lunedì di agosto, festa della Madonna del Perpetuo Soccorso.